Yakuza 0 | Due come loro [Recensione]

Pubblicato il 14 Febbraio 2017 alle 15:00

A quasi due anni dall’esordio giapponese, Yakuza 0 è finalmente sbarcato in occidente, e lo fa con la solita massiccia dose di adrenalina, catapultandoci nel fastoso e luminescente Giappone degli anni 80′. Ce la farà a confermarsi anche da noi come uno dei migliori action/adventure moderni? Scopriamolo passo passo in questa recensione!

Come suggerisce il titolo, il gioco segue le vicende antecedenti a quelle del primo Yakuza (2005, PS2), costituendo a tutti gli effetti un nuovo capitolo della serie.

Gli eventi della narrazione, come sempre molto intricata ma mai banale, vedono legati assieme un misterioso appezzamento di terra “The Empty Lot” del noto quartiere a luci rosse di Tokyo, Kamurocho (Kabukicho nella realtà), conteso tra le varie famiglie della yakuza locale e una giovane ragazza cieca, apparentemente ignara della situazione.

Probabilmente Yakuza 4 e 5 ci avevano viziati un po’ troppo con quattro personaggi giocabili, dato che questa volta saranno solo i protagonisti con i quali vivremo lo svolgimento delle eventi: l’irriducibile Kazuma Kiryu e lo scatenato, ma mai apprezzabile come in questo frangente Goro Majima.

Siccome ci ritroviamo nel bel mezzo del 1988 il primo, poco più che ventenne, appare ai più come un insignificante teppista, mentre il secondo sicuramente più maturo soffre le ripercussioni di un tragico evento, noto a chi ha già conosciuto il quarto capitolo.

Dal lato del gameplay il titolo offre sempre un buon livello di sfida, mettendoci di fronte alle numerose risse urbane, aprendoci la strada a suon di cazzotti tra numerosi avversari aggressivi in fase offensiva e dall’IA piuttosto convincente. Sempre più spettacolari le brutali e talvolta divertenti mosse finali, che sfruttano l’aura accumulata, ancora più appaganti quando vengono utilizzate contro il boss di turno.

Una novità totale è la possibilità di cambiare stile di combattimento nel corso di ogni scontro, a seconda del tipo e della quantità di avversari.

Oltre al classico stile da rissa, Kiryu potrà diventare un vero e proprio carro armato o aumentare la propria agilità, mentre Majima unirà le proprie skill di break dance all’abilità di maneggiare e combattere una mazza da baseball, ricordandoci vagamente le movenze di un certo Bruce Lee con i suoi nunchaku.

A questi tre stili se ne aggiungerebbe un quarto per ciascuno, dopo avere completato l’intero percorso di attività secondarie e non a caso è il più devastante.

Potevamo forse attenderci di più dal numero di personaggi giocabili e città esplorabili, soltanto Tokyo e Osaka, entrambe già visitate a fondo nei capitoli successivi, anche se dotate di un’atmosfera e colori del tutto differenti per via del collocamento temporale.

La scelta dei personaggi invece ci ha davvero convinti, avendo a disposizione ben 17 capitoli nei quali essi verranno approfonditi il più dettagliatamente possibile.

Graficamente è da tenere conto la natura crossgen del gioco, uscito in contemporanea su PS3 e PS4. Avendo provato a lungo la seconda versione possiamo confermare che il colpo d’occhio è ugualmente forte con il suggestivo sfondo offerto dalle affollate città giapponesi illuminate al neon, per non parlare dei volti dei personaggi ben caratterizzati e perfetti in ogni tipo di espressione.

Sfruttando la risoluzione di 1080p e 60 fotogrammi al secondo, non stabilissimi nelle situazioni più concitate, Yakuza 0 sa dire la sua anche sotto questo aspetto. Vanno sottolineati tuttavia gli occasionali problemi di sincronia verticale e i costanti pop-in delle texture di alcuni elementi dell’ambiente.

Un ennesimo riconoscimento positivo lo conquistano il centinaio di missioni secondarie, in buona parte ben studiate e in grado di offrire qualche spunto di prima classe.

Da tenere bene in conto sono le innumerevoli attività secondarie che giusto per citarne qualcuna spaziano tra in sala giochi ai vecchi classici arcade delle stessa SEGA, due fra tutti lo sparatutto Space Harrier e il gioco di guida Outrun, il karaoke, il gioco d’azzardo, le scommesse sul wrestling femminile, pesca, bowling e molte altre.

Come sempre nella serie il maggior pregio del capitolo risiede nella componente narrativa. Anche in questa occasione ritroviamo una storia dalle tinte poliziesche, mai banale o in grado di annoiare, dietro ogni angolo si insidia sempre un inaspettato colpo di scena pronto a stravolgere la situazione e come di consueto si avverte il crescendo finale ricco di tensione, man mano che ci si avvicina alla conclusione.

In mezzo a tradimenti, momenti strazianti e commoventi i due protagonisti non smettono mai di stupire e agire secondo il proprio credo affrontando ogni sorta di avversità.

Il sistema di crescita questa volta non è più affidato ai punti abilità, ma agli stessi soldi ottenuti nei vari scontri, attraverso i quali impareremo nuove mosse finali e combo devastanti.

Non sembra proprio un caso che la quantità di denaro appaia smisurata, rispetto agli altri capitoli, siamo pur sempre negli anni 80′.

Nel complesso l’avventura offre davvero un’ottima longevità, per portare a termine la storia spezzando ogni tanto il ritmo con qualche attività secondaria, abbiamo impiegato ben 32 ore a difficoltà normale.

Forse la più grande, chiamiamola pecca, sta proprio nella mancanza della traduzione in italiano, prassi che si verifica dal secondo capitolo della serie, considerati i costi nel trasporre in più lingue fiumi interminabili di testo. Per potere godere appieno e agevolmente del titolo è dunque necessaria una buona conoscenza della lingua inglese.

Detto ciò troviamo corretto fare un breve punto della situazione, in quanto fan della serie, la nostra attenzione si sposta nettamente sul prossimo e definitivo capitolo di Yakuza, ovvero il sesto, uscito in patria lo scorso dicembre e previsto da noi per i primi mesi del 2018.

Il che rappresenta davvero una buona notizia considerati i 3 anni di attesa per vedere il quinto titolo (2012) in occidente. Mentre nella finestra estiva del 2017 è previsto il lancio di Yakuza Kiwami, remake con il nuovo motore grafico, del primo capitolo, dove un ruolo davvero rilevante lo svolgerà un personaggio dell’attuale videogioco.

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