Sky Doll: Aqua | Recensione

Pubblicato il 8 Maggio 2017 alle 10:00

Il secondo volume di Sky Doll, saga a fumetti da considerarsi una delle più importanti degli ultimi decenni, approfondisce l’universo creato da Barbucci & Canepa, segnando una svolta significativa per tutti i personaggi principali

Dopo aver introdotto i personaggi principali e il mondo di Papathea, governato da una religione a cui fa capo la Papessa Lodovica, Alessandro Barbucci e Barbara Canepa invitano il lettore a entrare ancora più a fondo nella storia della Sky Doll Noa e degli ambasciatori papali Roy e Jahu, giunti ora alla destinazione del loro viaggio: il pianeta Aqua.

Ed è proprio “Aqua” il titolo del secondo albo di Sky Doll, uscito per la prima volta in Francia nel 2002. Dai toni bronzei e dorati del pianeta Papathea, si passa ora a tutte le sfumature del blu e dell’azzurro di Aqua, abitato da un popolo che nasce dalla clonazione. I suoi abitanti seguono una religione vicina alle credenze New Age, nelle quali Roy ripone le sue speranze per trovare risposta ai suoi quesiti sull’esistenza e sul suo ruolo nel mondo.

Ma le vicende su Papathea non vengono comunque tralasciate: infatti, mentre il trio scopre gli aspetti contraddittori e inquietanti della religione di Aqua, nella Città Gialla e nel resto del pianeta iniziano a diffondersi i germi di una guerra civile che ha come controparti l’ordine di Lodovica e i ribelli di Agape, proprio come era già accaduto in passato.

Intanto prosegue anche la storia di Noa, la quale comincia a comprendere che, per poter costruirsi una vita diversa da quella di una comune bambola-androide, sarà necessario indagare sul proprio passato e scoprire cosa la lega alla Papessa Agape, la cui influenza ha raggiunto anche il pianeta Aqua.

Nel corso dell’albo, ad essere minate non sono solo le sicurezze di Noa, ma anche quelle di Roy e Jahu: in questo episodio, infatti, si comprende particolarmente come la volontà di tutti i personaggi sia quella di dare un senso al mondo e a loro stessi, un senso che, da “Aqua” in poi, sarà sempre più complicato da trovare.

Dal secondo volume della saga, infatti, i personaggi acquistano una maggior consapevolezza, cosa che non può permettere loro di vivere nelle illusioni offerte dalla religione, di qualsiasi tipo essa sia. “Aqua”, quindi, segna il fondamento per entrare nel vivo di Sky Doll, concludendo il volume con un colpo di scena che getta le basi per un terzo, adrenalitico volume.

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