Superman 2 – Rinascita DC [Recensione]
Pubblicato il 9 Febbraio 2017 alle 10:00
La Rinascita per Superman inizia davvero! Cosa succederà all’attuale Uomo d’Acciaio dell’Universo DC e quale sarà il ruolo di suo figlio Jon? Scopritelo in questo secondo numero di una delle collane migliori del Rebirth!
L’operazione Rebirth della DC, a quanto sembra, sta incontrando il favore del pubblico statunitense. Il fatto che siano stati ripresi elementi narrativi del periodo che precede Flashpoint è in effetti un’idea azzeccata e le serie regolari di Superman lo dimostrano.
Dopo aver recensito il primo numero dell’edizione italiana, torno a parlarne perché è in questa seconda uscita che la Rinascita per l’Uomo d’Acciaio inizia realmente e le premesse paiono entusiasmanti.
Bisogna sapere che il Superman del New52 è morto ma c’è un altro Superman in circolazione, quello che agiva prima del Flashpoint. Finora è rimasto nell’ombra, vivendo insieme alla moglie Lois e al figlio Jon in una fattoria nei pressi di Metropolis.
Da questa situazione parte il bravissimo Peter J. Tomasi con il n. 1 di Superman. Lo scrittore opta per toni narrativi adulti, profondi e introspettivi, scrivendo testi e dialoghi di grande intensità.
Tutto dovrebbe essere tranquillo per Supes. Si occupa della fattoria e cerca di far comprendere al figlio, anche lui dotato di superpoteri, le ragioni per cui è preferibile non esporsi pubblicamente.
Tuttavia, la situazione non è semplice ed è il piccolo Jon il fulcro di una story-line che si preannuncia intrigante come non mai. Tra padre e figlio nasce infatti un dissidio proprio a causa dell’uso dei superpoteri e l’arrivo della Justice League complica tutto.
Superman, almeno a giudicare da questo numero, è davvero un’ottima serie, valorizzata da una scrittura di gran qualità e dai disegni dinamici di Patrick Gleason che spesso si concede ampie inquadrature che hanno il merito di evidenziare il carisma e la maestosità del primo supereroe della storia dei comics.
Si procede con il n. 958 di Action Comics. Il veterano Dan Jurgens, mente di tante ottime storie del passato come, per esempio, quella della Morte di Superman, cerca di ideare un fumetto al passo con i tempi riprendendo elementi pre-New52. Infatti contrappone l’Uomo d’Acciaio al mostruoso Doomsday.
Nello stesso tempo, suscita la curiosità con i misteri legati a un altro Clark Kent apparso all’improvviso, a Lex Luthor che agisce da giustiziere e a un enigmatico individuo che osserva ogni cosa a distanza e forse è responsabile di ciò che sta avvenendo.
Jurgens si concentra sull’azione adrenalinica, puntando sull’avventura allo stato puro e costruendo una trama appassionante, impreziosita dagli splendidi e dettagliati disegni di Patrick Zircher, più che mai adatto a rappresentare una classica vicenda supereroica come questa.
L’albo si conclude con il n. 2 di New Super-Man, comic-book dedicato a Kong Kenan, lo spassoso Super-Man (con il trattino) cinese. L’episodio precedente aveva fatto capire che si trattava di una serie promettente e l’impressione positiva viene ora confermata.
Kong è un adolescente sbruffone e in apparenza privo di idealismi che per un caso fortuito viene considerato un supereroe. Il Ministero dell’Autonomia Cinese lo convince a sottoporsi a un esperimento che gli conferisce superpoteri e adesso Kong scopre che esistono altri giustizieri in calzamaglia, Bat-Man e Wonder-Woman (anche loro con il trattino). In pratica, il governo sta cercando di creare una propria Justice League.
Ma, a differenza delle controparti americane, Kong e compagni sono ai ferri corti. Lo scrittore Gene Lueng Yang caratterizza in maniera ironica e sarcastica i personaggi, tanto che New Super-Man potrebbe essere considerato una satira dei fumetti supereroici.
Il dissidio farsesco tra Kong e Bat-Man, per esempio, è la caricatura delle divergenze metodologiche che spesso hanno coinvolto Clark Kent e Bruce Wayne. Tra dialoghi da sit-com e situazioni paradossali, non mancano però gli scontri e gli enigmi, relativi al padre di Kong che, per ragioni ancora sconosciute, sta indagando proprio sulle attività del Ministero.
L’innegabile simpatia del protagonista e i disegni plastici e fluidi di Viktor Bogdanovic sono i punti di forza della serie. In definitiva, questo quindicinale è da seguire ed è senz’altro da annoverare tra le migliori proposte del Rebirth.