Secondo Parere: Legion Lost 1 di Fabian Nicieza
Pubblicato il 29 Settembre 2011 alle 00:00
Al via la prima delle due testate dedicate alla Legione dei Supereroi del DCnU, un #1 però a cui bisogna avvicinarsi con cautela soprattutto se si mastica poco del gruppo proveniente dal 31esimo secolo.
Legion Lost n. 1
Autori: Fabian Nicieza (Testi). Pete Woods (Disegni e copertina). Brad Anderson (Colori e copertina).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Legion Lost non è un buon #1, non lo è semplicemente perché soffre della pigrizia del suo autore.
Fabian Nicieza ha disposizione una idea che presa così su due piedi non è per nulla male: un malattia, un virus che colpisce i pianeti e all’inseguimento di questo virus un gruppo di Legionari.
Ecco ora metterla su carta non è neanche tanto difficile c’è il virus che arriva sulla Terra nel nostro secolo, un ospite umano, e i Legionari che per loro natura sono personaggi molto malleabili al suo inseguimento…ma Nicieza fallisce…da un lato i suoi cambi di punto di vista fra i vari personaggi sono troppo repentini e senza le utilissime didascalie della Enciclopedia Galattica sia nuovi che vecchi lettori si trovano spaesati davanti a personaggi nuovi di cui non sanno i nomi e i poteri…
Il cliffhanger finale è d’impatto ma troppo caotico ed il perché i Legionari rimangano bloccati in questo secolo si perde in “tecnicismi” sul viaggio nel tempo e in accenni vaghi ad un misterioso Flashpoint Breakwall che dovrebbe impedire il viaggio nel tempo incondizionato nel DCnU.
A questa frenesia, nel senso negativo del termine, della trama si aggiunge una prestazione altalenante di Pete Woods alle matite che strizzando un occhio a Ramos ed un occhio ai manga a volte esagera volendo inserire troppi particolari o figure che “rompono” le tavole risultando però invadenti.
Nicieza quindi ha un solo merito mostrare come non si dovrebbe scrivere un fumetto sulla Legione…rimango perciò dubbioso: seppur la trama non sembra comportare problemi nella stesura della storia ciò che manca è un maggior ordine, anche mentale, nello story-telling nel dire quello che si vuole dire, dirlo per farlo capire a chi della Legione non sa nulla, presentare anche con le didascalie i personaggi e farli interagire con un minimo di coerenza.