Secondo parere: DC Universe Presents: Deadman 1 di Paul Jenkins
Pubblicato il 10 Ottobre 2011 alle 00:00
Fra le 52 nuove testate c’è anche spazio per la nuova ed inedita antologica DC UNIVERSE PRESENTS, il primo ciclo di storie ha come protagonista Deadman personaggio rinvigorito dalla gestione Johns su Brightest Day.
DC Universe presents n. 1
Autori: Paul Jenkins (Testi); Bernard Chang (Disegni); Blond (colori); Ryan Sook (copertina).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 21 settembre 2011 (USA)
La testata Dc Universe Presents potrebbe rivelarsi un esperimento interessante per la DC, una antologia che raccoglierà 2 massimo 3 cicli di storie di personaggi differenti nell’arco di 12 mesi tastando così il polso sia a scrittori e disegnatori ma anche a personaggi e pubblico indicando così le loro preferenze e magari premiando il personaggio più meritevole con una serie regolare.
Si inizia con Deadman, scelta abbastanza ovvia vista la centralità che il personaggio ha acquistato in Brightest Day…spesso si è parlato di DC-izzazione di alcuni personaggi Vertigo nel caso di Deadman penso invece che sia avvenuto l’esatto opposto con il veterano Paul Jenkins a rendere la narrazione più rarefatta e così più vicina agli standard della Vertigo di una decina d’anni fa: vengono sia trattate le origini di Deadman sia i suoi “poteri” nonché la sua missione ma con un taglio diverso che lascia notevole spazio alle didascalie ed ai pensieri del protagonista, ampio spazio anche alle anime che Boston Brand dovrà possedere ed aiutare.
Seppur non di semplicissima lettura Deadman recupera alcune atmosfere a-là Hellblazer in cui tante piccole storie si intrecciano e il filo conduttore è, in maniera molto karmica, la ricerca ultima del senso dell’esistenza.
Alle matite troviamo un Bernard Chang posato nella costruzione delle tavole, dalle anatomie ben proporzionate e dal tratto pulito che così aiuta una narrazione non semplicissima ad essere più lineare e scorrevole.
Come #1 questo DCUP: Deadman non rappresenta una difficoltà oggettiva per i nuovi lettori se non quello di essere una narrazione molto dilatata e riflessiva se vogliamo insomma per dirla in soldoni non è proprio l’albo che consigliereste a chi non ha mai letto un fumetto o meglio a chi non ha dimestichezza alla narrazione fumettistica.
Per i vecchi lettori il ritorno a certe atmosfere può essere una bocca d’ossigeno toccherà ora a Jenkins il compito di rendere organico questo ciclo di storie e mantenere perciò alto il livello d’attenzione.