Batman n.50: recensione

Pubblicato il 25 Ottobre 2011 alle 11:13

Numero d’anniversario per il mensile Planeta che pubblica qui in Italia le avventure dell’Uomo Pipistrello. Per l’occasione viene presentato un albo USA che festeggia un traguardo ben più considerevole: Batman 700 ! Il “deus ex machina” Grant Morrison celebra il mito del Cavaliere Oscuro insieme ai disegnatori che l’hanno accompagnato in questi ultimi anni

Batman n.50

Autori: Dennis O´Neil, Grant Morrison, Andy Kubert, David Finch, Dustin Nguyen, Scott Kolins, Tony Daniel
Casa editrice: Planeta DeAgostini
Provenienza: Stati Uniti
Prezzo: 5,95 euro
 

 

Siamo arrivati alla cinquantesima uscita del mensile di Batman pubblicato da Planeta DeAgostini e per l’occasione la casa editrice iberica ha deciso di festeggiare proponendoci il numero 700 dell’omonima testata USA, oltre ad un altro racconto autoconclusivo tratto dall’altrettanto storica serie Detective Comics.

Il compito di celebrare quest’anniversario non poteva che essere affidato all’attuale “deus ex machina” dell’universo batmaniano Grant Morrison, che anche stavolta non si esime dal proporci cervellotici viaggi nel tempo e realtà alternative, a lui tanto care. La cosiddetta “macchina del forse” che genera variabili della realtà  e il fantomatico “libro degli scherzi” del Joker alla fine non sono altro che un pretesto per celebrare il mito del Cavaliere Oscuro, ormai non più solo un semplice uomo con indosso una cappa e un mantello, ma anche un simbolo, una leggenda, o per citare lo stesso Morrison, un’”idea vivente”, che trascende il tempo e lo spazio.

Il concetto di fondo, alla fine, è più o meno lo stesso della miniserie Il ritorno di Bruce Wayne, sempre scritta dall’autore scozzese, in cui l’alter ego di Batman era costretto a vagare lungo il flusso temporale, passando attraverso varie epoche storiche. In quel caso la figura del Cavaliere Oscuro veniva decontestualizzata e privata di alcune caratteristiche peculiari come il costume o i tanti gadget contenuti nella sua cintura, ma aldilà del tempo e delle situazioni che si trovava ad affrontare l’essenza del personaggio non cambiava, così come il suo innato eroismo. Citando nuovamente ciò che scrive Morrison in questo numero: ”Non importa quando…Non importa dove….Nè quanto farà buio”, dato che l’Uomo Pipistrello sarà sempre pronto a combattere il crimine e a squarciare l’oscurità con il suo bat-segnale, perché questa è la sua natura e il motivo per cui continuerà a esistere fin tanto che il Male non sarà sconfitto.

Carina anche l’idea di affidare ogni periodo temporale ( passato, presente, futuro e futuro remoto ) a un diverso artista, scelto ovviamente tra coloro che hanno lavorato maggiormente con Morrison in questi anni di gestione batmaniana. Per cui abbiamo Tony Daniel, di cui ricordiamo soprattutto il ciclo Batman RIP, a raffigurare la simpatica versione “vintage” dell’Uomo Pipistrello e di alcuni suoi popolari nemici; l’inconfondibile Frank Quitely invece ci presenta gli attuali Batman e Robin, ovvero Dick Grayson e Damian Wayne, così come li avevamo visti nella prima run della nuova serie dedicata al Dinamico Duo, da cui prendeva anche il nome; l’inossidabile Andy Kubert, autore di un lungo ciclo scritto da Morrison proprio al suo esordio su Batman, ci mostra l’inquietante futuro di cui già avevamo avuto un assaggio nel numero 666 ( il numero del diavolo ), dove a vestire i panni dell’Uomo Pipistrello è suo figlio Damian. Ma la vera chicca sono probabilmente le pagine finali, immortalate dall’energico e dettagliato tratto di David Finch, da poco entrato a far parte del bat-universe con una nuova testata scritta e disegnata ( almeno inizialmente ) da lui, ovvero Batman: The Dark Knight; in questo caso Finch ha il compito di mostrarci un futuro ancora più lontano, in cui ci saranno tanti Batman e realtà diverse, con altrettante minacce da affrontare. Con l’occasione Morrison butta le basi della sua idea per Batman Inc., altra serie che presto vedrà la luce anche qui in Italia, e dimostra per l’ennesima volta la sua profonda conoscenza del personaggio proponendoci  alcune sue versioni alternative/futuribili già note agli appassionati, come quella del periodo One Million o il Terry McGinnis di Batman Beyond.

Chiude l’albo un racconto autoconclusivo di Detective Comics da segnalare più che altro per il ritorno ai testi di uno scrittore storico come Dennis O’Neil, famoso per essere stato uno degli autori più prolifici e rappresentativi dell’Uomo Pipistrello, soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta. In questo caso la storia non è niente di eccezionale, ma col tipico stile asciutto e diretto di O’Neil ci mostra la prima notte di ronda di Dick Grayson nei panni di Robin, insieme al suo mentore, dove s’imbatteranno da subito nel Joker e in un giovane Azrael.  I disegni di Derek Fridolfs e Dustin Nguyen impreziosiscono il racconto alternando il loro tratto dark e spigoloso a un altro più naif e cartoonesco, con tanto di colorazione retrò e pagine finto ingiallite/consumate per i flashback.

Un’altra avventura sulla linea dei ricordi inserita per omaggiare un’icona senza tempo come Batman in occasione di questo importante anniversario.

Voto: 7

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