Real Account, un appassionante death game [Recensione]

Pubblicato il 17 Marzo 2017 alle 10:00

Da Star Comics, uno shonen traboccante di ritmo e follia

“Gli esseri umani sono fatti così. Basano i loro rapporti sull’apparenza.”

Ataru Kashiwagi è un ragazzo un po’ timido e senza lo straccio di un amico. Condivide un rapporto speciale con la sorella Yuki, con la quale vive da solo dopo la morte di entrambi loro genitori.

A colmare i suoi vuoti esistenziali e la sua solitudine è Reac, ovvero Real Account: una piattaforma virtuale risultato dell’unificazione di tutti i social network service del Paese nel quale basta registrarsi col proprio nome vero per arricchire il profilo di vari servizi collegati al mondo reale. Grazie anche all’appoggio del governo, Reac è considerato un accessorio indispensabile.

Ataru ha un profilo utente falso e dei follower che si preoccupano di lui… ma è tutta una grande bugia. Un giorno, quella che comincia come un’interferenza nel suo cellulare si rivela la materializzazione di Real Account, che diventa più vero del vero.

Ataru, insieme con migliaia di ragazzi e ragazze, si ritrova catapultato all’interno della piattaforma virtuale, accolto dalla mascotte del gioco che annuncia a tutti i presenti che potranno tornare nel mondo reale solo dopo aver superato una serie di terribili prove nelle quali oltre alla loro vita è in gioco anche quella dei loro cari!

Davanti agli occhi di Ataru inizia così un gioco al massacro che non risparmia chi non ne rispetta le regole … La prima scrematura consiste nel verificare quanti tra i follower rimasti nel mondo reale corrispondano davvero alle persone che tengono ai giocatori abbastanza da rischiare la propria vita.

Con grande sorpresa e allo stesso tempo sollievo di Ataru, qualcuno rimane nella sua lista… un follower misterioso che lo rincuora, facendogli sperare per la sopravvivenza dato che è indispensabile per qualcuno… Riuscirà Ataru a restare in vita e a tornare nel mondo reale dalla sua amata sorellina?

Real Account è la nuova proposta shonen di Star Comics, scritto da Okushou e con i disegni a cura di Shizumu Watanabe. È un death game singolare, che si discosta da un genere ormai più che saccheggiato inserendo degli spunti di riflessione tra una morte e l’altra.

Se infatti la premessa è trita e ritrita così come lo svolgimento del gioco a eliminazione, lo spunto da cui parte è più che accattivante. Stavolta teatro del gioco mortale è una modernissima piattaforma virtuale, una community in cui si conduce una vita parallela che sfugge le difficoltà del quotidiano.

Una volta materializzatisi all’interno del gioco, gli utenti sono chiamati a confrontarsi non solo con i loro follower che si rivelano man mano solo degli estranei, tranne che per alcuni casi, ma anche con se stessi e con la propria autostima.

Real Account pur attraverso prove che hanno esiti mortali rivela la realtà al di là dei filtri virtuali; sfatando falsi miti, icone posticce e spingendo i concorrenti a superare anche i limiti della decenza pur di aver salva la vita.

Uno dopo l’altro, i cadaveri cominciano ad accumularsi attorno ad Ataru, che grazie alla sua grande astuzia riesce a superare le prime fasi del gioco.

Ataru non è che l’emblema del ragazzo moderno che indossa una maschera e si muove in una realtà virtuale fatta di nickname e messaggini, dove l’interazione reale è accantonata in virtù di rapporti fittizi che Real Account fa presto a rivelare.

Un cliché quello del death game che nel caso del manga di Okushou e Watanabe funge da spunto per l’approfondimento di tematiche attualissime: i giovani e la loro solitudine, i falsi miti che li spingono a isolarsi dalla realtà o a spersonalizzarsi; i finti amici, il Dio denaro al quale si sacrifica anche la dignità.

Un gioco che tira fuori il peggio e a volte anche il meglio di una persona che per sopravvivere dovrà gettare la maschera, affrontare la realtà delle proprie paure e mettersi completamente in discussione.

I disegni di Watanabe interpretano al meglio il ritmo mortale dell’opera di Okushou: il sangue abbonda e così volti deformati dal terrore e dal dolore e straziati dalle torture.

Real Account è una sorpresa pagina dopo pagina. Per questo più che consigliato ai fan del death game alla ricerca anche di una trama curata nei minimi dettagli.

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