Starr L’Uccisore: recensione
Pubblicato il 10 Novembre 2011 alle 14:43
Ritorna un oscuro eroe fantasy della Marvel anni settanta, in versione adulta e violenta, con l’interpretazione grafica del grande Richard Corben, inserita nella linea editoriale ‘for mature readers’ della Casa delle Idee!
Collezione 100% Marvel Max – Starr L’Uccisore
Autori: Daniel Way (testi), Richard Corben (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 11,00, 17 x 26, pp. 96, col.
Roy Thomas non è stato solo uno dei migliori sceneggiatori ed editor della Marvel o un grande esperto ed estimatore dei fumetti della Golden Age. È stato anche colui che si rese responsabile della nascita delle serie fantasy pubblicate dall’etichetta dell’Uomo Ragno e dei Fantastici Quattro. All’inizio degli anni settanta, infatti, Roy pensava che sarebbe stato saggio pubblicare comic-book non imperniati esclusivamente sui super buffoni in calzamaglia. Il suo ragionamento, all’epoca, non era sbagliato, dal momento che i supereroi erano tornati di moda solo da una decina d’anni, dopo un lungo periodo di crisi, e tale moda sarebbe potuta finire.
Per questo motivo la Marvel dei seventies propose mensili horror, western, fantascientifici, di arti marziali, cercando, perciò, di allargarsi verso altre aree di mercato. E una di esse, piena di potenzialità, era costituita dal filone fantasy, appunto. Thomas notò che i libri di Tolkien, quelli di Conan di Robert E. Howard (con le cover del grande Frank Frazetta), dell’Elric di Michael Moorcock e di altri autori vendevano bene e avevano una folta schiera di appassionati. Pensò, quindi, di realizzare versioni a fumetti di tali personaggi, a cominciare dal celebre cimmero inventato da Howard.
In principio, però, le cose non andarono lisce. Innanzitutto, non fu facile ottenere i diritti di Conan; e, per giunta, Stan Lee non era interessato al fantasy e riteneva che non ci fossero molte prospettive di successo. Thomas, tuttavia, coadiuvato dal leggendario Barry Windsor-Smith, nel tentativo di convincere Lee, creò un eroe modellato su Conan, facendolo esordire nella rivista antologica Chamber of Darkness. Il personaggio in questione era Starr l’Uccisore.
Secondo la storia di Thomas, un romanziere, Len Carson, sogna un mitico guerriero, Starr, impegnato a difendere il suo regno da un’invasione demoniaca. In verità, Carson è colui che, inconsciamente, determina le vicissitudini che coinvolgono Starr. Quest’ultimo, con l’ausilio di un sortilegio, giunge nel ventesimo secolo, uccide il suo creatore e torna nel suo mondo, libero di vivere ogni sorta di avventure. Si trattò di un curioso gioco post-moderno, a suo modo interessante. Dopo poco tempo, però, la Marvel riuscì ad ottenere i diritti di Conan e di conseguenza Thomas e Windsor-Smith si concentrarono su quest’ultimo. E Conan The Barbarian ottenne un successo strepitoso, arrivando a rivaleggiare, in termini di vendite, addirittura con Amazing Spider-Man. Ma Starr fu da molti ricordato come il primo barbaro della Marvel.
E l’attuale linea editoriale Max, dedicata a prodotti adulti e maturi, ripropone oggi il temibile guerriero, in una versione più al passo con i tempi, maggiormente violenta rispetto a quella degli esordi. Anche in questo caso, c’è il romanziere Len Carson, intimamente connesso con il coraggioso e aggressivo Starr. Ma stavolta è Len a finire nel mondo ancestrale del biondo avventuriero. Tale mondo non è dissimile da quello che i lettori di Conan, di Red Sonja e di altri comics fantasy conoscono: è popolato da gladiatori, maghi, sovrani infidi, creature mostruose e, da questo punto di vista, Starr The Slayer non si discosta dalle convenzioni dei serial fantasy.
Daniel Way, che molti ricorderanno per Dark Wolverine, realizza un fumetto imperniato sulla violenza, mai accennata ma, anzi, evidenziata, con un pizzico di erotismo (non mancano donnine discinte e situazioni che alludono palesemente al sesso). Tra una strage e l’altra, Way delinea comunque una story-line scorrevole e, tutto sommato, piacevole, benché priva di momenti di genialità. Starr The Slayer, fondamentalmente, è un fumetto di intrattenimento, a volte anche ironico, con testi sopra le righe.
È migliore la parte grafica ed è prevedibile poiché il penciler è il sublime Richard Corben, nome mitico dell’underground. Corben è bravissimo con i giochi d’ombra, il lay-out delle pagine, gli sfondi delle tavole e la sopraffina abilità dimostrata nella caratterizzazione dei personaggi. Starr è un guerriero enorme e muscoloso, come di prammatica, ed esprime forza e vitalità notevoli; le donne sono meravigliosamente sexy e ‘fisiche’; gli spietati sovrani evocano malvagità e perversione. Gli stilemi iperrealisti di Corben sono valorizzati dagli stupendi colori di Jose Villarubia ed è un dettaglio che impreziosisce l’opera. Opera che giudico interessante più per ciò che concerne il disegno e meno per la trama. Tuttavia, si tratta del curioso revival di un oscuro personaggio Marvel del passato e, se vi piace il fantasy, vale un tentativo.