Il Derattizzatore: Recensione

Pubblicato il 11 Novembre 2011 alle 11:46

Un avvincente thriller noir degno di una pellicola di Hollywood che presenta una vicenda mozzafiato ricca di colpi di scena, imperniata sugli ambienti più deviati dei servizi segreti, narrata dal geniale autore di The Losers!

Il Derattizzatore

Autori: Andy Diggle (testi), Victor Ibanez (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,90, 14 x 20,5, pp. 184, b/n

Quando la Vertigo pubblicò The Losers, quasi nessuno conosceva l’inglese Andy Diggle, abile sceneggiatore che, nel giro di poco tempo, avrebbe avvinto i lettori con le vicissitudini di una task force di mercenari impegnata a sventare i piani del diabolico Max, in una serrata atmosfera da spy-story e influssi della narrativa all action. Le storie dei Perdenti, quindi, ebbero il merito di dare il via alla carriera statunitense di Diggle, appunto, e nel corso degli anni lo scrittore ha dimostrato di possedere notevole versatilità.

Con Green Arrow Year One, per esempio, ha proposto una gradevole rilettura delle origini di un supereroe storico della DC, Freccia Verde, in chiave più realistica; con Hellblazer si è rivelato a suo agio con gli stilemi horror; e non ci si può scordare della sua run di Daredevil che ha avuto anche il pregio di non far rimpiangere quella di Brian Michael Bendis. In poche parole, Diggle sa inventare trame supereroiche, noir o thriller senza incertezze.

E l’ennesima dimostrazione del suo talento la si può avere in questo Il Derattizzatore, uscito nelle linea Vertigo Crime con il titolo Rat Catcher e tradotto da Panini Comics per la collana Panini Noir. Benché l’inizio della story-line sia piuttosto macchinoso e lento, man mano che la storia procede, gli avvenimenti si fanno più incalzanti, tanto da rendere impossibile, secondo me, l’interruzione della lettura.

Il volume si apre in un luogo desolato di El Paso; nello specifico, in un rifugio dell’FBI. Qualcuno vi ha dato fuoco ed è rimasto solo un superstite (che potrebbe forse essere il responsabile dell’incendio). Superstite che, per giunta, perseguendo misteriose finalità, si lascia dietro una scia di cadaveri. E, come se non bastasse, un agente del Bureau fa di tutto per catturarlo. La strana storia è collegata alle attività criminose di un gangster, da tempo in cima alla lista nera dei servizi segreti. Inoltre, l’FBI deve pure fare i conti con altre agenzie di intelligence, in una inquietante dinamica di rivalità.

Diggle, tuttavia, fa ruotare la trama intorno all’enigmatica figura del cosiddetto Derattizzatore, spietato assassino che ha il compito di mettere a tacere testimoni particolarmente scomodi. Secondo molti, è una leggenda. Ma se esistesse realmente? E, peggio ancora, se si fosse infiltrato segretamente nei ranghi dell’FBI? In un’atmosfera di crescente paranoia, Diggle descrive le contraddizioni del mondo criminoso nonché di quello degli agenti federali, entrambi caratterizzati da profonda ambiguità morale.

Tra programmi di protezioni testimoni, agenti ambiziosi, traditori e spietati killer, Il Derattizzatore è degno di un thriller hollywoodiano. I testi sono ben impostati, così come i dialoghi, di evidente valenza cinematografica, in effetti. Ma ciò che è particolarmente apprezzabile della graphic novel di Diggle è il fatto che l’autore sia riuscito a inserire continui cambi di prospettiva, sia per ciò che concerne le psicologie, sia per quanto riguarda la scansione della trama, con numerosi depistaggi e un’imprevedibilità di fondo che lascia stupefatti (e la scoperta della vera identità del Derattizzatore è inaspettata!).

Il penciler dell’opera, lo spagnolo Victor Ibanez, è bravo e risulta efficace, rendendo giustizia al plot. Il suo stile è una via di mezzo tra le modalità visive dei fumetti a stelle e strisce e quelle europee di impronta nazional-popolare (uso la definizione non in senso dispregiativo) e sa caratterizzare i vari personaggi, con un lay-out di impostazione classica. Ibanez, per giunta, è abile nelle sequenze d’azione così come in quelle più tranquille. Insomma, Il Derattizzatore, pur non essendo certamente rivoluzionario e malgrado, lo ribadisco, alcune lentezze iniziali, è un prodotto da tenere d’occhio e non dispiacerà ai fans di Diggle e a coloro che intendono distrarsi con un buon poliziesco.

Voto: 7 ½

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