Universo DC di Frank Miller [Recensione]
Pubblicato il 17 Febbraio 2017 alle 10:00
Frank Miller non si è occupato solo di Batman! Scoprite alcune sue introvabili storie realizzate alla DC in questo albo che ripercorre la gloriosa carriera di una leggenda dei comics! Imperdibile per tutti i fan dell’autore del Cavaliere Oscuro!
Frank Miller è una leggenda e quando si parla di lui vengono subito in mente pietre miliari del calibro di Dark Knight Return, Daredevil Born Again, Sin City e altri gioielli. Tuttavia, il cartoonist del Maryland ebbe modo di illustrare storie in svariati albi in un periodo precedente quello della straordinaria run di Daredevil che lo fece conoscere ai lettori americani.
Sarebbero probabilmente finite nel dimenticatoio ma quando Miller diventò un autore di fama mondiale furono l’oggetto della febbrile ricerca dei collezionisti e dei fan.
Panini Comics ha pubblicato quelle dell’Uomo Ragno uscite nei primi anni ottanta e Lion propone dal canto suo un albo che include quelle realizzate alla DC. Sono sistemate in ordine cronologico e costituiscono quindi un’ottima occasione per comprendere l’evoluzione di un indiscusso maestro del fumetto internazionale.
Si apre con il n. 64 di Weird War Tales, comic-book antologico che presentava storie di guerra dai toni mistico/esoterici. Ha un’importanza storica indiscutibile poiché si tratta del primo lavoro milleriano mai pubblicato.
Scritto da Wyatt Gwyon, è la vicenda di un soldato che cerca di evitare la morte durante il D-Day, facendo una specie di patto con il diavolo. Ma quest’ultimo lo inganna e non c’è un lieto fine. Miller è lontano dallo stile aggressivo che lo renderà celebre e i disegni hanno un’impostazione tradizionale, non privi di incertezze, ma risultano comunque suggestivi.
Si procede con una back-up story tratta dal n. 219 di Unknown Soldier. Lo scrittore Elliott S. Maggin racconta, in maniera personale, le origini di Zeus e qui Frank si diverte a illustrare un’avventura fantasy ambientata nell’antica Grecia. Sarebbe esagerato affermare che anticipi le atmosfere di 300 ma anche in questo caso le sue matite non sono prive di fascino.
C’è poi una brevissima, scioccante storia di appena due pagine firmata da Roger McKenzie che più o meno nello stesso periodo lavorava con Frank su Daredevil, relativa a una guerra nucleare che ha decimato l’umanità, risparmiando solo gli scarafaggi. In un paio di tavole, Miller inizia a sperimentare con le prospettive.
Paul Kupperberg, invece, firma il n. 68 di Weird War Tales, ambientato durante la guerra di Spagna. Il protagonista è Ernest Hemingway che incontra alcuni uomini disperati che evocano demoni in grado di distruggere i franchisti. Qui Miller si mantiene sempre su un lay-out classico ma sono evidenti le piacevoli influenze ditkiane che erano parte integrante delle sue prime prove fumettistiche.
E’ poi la volta della prima storia di Batman mai realizzata da Frank. Pubblicata nel n. 21 di DC Special Series, è certamente lontana dalle cupe vicende distopiche di Bats che lo faranno entrare nel mito.
Denny O’Neill, altro nome fondamentale per la carriera di Miller, narra una divertente avventura natalizia, giocando abilmente con situazioni ironiche. In questo caso, Frank sperimenta con i giochi d’ombra e le prospettive e lo stile è simile a quello dei suoi primi episodi di Daredevil.
Una breve storia tratta dal n. 400 di Superman dimostra la sua impressionante evoluzione. Uscita poco dopo la miniserie Ronin, è caratterizzata dal tratto contorto ed espressivo che farà di Dark Knight Return un capolavoro. Elliott S. Maggin immagina una discendente di Jimmy Olsen che intervista un uomo che afferma di aver scoperto la vera identità dell’Uomo d’Acciaio.
Tra un riferimento ironico al Superman televisivo George Reeves e svariate allusioni ai cliché di tante avventure di Supes, la storia è interessante per la scansione narrativa.
E’ infatti raccontata con vignette a forma di schermo televisivo. In pratica, la tecnica che Frank di lì a poco userà nel già citato Dark Knight Return. L’episodio tratto dal n. 3 di Orion è uno dei più interessanti della raccolta. Qui Miller si confronta con i personaggi di un’altra leggenda del fumetto americano: Jack Kirby.
Con i testi di Walt Simonson, illustra l’agghiacciante nascita di Orion, il figlio di Darkseid, e le tavole sono impreziosite dallo stile ormai maturo presente in Sin City.
Una brevissima storia tratta da Fan Boy n. 5 è un esempio della sua attitudine ironica poiché, infatti, prende in giro Batman e Carrie Kelly. L’intento parodistico è accentuato dall’impostazione caricaturale del tratto. Vale lo stesso per il n. 1 di Superman and Batman: World’s Funnest, un comic-book in cui vari autori facevano la parodia degli eroi DC. Frank sfotte i due personaggi principali della DC, nonché Mr. Mxzyptlk e il Bat-Mito, con risultati spassosi.
E l’albo si conclude con una splendida gallery composta da copertine e illustrazioni che Miller ha prodotto nel corso degli anni. Come ho accennato in principio, si tratta di produzioni che forse sarebbero oggi dimenticate se non portassero il suo nome.
Ma costituiscono una piacevole lettura, consigliabile non solo ai fan del grande autore di Dark Knight Return ma anche a coloro che apprezzano il fumetto statunitense in generale.