Recensione: DC Origini Lanterna Verde

Pubblicato il 23 Agosto 2011 alle 10:18

Johns ha preso tutti gli elementi funzionali alle storie che aveva in mente di scrivere, rendendo Lanterna Verde e il variegato cast di personaggi di supporto presenti nelle sue storie credibili e al passo con i tempi, innovando quando era possibile farlo ma senza stravolgere nulla

DC Origini Lanterna Verde

Autori: Geoff Johns (testi), Ivan Reis (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 18,95, 18,3 x 25,6, pp. 176, col.

Negli ultimi tempi le iniziative editoriali dedicate alla Lanterna Verde Hal Jordan, uno degli eroi fondamentali del DC Universe, si sono moltiplicate, probabilmente a causa della pellicola cinematografica imperniata su di lui. E bisogna anche ammettere, però, che il serial regolare dedicato al giustiziere di smeraldo, scritto da Geoff Johns, è indubbiamente una delle migliori produzioni fumettistiche del mercato statunitense.

E va considerato che il compito a suo tempo assegnato a Johns non era facile e cioè ridare importanza e carisma al personaggio, cercando di avvincere quanti più lettori possibile, realizzando storie al livello di quelle pubblicate nei decenni passati. E se si pensa che, dagli anni sessanta in poi, autori leggendari come Gil Kane, Neal Adams, Dennis O’Neill, Len Wein e altri hanno dedicato le loro energie creative ad Hal Jordan, chiunque, al posto di Johns, si sarebbe intimorito.

Ma, analogamente a ciò che ha fatto Grant Morrison con Batman (e con minore complessità), Johns ha preso tutti gli elementi funzionali alle storie che aveva in mente di scrivere, rendendo Lanterna Verde e il variegato cast di personaggi di supporto presenti nelle sue storie credibili e al passo con i tempi, innovando quando era possibile farlo ma senza stravolgere nulla. In poche parole, Green Lantern, nelle mani di Johns, è divenuto un avvincente serial cosmico e, peraltro, ispirandosi ad episodi del passato, ha imbastito una run complessa poi sfociata in quell’autentico gioiello che è stato Blackest Night, fondamentale per l’intero Universo DC.

In questo volume della linea Origini DC, coloro che finora non hanno avuto modo di leggere l’attuale mensile di Lanterna Verde avranno l’opportunità di comprendere le capacità narrative di Johns. Il volume che, come è facile intuire, riguarda la moderna versione delle origini di Hal Jordan, comprende i nn. 29.35 di Green Lantern.

Negli episodi in questione, Johns si concentra sul passato di Hal, sulla sua psicologia (già ampiamente analizzata, comunque, nei numeri precedenti) e sulle tormentate vicissitudini che lo hanno portato a diventare uno dei supereroi più amati del DC Universe. I sentimenti e i legami familiari giocano un ruolo importante nella trama. Hal, che idolatra il padre pilota, è costretto a confrontarsi con la perdita del genitore, prendendolo a modello e sentendosi così spinto a ripercorrere il suo cammino esistenziale.

Ma i rapporti con la madre e i fratelli non saranno idilliaci e ciò non mancherà di segnare Hal. In una intensa e suggestiva narrazione in prima persona, sul filo dei ricordi, Hal rievocherà, quindi, la sua adolescenza, le prime ribellioni, le sue esperienze di pilota, fino a giungere all’incontro che lo cambierà per sempre e che lo trasformerà in una Lanterna Verde.

Johns utilizza personaggi celeberrimi come Sinestro, Atrocitus, una splendida (e plausibile) Carol Ferris, persino il terribile Mano Nera (con anticipazioni della profezia delle Lanterne Nere), i Guardiani di Oa, Ganthet, rendendoli sfaccettati e tridimensionali. La paura è un elemento cardine della story-line e Johns lo sviscera con profondità notevole. Non mancano, inoltre, rimandi alle storie di Alan Moore, che implicitamente fungono da preludio a Blackest Night. In poche parole, questa sequenza, in un certo qual modo, è il tassello di un vasto arazzo narrativo che costituisce uno dei più riusciti esiti espressivi dello sceneggiatore.

Se i testi e i dialoghi di Johns sono ottimi, lo stesso si può affermare per i disegni di Ivan Reis. Il penciler illustra con efficacia e maestria sia le ambientazioni cosmiche basate sull’azione e sulla dinamicità sia quelle più tranquille e realistiche. E, in particolare, sa rappresentare il carisma eroico di Hal Jordan, la sensuale e delicata bellezza fisica di Carol, la perversione di William Hand o l’ipocrisia infida di Hector Hammond con pochi e semplici, ma determinanti, particolari: uno sguardo, una postura o un dettaglio qualsiasi che fungono da caratterizzazione emotiva e psicologica immediata. Il volume, quindi, è consigliabile e non dovrebbe mancare nella collezione dei fans di Hal Jordan, di Geoff Johns e del fumetto supereroico in generale.

Voto: 8

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