Devil & Hulk n.177 – Recensione
Pubblicato il 23 Ottobre 2011 alle 11:10
Questo numero segna la fine del travagliato connubio tra i due protagonisti della testata. Con la conclusione di Shadowland e del primo story-arc di Jeff Parker su Hulk l’accoppiata più bizzarra del mondo dei comics si divide, pronta per affrontare sfide solitarie. La Panini decide quindi di chiudere un’importante pagina della sua storia editoriale e di aprirne un’altra, anzi due, del tutto nuove
Autori: Andy Diggle, Billy Tan, Antony Johnston, Marco Checchetto, Jeff Parker, Gabriel Hardman, Ben Oliver
Casa editrice: Panini Comics
Provenienza: Stati Uniti
Prezzo: 3,50 Euro
E così, dopo ben diciassette anni di tormentata convivenza, si conclude con questo numero l’insolito sodalizio tra Devil e Hulk: una delle primissime scommesse della Marvel Italia, su cui pochi avrebbero puntato, ma che di fatto ha permesso a due personaggi considerati “minori” di reggere sul mercato con una testata tutta loro.
Adesso pare che i tempi siano maturi per tentare strade separate, con sommari più coerenti e in linea con i rispettivi personaggi, per la gioia di tutti quegli appassionati che mal digerivano questa convivenza forzata…
In effetti, nel corso degli anni le due serie si sono evolute e hanno preso direzioni molto differenti, che sfociavano nell’hard-boiled / underground per quanto riguarda il Diavolo Rosso, mentre il Golia Verde virava nettamente verso la fantascienza e l’azione, in tipico Marvel-style. Ecco quindi che con la fine di Shadowland l’Uomo senza paura abbandona la testata, lasciando campo libero alla sempre più nutrita Hulk-family e alle varie serie che la riguardano.
Come molti dei finali di questi grandi eventi Marvel, anche Shadowland ci lascia un po’ d’amaro in bocca, in quanto l’epica battaglia finale che ci saremmo aspettati di vedere in questo numero in realtà non avviene, se non per un veloce faccia a faccia con Ghost Rider e Iron Fist. Il resto è solo un viaggio interiore di Matt Murdock piuttosto sbrigativo e banale, che risolve la situazione in maniera dubbia e poco convincente, come se lo scrittore fosse stato costretto a chiudere in fretta e furia tutta la vicenda, per poi passare il testimone a qualcun’altro.
Peccato, perché fino a adesso Andy Diggle aveva imbastito una trama avvincente e intensa, senza eccessive verbosità e senza mettere troppa carne al fuoco, come spesso tende a fare il suo collega Bendis. Con questa saga il percorso evolutivo ( o involutivo ) dell’avvocato cieco raggiunge un nuovo stadio, diventando lui stesso il cattivo, il nemico da sconfiggere, anziché l’eroe. Un diavolo non solo di nome, ormai, ma anche di fatto, visto che l’antica Bestia evocata dalla Mano si è impossessata completamente di lui, facendogli assumere vere e proprie sembianze demoniache !
Non è un caso che anche stavolta riaffiorerà la forte componente religioso-cattolica che da tempo permea le avventure del Diavolo Rosso, ora più che mai alla disperata ricerca di fede e redenzione. Un diavolo che cerca un angolo di pace in mezzo agli angeli, ma che alla fine è arrivato a dannare la sua anima per tentare di far del bene… E in fondo è proprio questo che ci piace di Matt Murdock: la sua incredibile umanità e vulnerabilità di fronte alle insidie della vita, che spesso lo portano a sbagliare e a toccare il fondo, per poi risalire più forte e consapevole di prima. Ancora non sappiamo esattamente come uscirà da questa vicenda… di sicuro sappiamo che l’ha segnato profondamente e sarà interessante vedere come i futuri scrittori affronteranno il suo percorso, così come quello dell’amico Foggy Nelson e dell’eterno rivale Kingpin, che certamente ricoprirà un ruolo importante negli eventi a venire.
Per quanto riguarda Hulk, invece, termina qui il primo story-arc scritto da Jeff Parker, che vede protagonista Rulk, alias Thaddeus Ross, ormai definitivamente passato dalla parte dei buoni. Dovrà infatti fermare in tempo le macchinazioni “postume” dell’Intellighenzia, atte a distruggere la Terra nel caso fossero stati sconfitti da Hulk e i suoi alleati. In occasione di questo numero finale arriveranno in aiuto di Ross anche l’alter ego di Bruce Banner e Bomba-A, ovvero Rick Jones.
La storia in questione è piuttosto lineare, per non dire piatta…. Parker sembra voler scimmiottare lo stile fracassone di Loeb, ma con meno verve e ironia, facendo scazzottare a tutti i costi Rulk con il supereroe di turno e affrontando missioni come fossero gli schemi di un videogame, senza riuscire a creare pathos e a stimolare l’interesse del lettore. I disegni di Gabriel Hardman, invece, sono buoni ma probabilmente più adatti a storie urbane e realistiche piuttosto che a dei colossi colorati che menano dinosauri !
Insomma, questo primo ciclo di Rulk non convince a pieno, ma speriamo che si tratti solo di un apripista per “scaldare i motori”… Se la serie rimarrà su questi livelli e anche l’altro scrittore Greg Pak non s’inventerà qualcosa di meglio ho paura che la futura testata di Hulk rischierà di non reggere a lungo nello “spietato” mercato italiano. Ma del resto, il buon Giuseppe Guidi in terza di copertina ha già messo le mani avanti: “Non è detto infatti che per situazioni contingenti e di mercato i due personaggi non possano tornare un giorno insieme”. In sostanza, se l’esperimento della divisione non riesce, si fa finta di niente e tutto ritorna come prima… un po’ come nei fumetti Marvel, insomma !
Forse un addio, o forse solo un arrivederci. In ogni caso, per adesso salutiamo Devil&Hulk, un coraggioso esperimento che nel bene o nel male ha segnato la storia delle pubblicazioni Marvel in Italia.
Voto: 6 ( d’incoraggiamento )