Lady Constantine | Recensione
Pubblicato il 20 Maggio 2017 alle 10:00
Chi è Lady Constantine? E’ l’antenata del più cinico occultista del DC Universe e non è meno pericolosa di lui! Scopritela in questa intrigante miniserie Vertigo scritta dall’acclamato autore di The Losers, Andy Diggle, e disegnata da Goran Sudzuka!
Neil Gaiman è un autore importante per ciò che concerne il lato mistico/esoterico del DCU. Quando si occupò di Sandman, una delle testate più rilevanti del fumetto americano, creò parecchi personaggi che ampliarono e arricchirono il mondo narrativo della casa editrice di Superman e Batman.
Neil faceva parte di quella British Invasion che innovò e svecchiò il comicdom, anticipata dal maestro Alan Moore che, tra le altre cose, inventò il cinico occultista John Constantine nella sua leggendaria run di Swamp Thing.
Proprio per fare un omaggio al Bardo di Northampton, Gaiman introdusse Lady Johanna Constantine in un episodio di Sandman. Era un’antenata di John e, almeno a giudicare da quella prima apparizione, era pure lei un occultista dal carattere spregiudicato e amorale non dissimile da quello del suo discendente. Johanna ritornò poi in un altro numero della collana del Dio dei Sogni Morfeo, suscitando l’interesse dei lettori.
In seguito uscì una miniserie su di lei, Hellblazer Special – Lady Constantine, che ora Lion propone in un unico volume. Scritta dall’acclamato sceneggiatore di The Losers, Andy Diggle, può essere a sua volta considerata un omaggio a Moore e a Gaiman.
La vicenda si svolge nel 1785 e, come avrete modo di scoprire, all’inizio Johanna non si fregia del titolo nobiliare, avendolo perduto per ragioni che saranno spiegate nel corso della trama.
E’ un’avventuriera dedita alle pratiche occulte e se ne va in giro con una sorellina che finge di essere un ragazzino. Viene contattata da due esponenti di una società segreta legata alla Casa Reale.
Gli uomini, a conoscenza della sua fama di donna coraggiosa e spregiudicata, le chiedono di recuperare uno scrigno prima che possa cadere in mani sbagliate. In caso di successo, Johanna potrà di nuovo avere il titolo di lady, nonché una rendita. Ma cosa c’è nello scrigno? E dove si trova?
Con queste premesse, Diggle delinea una story-line piacevole e intrigante, puntando sulle consuete atmosfere macabre di tanti fumetti Vertigo. Buona parte della storia ha un’ambientazione marinaresca e Diggle gioca con molteplici suggestioni: ci sono echi dei racconti di Stevenson, riferimenti biblici e sottili richiami alle tradizioni massoniche. Ma non mancano collegamenti al DCU propriamente detto.
Appare, per esempio, Swamp Thing, o meglio, uno dei tanti avatar del verde da sempre esistenti, e inoltre Diggle crea i presupposti del primo, storico incontro tra Johanna e Morfeo.
Infatti, Gaiman non aveva mai spiegato per quale ragione la maga si era recata nella locanda frequentata dal Dio dei Sogni e dall’immortale Hob Gadling. In questa miniserie scoprirete la ragione. Per giunta, un ruolo essenziale nella trama è giocato da una strega che nel New52 ha avuto una sua rilevanza, sebbene con un aspetto diverso.
I fan dell’horror avranno poi di che essere soddisfatti, grazie alla presenza di demoni e creature mostruose che i lettori abituali di Hellblazer certamente apprezzeranno. Diggle scrive testi e dialoghi curati e nel complesso la miniserie funziona.
I disegni sono di Goran Sudzuka che molti ricorderanno per Outlaw Nation e svariati numeri di Hellblazer, Wolverine e Y The Last Man, giusto per citare qualche suo lavoro. Ha uno stile naturalistico, non particolarmente rivoluzionario e inventivo.
Tuttavia, è appropriato e funzionale e il penciler sa rappresentare in maniera efficace gli orrori immaginati da Diggle. Di conseguenza, il volume è da tenere d’occhio e ha il merito di proporre un affascinante personaggio femminile che meriterebbe maggiore visibilità.