Lantern City [Recensione]
Pubblicato il 7 Marzo 2017 alle 10:00
Come si vive a Lantern City? Decisamente male e qualcuno ha deciso di ribellarsi a un ordine spietato che sottomette le masse. Sono queste le premesse di una miniserie steampunk pubblicata dall’Editoriale Cosmo!
La casa editrice indipendente Boom! Studios sta proponendo da alcuni anni materiale interessante e di recente ha varato una linea editoriale chiamata Archaia, dedicata a prodotti sofisticati e meno in linea con le tendenze più mainstream del mercato americano. Editoriale Cosmo traduce una miniserie appartenente a questa sotto-etichetta, Lantern City.
L’opera potrebbe in un certo senso essere definita multimediale poiché, oltre al fumetto, è in preparazione una serie televisiva. Entrambe si basano su un soggetto di Trevor Crafts, Matthew Daly e Bruce Boxleitner.
Il fumetto in questione è scritto da Paul Jenkins, nome ben noto ai lettori Marvel e DC, Matthew Daly e Mairghread Scott. Di cosa si tratta? Di una vicenda dai toni fantascientifici ambientata in una città futuribile, Lantern City, appunto, che assomiglia alla metropoli di Blade Runner e a tante altre presenti nella fiction letteraria e cinematografica a tematica distopica.
La vita non è facile ed è caratterizzata da profonde divisioni sociali. Esiste una città alta in cui vivono i cosiddetti Grey che, a quanto si intuisce in questi primi quattro episodi inclusi nell’albo, rappresentano l’elite e producono mezzi di sostentamento per la popolazione. Subito dopo ci sono le guardie che mantengono l’ordine con metodi spietati, proteggono i Grey e soggiogano il resto della cittadinanza, costretta a svolgere duri lavori e a vivere sotto la superficie.
Gli autori si concentrano sul protagonista di Lantern City, Sander Jorve. Come molti altri cittadini, è costretto a subire l’oppressione delle guardie. Tuttavia, suo cognato e altri conoscenti stanno organizzando una specie di resistenza, un movimento che si pone come obiettivo la ribellione nei confronti del sistema.
Per un caso fortuito, Sander rimane coinvolto in una situazione pericolosa ed è suo malgrado costretto a fingersi una guardia e a infiltrarsi nei ranghi dei nemici. E sarà qui che inizieranno i guai e non mancheranno sorprese, dal momento che, come presto scoprirà, il sistema non è esattamente ciò che sembra.
Dal punto di vista della trama, non c’è niente di nuovo o di originale. Anzi, la storia è piuttosto risaputa, con testi e dialoghi non particolarmente brillanti. Gli autori insistono sull’azione, sugli inseguimenti e le lotte, su intrighi e complotti, ma tutto sa davvero troppo di già visto e nel complesso la miniserie non è coinvolgente.
Le cose vanno meglio sul versante dei disegni. Il penciler Carlos Magno, pur non discostandosi più di tanto dagli standard grafici dilaganti nel fumetto americano generalista, realizza tavole dettagliate e visivamente efficaci e svolge un lavoro valido.
Di conseguenza, come giudicare Lantern City? Può essere una proposta trascurabile se si cerca qualcosa di innovativo. Se invece ci si pone l’obiettivo di leggere un tipico albo di fantascienza senza aspettarsi un capolavoro, allora forse fa per voi. Sappiatevi regolare, quindi.