Recensione Hellblazer di Peter Milligan vol.1 – Planeta DeAgostini
Pubblicato il 17 Maggio 2010 alle 09:12
Autori: Peter Milligan (testi), Giuseppe Camuncoli, Goran Sudzuka, Eddie Campbell (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,95
A cura di Sergio L. Duma
Peter Milligan è uno sceneggiatore che, come tutti sanno, fa parte di quella straordinaria scuola britannica che ha avuto il merito di svecchiare e rinnovare il fumetto statunitense, grazie alla bizzarra inventiva e alla trasgressione dell’ispirazione. Tuttavia, pur apprezzandolo molto, non riesco a metterlo sullo stesso piano di Alan Moore o di Grant Morrison, giusto per citare un paio di nomi. Questo perché, rispetto a loro, considero Milligan discontinuo.
È infatti capace di realizzare veri e propri capolavori come Shade The Changing Man (spero ancora che Planeta si decida a proporla), o le miniserie Enigma (che uscirà prossimamente) o The Extremist. Tuttavia, le sue storie dell’Uomo Pipistrello, per esempio, pur se interessanti, non mi sono sembrate allo stesso livello. E, per ciò che concerne la Marvel, la sua X-Force/X-Statix brillava per intelligenza e originalità; mentre, invece, gli episodi da lui scritti per gli X-Men o per la serie Elektra di qualche anno fa, non li ritengo particolarmente memorabili.
Perché questa premessa? Perché questo primo volume della sua run di Hellblazer, storico serial Vertigo dedicato al mago John Constantine, costituisce per me un problema. In questo tp che raccoglie i nn. 250-255 del mensile originale, Milligan si addentra nel complesso e inquietante mondo del detective dell’occulto inventato dal mitico Alan Moore. E Peter dimostra, tutto sommato, di trovarsi a suo agio nelle atmosfere horror che sono da sempre il marchio di fabbrica delle avventure di John.
Il tema della malattia è predominante. Nei primi due episodi, infatti, John, coadiuvato da una bella dottoressa, deve affrontare un’orribile virus della pelle che lo ha colpito. Probabilmente potrebbe avere a che fare con un vecchio sindacalista che, in anni precedenti, ha tradito i suoi compagni, vendendosi al capitalismo. Ma può anche darsi che tale inconveniente sia collegato a un indefinito senso di colpa di John (e tutti sappiamo che Constantine, nel corso della sua vita, ha spesso e volentieri compiuto diverse malefatte!).
Pure gli altri episodi del libro sono caratterizzati dal tema della malattia, in particolare quello della peste che colpì la popolazione londinese nel 1666 (e non penso che Milligan abbia scelto casualmente la data, considerando quel triplo sei!). E, proveniente dal 1666, spettri inquieti insidieranno l’esistenza di Constantine. A questo aggiungiamo acidi commenti sulla situazione politica britannica, momenti schizzati e folli, e dialoghi strani, e avremo una storia tipica di Peter Milligan.
Tuttavia, lo ripeto, il tp per me è un problema e non riesco ad incensarlo: infatti, pur non avendo compiuto un pessimo lavoro, a mio parere Milligan si è trattenuto e non ha dato libero sfogo alla sua inventiva visionaria che è il pregio delle sue opere migliori. Insomma, mi aspettavo di più e il suo Hellblazer, non può certamente essere annoverato tra le sue cose peggiori; ma nemmeno tra i capolavori. Si tratta di un prodotto onesto, quindi, e basta.
La parte grafica è appannaggio del bravo Giuseppe Camuncoli, ormai lanciatissimo in America; dell’efficace Goran Sudzuka, che i lettori di Y L’Ultimo Uomo ben conoscono; e c’è anche un breve e intenso episodio natalizio illustrato da Eddie Campbell. Se, però, pensiamo che, nelle run precedenti, la serie annoverava tra i suoi illustratori Leonardo Manco, devo puntualizzare che, anche dal punto di vista grafico, avrei preferito qualcosa di più. In ogni caso, l’Hellblazer di Peter Milligan è piacevole e vale un tentativo.
VOTO 7