il faro, di Paco Roca: Recensione

Pubblicato il 13 Ottobre 2011 alle 17:00

Tunué porta in Italia “Il Faro”, breve graphic novel di Paco Roca che con garbo e leggerezza racconta il poetico incontro tra un ragazzo abbrutito dalla guerra e un uomo che gli farà riscoprire la spensieratezza e la capacità di sognare.

il faro

Autore: Paco Roca
Editore: Tunué
Provenienza: Spagna
Formato: 17×24, cop. plast. opaca, b/n, 56 pag.
Prezzo: € 7,90

Nel pieno della sanguinosa guerra civile che dilaniò la Spagna negli anni ’30, Francisco, giovane soldato repubblicano in fuga dai nazionalisti, viene salvato da Telmo, l’anziano e gioviale guardiano del faro, perennemente impegnato a recuperare ogni sorta di relitto portato dal mare.

Dopo un’iniziale diffidenza nei confronti di quell’eccentrico uomo sempre affaccendato per garantire la corretta manutenzione del faro, Francisco inizia lentamente ad abbandonare il suo atteggiamento rigido da soldato, recuperando la spensieratezza della sua età, guidato dal sognatore Telmo alla scoperta dell’immaginazione e della vera libertà.

Tunué propone al suo pubblico “il Faro”, breve graphic novel firmata da Paco Roca che con garbo e leggerezza racconta il poetico incontro tra un ragazzo abbrutito dalla guerra e un uomo che ha fatto della fantasia il suo rifugio per non perdere la speranza.

Con un segno mai troppo pulito e linee essenziali, che delineano con il giusto spessore persone e luoghi,  l’autore dà quindi vita a due diversi modi di sentire, che si incontrano e finiscono con il dialogare e comprendersi.

Le tavole scorrono senza alcuna fatica, grazie a una composizione delle vignette dinamica, cui si coniuga una regia in grado di valorizzare appieno le emozioni dei personaggi. Unica pecca una disposizione dei balloon non sempre ottimale.

La figura di Telmo è senza dubbio quella più appariscente tra i due protagonisti, per via del suo modo di fare spigliato e permeato di ottimismo, che di riflesso mette in evidenza le ombre del carattere di Francisco, nonché il suo percorso di affrancamento da una visione della vita ormai quasi del tutto priva di spazi di puro sogno. Si realizza così un velato gioco di richiami che permette al lettore di riflettere su temi secondari di più ampia portata, quali l’orrore della guerra, l’ideologia spersonalizzante, il bisogno di vedere le cose per quello che sono e a volte non avere paura di fantasticare su come si vorrebbe che fossero.

L’edizione curata da Tunué si presenta bene, per un agile volume stampato su carta bianca e resistente, che tiene bene i neri. Un po’ debole la rilegatura della copertina. Il rapporto qualità-prezzo è comunque proporzionato.

In conclusione “il Faro” si dimostra una lettura piacevole e poetica, un vero e proprio inno alla capacità di immaginazione e all’imprescindibilità dei sogni nella vita dell’uomo, dal momento che “sarebbe da pazzi lasciare tutto perché è solo un sogno”.

VOTO: 8-

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