Napoli Comicon 2017: intervista a Boulet, il disegnatore che ha ispirato Zerocalcare

Pubblicato il 3 Maggio 2017 alle 13:00

Abbiamo intervistato uno dei più popolari fumettisti francesi degli ultimi anni.

Se oggi esiste Zerocalcare è perché in quel lontano 2004 in Francia nacque un blog a fumetti che presto avrebbe spopolato tra gli internauti transalpini, e non  solo. A far nascere quel blog,  chiamato Bouletcorp, fu Gilles Roussel, in arte Boulet, ospite del Napoli COMICON 2017. Boulet è stato presente allo stand della Bao Publishing con i volumi Appunti di Vita #1 e #2. Abbiamo avuto il piacere di parlare con lui durante le giornate del COMICON, e di saperne di più sul suo percorso da fumettista, su cosa ne pensa di Zerocalcare, e su tante altre cose.

Boulet, benvenuto su MangaForever. Il tema di questo Napoli COMICON, ovvero il rapporto tra web e fumetti, ti riguarda molto da vicino. Perciò iniziamo dal principio: com’è nata la tua idea di creare un blog a fumetti in quel lontano 2004? Eri un pioniere a quei tempi, cosa cercavi? Magari il successo, o un rapporto diretto con il pubblico?

Bé all’epoca non c’erano media e social che funzionavano bene come oggi. Il rapporto tra web e fumetto era tutta una cosa da scoprire, perciò per me il blog inizialmente era soprattutto un modo per comunicare con i miei amici.

Poco per volta le mie vignette sono diventate dei veri e propri fumetti, un mezzo attraverso il quale sperimentavo delle idee. Col tempo ho capito che potevano funzionare e che potevo avere un pubblico, e ho iniziato a lavorare su questa cosa.

Zerocalcare dice di aver rubato tutto da te. Pensi che sia vero? Come hai reagito quando hai visto per la prima volta i suoi lavori?

Quando ho scoperto che Zerocalcare m’imitava mi sono intristito e sono morto dentro (ride ndr). Aspetto la mia vendetta.

Lo dici ironicamente giusto?

No (ride ndr).

 

Cosa ne pensi di Zerocalcare a livello artistico? In cosa vi somigliate ed in cosa siete diversi?

Ci sono delle similitudini nel modo di approcciare i temi. Zerocalcare però parla molto di attualità, mentre io parlo di tematiche generali, mi approccio a cose universali.

Poi devo dire che lui è molto più coraggioso di me, io non avrei avuto il coraggio di andare in Siria, perché sono chiuso nel mio mondo, e quindi non saprei fare reportage. Zerocalcare fa delle vere e proprie battaglie, è un combattente.

I fumettisti francesi hanno ispirato moltissimo gli artisti italiani. C’è qualcosa che i francesi hanno preso dall’Italia e dai fumettisti italiani?

I francesi fingono di non sapere che certe cose e certe influenze vengono dall’Italia, addirittura alcuni dicono di non conoscere fumettisti italiani, ma Manara, Gipi e tanti altri li conosciamo eccome.

Ci sono poi alcuni italiani che sono stati pubblicati per editori francesi, come Barbara Canepa ed Alessandro Barbucci. Sono i creatori di alcune serie Disney (W.I.T.C.H. e Monster Allergy ndr), ed in Francia hanno pubblicato una serie (la fantascientifica Sky Doll) che ha riscosso molto successo e apprezzamento, e loro sono abbastanza conosciuti.

Quali sono state le tue principali ispirazioni a livello fumettistico?

Da bambino leggevo Spirou e Tintin. Crescendo mi sono avvicinato alla rivista a fumetti Fluide Glacial, e poi andando avanti negli anni con le letture sono stato influenzato da Moebius, e dal fumetto Mafalda.

Hai ricevuto influenze anche da parte di artisti italiani?

No (ride ndr). Bé, ho apprezzato la linea chiara di Milo Manara, gli acquerelli di Gipi, e poi ho apprezzato molto lo stile di Barbara Canepa, che è capace di fondere manga, comics e stile franco-belga in un unico fumetto.

Perfetto. Grazie Boulet per la disponibilità!

Grazie a voi, è stata una bella chiaccherata.

Ringraziamo l’interprete Antonella Babbone che ci ha aiutato durante l’intervista.

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