Justice League nn. 3-4 | Recensione – Rinascita DC

Pubblicato il 27 Maggio 2017 alle 10:00

L’operazione Rinascita continua e ora arriva la nuova serie di Cyborg! Chi è Victor Stone e quale sarà il suo ruolo nel DCU? Scopritelo negli ultimi due numeri del quindicinale della Justice League, imperdibile per tutti i fan del gruppo di supereroi più forte della terra!

Il quindicinale Lion dedicato alla Justice League, la squadra di supereroi più importante della DC, continua e in questi ultimi due numeri la situazione di Superman, Batman e soci è sempre più drammatica. L’attuale serie è scritta da Bryan Hitch, già acclamato come penciler, che da diverso tempo si è messo a scrivere anche sceneggiatore, dimostrando di avere ottime capacità narrative.

I primi episodi di Justice League sono stati interessanti ma adesso, in questo terzo e quarto numero dell’edizione italiana, si conclude il primo story-arc e si può affermare con sicurezza che la trama è intrigante e la testata, dopo un inizio interlocutorio, è un valido esempio di lettura supereroica. Di solito, la Justice League affronta minacce che un singolo supereroe non potrebbe affrontare ed è indubbiamente il caso della storia attuale.

I nostri giustizieri in calzamaglia devono fermare ben tre temibili avversari: le Macchine Estinzione, la Purga e il Kindred. Hanno colpito in vari luoghi della terra e i componenti del team sono dunque costretti a lottare separati. Per giunta, numerosi terremoti non contribuiscono certo a rendere più facile la situazione. Hitch scrive un’avventura di intrattenimento nel senso classico della definizione, giocando con il pathos e l’azione.

Tuttavia, non trascura le dinamiche psicologiche esistenti tra i personaggi: tra Batman e Superman, per esempio, non c’è fiducia; Wonder Woman è confusa e alla ricerca di sé stessa; Flash sembra legare più con la Lanterna Verde Jessica Cruz, dalla quale si sente attratto, che con gli altri compagni, e così via.

La fine della prima sequenza serve poi a Hitch a introdurre una nuova enigmatica nemesi che sembra poter condizionare le emozioni dei membri della Lega, con esiti devastanti, e già si intuisce che ne vedremo delle belle. Insomma, Justice League è una buona serie, impreziosita dai disegni di Jesus Merino, Tony S. Daniel e Matthew Clark.

Nel n. 3, inoltre, procedono le vicende di Titans, il comic-book incentrato sulla squadra di Nightwing e compagni. Wally West e i misteri relativi all’entità che ha modificato il tempo permangono ma purtroppo Dan Abnett sta delineando una vicenda senza infamia e senza lode e nemmeno lo scontro con il mago Kadabra, storico nemico di Flash, suscita l’interesse. Per giunta, i disegni di Bret Booth, che non è mai stato un virtuoso delle matite, malgrado il livello passabile dei numeri precedenti, sono ora a dir poco inguardabili.

Inizia poi la serie regolare di Cyborg, uno dei componenti della Justice League. Si incomincia con lo speciale Rebirth, scritto da John Semper Jr., che si limita a rievocare il passato di Victor Stone, risultando noioso. Le cose, però, vanno meglio con il primo episodio. L’autore descrive un ragazzo infelice che teme di aver perso la sua umanità e questo tormento interiore è descritto in maniera efficace, grazie a testi intensi e introspettivi. E’ ancora presto per dare un giudizio preciso sulla collana ma Cyborg pare promettente.

Il penciler è il bravo Paul Pelletier che sfoggia uno stile plastico e dinamico, di impostazione naturalistica, molto convincente. In definitiva, l’albo della Justice League è da tenere d’occhio.

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