Recensione Fargo 3×02 – “The Principle of Restricted Choice”

Pubblicato il 29 Aprile 2017 alle 15:00

Continua la scia di inettitudine e morte presagita nella season premiere di Fargo 3.

Il secondo episodio della terza stagione di Fargo La Serie continua ottimamente le basi poste dalla season premiere e si muove su tre fronti, che a quanto pare saranno i punti di vista della stagione, così come accadde nel ciclo inaugurale con i personaggi di Lester, Malvo e Molly e a dispetto della seconda che presentava svariate storyline intersecate fra loro.

Qui un point of view è sicuramente quello di Emmit (Ewan McGregor), che rappresenta uno degli archetipi tanto amati dai fratelli Coen (e da Hawley): l’uomo americano per eccellenza, il self made man, che si è fatto da solo e che in un piccolo paesino si è costruito un piccolo impero. Ora, a causa del prestito chiesto a dei tipi poco raccomandabili, si trova invischiato sempre di più nella “restricted choice” del titolo dell’episodio. Egli non ha infatti via d’uscita, se non quella di stare al ricatto di V.M. Varga, il personaggio sibillino con le fattezze viscide al punto giusto di David Thewlis: se lo cerchi su Google e clicchi l’unico risultato ottenuto, lui ti farà trovare e uccidere dai suoi sicari, affinché nessuno sappia abbastanza di lui da poterlo raccontare. Inquietante, senza scrupoli e di un’efferatezza malvagia che ricorda proprio il killer protagonista della prima stagione, Varga è l’emblema del “risolutore”, il personaggio che ha più controllo di tutti nell’universo di Fargo. Michael Stuhlbarg continua il suo ruolo di grillo parlante e consigliere di Emmit, provando addirittura a fare la voce grossa con suo fratello Ray.

Il secondo punto di vista è quello di Gloria (Carrie Coon), simbolo di intelligenza deduttiva e di senso pratico come Molly e Marge, eppure rimasta agli anni ’50. Ora che le viene dato maggiore spazio nella puntata, la conosciamo meglio e scopriamo di più sul suo “odio” verso qualsiasi tipo di tecnologia – non solo gli smartphone, ma anche i computer dell’ufficio; ufficio per modo di dire, emblema della realtà provinciale tanto cara a Fargo La Serie, con due addetti, nessuna prigione. Gloria invece incarna tutti gli aspetti positivi delle poliziotte dei Coen: risoluta, pacata, amorevole, determinata, scopre molto presto ciò che c’è da scoprire nel caso della morte del patrigno. È una donna in un mondo di uomini e perfino di provincia, anche se come Marge e a differenza di Molly (all’inizio) è il capo.

Un capo che però verrà a breve rimpiazzato – o meglio subordinato – dallo sceriffo della contea, interpretato meravigliosamente da Shea Whigham (quanto ci mancava da Boardwalk Empire), scioccato dall “età della pietra” in cui è secondo lui lavora Gloria e determinato a portare il futuro a Eden Valley. Un paese in cui le porte di casa si lasciano ancora aperte, come suggerisce il nome paradisiaco. Le sequenze in cui Gloria prova a entrare alla stazione di polizia ma ha delle difficoltà con la porta scorrevole – un problema già intravisto nella premiere al negozio del patrigno – sono pregne dell’umorismo di Hawley utile a presentare il personaggio attraverso un gesto.

Infine l’altro gemello, Ray (sempre McGregor), e la sua partner in crime Nikki (Mary Elizabeth Winstead) rappresentano l’ultimo punto di vista di questa storia “verissima”, come ci ricorda la fittizia didascalia iniziale. I due sono ancor più determinati a coprirsi le spalle a vicenda, dopo quanto successo col ladruncolo che ha ucciso il vecchio per errore. Nell’episodio ci si sofferma particolarmente sulla parola “incidente”, emblema della causalità della vita nel cinema dei Coen. Ci sono gli dèi che tutto decidono, e poi ci sono gli uomini, che possono solo subire le conseguenze di tali decisioni e, quando provano a cambiare la rotta, ecco che avviene il vero disastro, ancor più se avessero scelto di non fare nulla.

Ammetto che è una storia per ora maggiormente coinvolgente della stagione 2, forse perché più simile alla prima e al film; forse troppo per qualcuno, forse troppo prevedibile? Ma finora Hawley ha sempre saputo stupirci, quindi diamo fiducia a questa nuova escalation di morte per scoprire non tanto chi sopravvivrà – à là Dieci Piccoli Indiani – quanto piuttosto come si arriverà a quell’epilogo. Godiamoci il viaggio, che per i Coen si svolge spesso su una strada larga di quelle tipiche della provincia americana, con ai lati la neve. Tanta neve. E con un brano ad hoc in sottofondo, come nella sequenza in cui il malaugurato avvocato di Emmit finisce giù dal palazzo.

Fargo La Serie 3 è iniziata il 19 aprile negli Usa su FX: la premiere, presentata in anteprima italiana al Napoli COMICON 2017, andrà in onda dall’8 maggio su Sky Atlantic HD.

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