Recensione Outcast 2×01: il ritorno dei demoni interiori ed esteriori di Kyle Barnes
Pubblicato il 10 Aprile 2017 alle 18:05
Anteprima della premiere della seconda stagione della serie di Robert Kirkman.
“La notte è buia e piena di terrore” proclamava la Sacerdotessa Rossa in Game Of Thrones. Sicuramente questo vale per la vita di Kyle Barnes, il protagonista di Outcast interpretato da Patrick Fugit.
La serie tv di Robert Kirkman per Cinemax tratta dal suo omonimo fumetto (pubblicato in Italia da saldaPress) nella prima stagione aveva portato un punto di vista originale e accattivante sulle storie di esorcismo – tanto da favorire l’ordine dell’adattamento televisivo de L’esorcista da parte di FOX. Un anno dopo Outcast torna con una premiere di stagione sottotono, ma che apre scenari interessanti sul destino dei protagonisti.
Ciò che aveva fatto la fortuna del ciclo inaugurale era il raccontare soprattutto i rapporti fra i personaggi più che l’horror in se e per se, unito all’aspetto globale della vicenda, molto più grande e ancestrale della “misera” vita di Kyle e degli abitanti di Rome, Virginia. Il primo episodio della seconda stagione sente un po’ la stanchezza dell’essere da troppo tempo fermo sugli stessi concetti, già visti nel finale dello scorso ciclo.
Kyle vuole andare via da Rome con la figlia Amber (Madeleine McGraw) ora che ha scoperto che potrebbe aver ereditato il suo stesso potere, mentre il reverendo Anderson (Philip Glenister) deve fare i conti con l’aver bruciato la casa di Sydney (Brent Spiner) per tentare disperatamente di fermare il Diavolo.
La sorella di Kyle, Megan (Wrenn Schmidt), deve dal canto suo affrontare le conseguenze dell’essere stata posseduta e aver ucciso brutalmente il marito e padre della loro figlia Holly (Callie Brook McClincy). Infine il capitano della polizia Giles (Reg. E. Cathey), ora che ha scelto di stare dalla parte di Kyle e del reverendo, deve capire come affrontare questa “nuova” realtà soprannaturale in città.
Le loro storyline non vanno avanti più di tanto in questa prima puntata, ma ci sono due aspetti interessanti. Il primo è che ci viene mostrato un interessante flashback che mostra presumibilmente l’arrivo della possessione in città quando Kyle era bambino e la madre ancora giovane e non in stato vegetativo; in parallelo verso la fine dell’episodio ci verrà mostrata nuovamente la famiglia di Joshua (Gabriel Bateman), il bambino che Kyle aveva salvato – o almeno così credeva – nell’episodio pilota di Outcast.
La loro situazione si è aggravata poiché anche i genitori ora sembrano essere posseduti e sono stati convinti che Kyle ha fatto in realtà del male al loro bambino. Un ritorno alle origini per evolversi e andare avanti, come sembra fare l’intera puntata.
L’altro aspetto è l’importanza di gran lunga maggiore data ad Amber – vista anche la sua promozione a personaggio regolare del telefilm.
Ora che lei e Kyle sono ancora più connessi nel quadro generale della potente minaccia soprannaturale che incombe su Rome e sul mondo intero, la giovanissima attrice si dimostra perfetta a rapportarsi con gli altri personaggi, compresa la cugina Holly, che la considera la causa e non la soluzione a ciò che è accaduto alla madre – proprio come è successo per tutta la vita a Kyle.
È proprio nelle nuove strade possibili che si diramano timidamente da questa premiere che nutriamo speranza per gli episodi, e i demoni, a venire.
A partire dal 3 aprile, data in cui la stagione è andata in onda su FOX UK, Fox Networks Group ha lanciato in 125 paesi del mondo i nuovi episodi di Outcast.
In Italia sarà in onda dal 10 aprile ogni lunedì alle 21:00 su Fox (canale 112 di Sky), in anteprima rispetto agli Usa.