Anne Frank La Biografia a Fumetti, una lettura imprescindibile [Recensione]

Pubblicato il 11 Febbraio 2017 alle 10:00

Arriva una struggente opera a fumetti dedicata alla tragica figura di Anna Frank! Sid Jacobson ed Ernie Colon ci raccontano l’orrore dell’Olocausto in questo splendido volume pubblicato da Mondadori Comics!

Esistono fumetti che dovrebbero essere letti a prescindere poiché affrontano tematiche importanti come quella dell’Olocausto. Una delle pagine più vergognose della storia umana ha spesso catturato l’attenzione dei cartoonist.

In tale contesto, è scontato citare il capolavoro Maus di Art Spiegelman. Pur non essendo al livello di quello straordinario esito creativo, Anne Frank The Graphic Biography rientra a pieno titolo nel discorso.

Tutti conoscono la storia di Anne Frank, morta in un campo di concentramento, e divenuta celebre a livello mondiale per il suo straordinario Diario, pubblicato alla fine del Secondo Conflitto Mondiale su iniziativa del padre, unico sopravvissuto della famiglia Frank.

Il volume di Sid Jacobson ed Ernie Colon, tuttavia, non è un adattamento fumettistico del libro. I due autori hanno realizzato un’operazione più sofisticata dal punto di vista narrativo.

Hanno ovviamente preso in considerazione gli elementi fondamentali del Diario di Anne ma anche le testimonianze dei suoi conoscenti e del padre. Ne viene fuori il ritratto di una ragazza costretta dalle circostanze a sperimentare un orrore indicibile, di una famiglia che vive costantemente nell’incubo e di una Germania e di un’Europa sconvolti dalla minaccia del nazismo. Un ritratto, dunque, nello stesso tempo individuale e collettivo.

Sid Jacobson, autore dei testi, ha scelto poi di non usare la prima persona, limitandosi a inserire a volte qualche citazione del Diario. Il tono è perciò distaccato, con un’espressività neutra che a tratti sembra sfociare nell’impassibilità.

Questa tecnica, però, gli consente di descrivere con incredibile lucidità la natura del Male assoluto che distruggerà Anne, la sorella, la madre e i suoi amici, e di delineare abilmente la psicologia della protagonista.

E la protagonista è una ragazzina come tante, con le sue gioie, le sue insicurezze, i suoi stupori, i suoi desideri. Jacobson evidenzia con delicatezza i sentimenti di un’adolescente con i suoi primi, ingenui amori, con il suo sogno di diventare una scrittrice famosa, con il disincanto che prevale non appena si rende conto che la vita sta per diventare un inferno.

Questo volume è la storia di persone non dissimili da tante altre e che la follia di un gruppo di individui reputa inferiori.

Di tanto in tanto, Jacobson inserisce interruzioni arbitrarie nella narrazione, fornendo informazioni sugli eventi storici, sulla nascita e l’ascesa del Terzo Reich, su Hitler e sui suoi sostenitori. In pratica, colloca la vicenda di Anne in un contesto generale.

Il tono di Jacobson è distaccato ma non significa che non sia partecipe o che manchi di empatia. La laconicità del testo si insinua anzi nel lettore, coinvolgendolo. E quando si giunge alle pagine conclusive con il prevedibile, struggente epilogo del percorso esistenziale di Anne, è impossibile rimanere indifferenti ed è arduo trattenere le lacrime.

I disegni sono di Ernie Colon che molti ricorderanno per parecchi lavori in ambito Warren, DC e Marvel (alla Casa delle Idee collaborò proprio con Jacobson che era il suo editor) e che negli ultimi anni ha abbandonato il fumetto mainstream a favore di opere più impegnate (con Jacobson ha pure firmato 9/11, graphic novel sui fatti dell’undici settembre).

Il suo non è uno stile naturalistico ma non può nemmeno essere considerato caricaturale. Le figure hanno una plasticità e una delicatezza evidenti ed è proprio la delicatezza l’elemento che più si adatta alla vicenda di una ragazzina sensibile come Anne.

In alcune tavole Colon si collega ad illustrazioni d’epoca o a fotografie e ritratti preesistenti e non mancano neanche, in effetti, piccoli contributi fotografici. Il risultato è di grande livello.

Da notare, in particolare, gli sguardi e le espressioni facciali dei personaggi che fanno comprendere le intense emozioni che li animano. Lo ripeto: ci sono fumetti che dovrebbero essere letti a prescindere e questo è uno di essi.

Serve a ricordare a quale livello di crudeltà il genere umano può purtroppo giungere; ed è anche un avvertimento poiché certe pulsioni rischiano di riemergere, perlomeno se si deve prestare fede al clima di tensione attuale.

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