Secondo parere: Superboy 1 di Scott Lobdell

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 alle 00:00

Reboot effettivo per Superboy con al timone il redivivo Scott Lobdell che sfoderando qualche asso nella manica imbastisce un buon numero d’esordio.

Superboy n. 1

Autori: Scott Lobdell (Testi); R. B. Silva (Disegni); Rob Lean (chine); The Hories (colori); Eric Canete e Guy Major (copertina).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 14 settembre 2011 (USA)

Davvero difficile giudicare Superboy iniziamo però con il mettere le cose in chiaro si tratta sicuramente di un “hard-reboot” del personaggio la precedente costruzione e maturazione del personaggio, da Jurgens a Johns fino a Lemire, sembra quindi ahimé essere stata definitivamente accantonata.

La narrazione comincia nel seppur familiare laboratorio in cui il clone denominato Superboy viene creato ed inizia a prendere coscienza, Lobdell gioca sapientemente con le didascalie in cui i pensieri di Superboy si scontrano col mondo che lo circonda e con la percezione che lo stesso Superboy ha di esso. Sfilano così pensieri liberi del protagonista su sé stesso e sui comprimari fra cui alcuni volti noti, Caitlin Fairchild e Rose Wilson su tutti, ed il plot fra la parte centrale che probabilmente è la parte meglio ideata dell’albo ed il cliffhanger finale si snoda in maniera abbastanza lineare e chiara fin da subito tenendo bene a mente che si tratta di un albo ambientato interamente in un laboratorio e per il 90% di esso Superboy è “sotto vetro” e che il ruolo di Superboy è già esplicato a fine albo.

Lobdell prende così il concept di Superboy, che rimane il clone di Superman e di Lex Luthor almeno così sembra trapelare, e lo rielabora per queste “nuove” origini in cui ci sono piccole differenze rispetto alla versione classica come ad esempio l’aver sostituito il Cadmus con il progetto N.O.W.H.E.R.E di modo da rendere le cose più funzionali ad una nuova caratterizzazione del personaggio, che da queste prime battute sembra assomigliare al recente Superboy televisivo di Young Justice, ed utile nel fare da testa di ponte per collegare questa serie con i Teen Titans.

Buone le matite di R.B. Silva molto pacate ma decise nel loro stile in bilico fra il cartoonesco ed un realismo che affiora soprattutto nelle espressioni facciali, buona anche la costruzione delle tavole che danno un po’ di dinamismo ad una narrazione altrimenti relegata a praticamente una sola location.

In definitiva dovete provare Superboy per capire se la narrazione di Lobdell vi gusta e se questo re-telling delle origini del personaggio possono piacervi, per i nuovi lettori un ottimo starting point bisogna vedere se però l’autore riuscirà a mantenere alta l’attenzione anche collegando la testata gemella dei Teen Titans.

VOTO: 6

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