Recensione: Batman e Il Monaco Pazzo
Pubblicato il 21 Agosto 2011 alle 09:05
Batman e Il Monaco Pazzo
Autore: Matt Wagner (testi e disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,7, pp. 144, col.
Come ho già avuto modo di scrivere, Matt Wagner è senza dubbio uno dei talenti più anti-convenzionali del comicdom americano e l’autore ha utilizzato le sue doti creative in prodotti indipendenti come Grendel o Sage e in interessanti serial Vertigo del calibro di Sandman Mystery Theatre e Madame Xanadu. Però si è anche occupato di personaggi mainstream, sempre, tuttavia, con un’ottica e una visione assolutamente peculiari.
È il caso di Batman, character di punta della DC Comics, e Wagner, in questo specifico ambito, ha realizzato autentici gioielli come la run ‘Faces’, pubblicata nel compianto mensile Legends of The Dark Knight, i team-up tra Batman e Grendel, nonché due interessanti miniserie: Batman and The Monster Men e il sequel Batman and The Mad Monk.
Nella prima mini, Wagner aveva delineato una trama che si dipanava a un anno esatto di distanza dalla prima apparizione moderna del Cavaliere Oscuro, quella cioè narrata da Frank Miller nel suo Batman Year One. E l’influenza delle atmosfere milleriane, con echi, comunque, che rimandavano al glorioso e classico periodo di Bob Kane, erano evidenti. In quella story-line, Wagner aveva raccontato una storia ricca di pathos e di situazioni hard-boiled, con qualche momento horror.
E l’horror diventa uno degli elementi fondamentali del seguito, tradotto in italiano con il titolo Batman e Il Monaco Pazzo. Anche in questo caso, Wagner descrive un Uomo Pipistrello alle prime armi. E’ già un giustiziere temuto dal mondo malavitoso ma non ha ancora un rapporto particolarmente idilliaco con le autorità di Gotham City.
Tuttavia, Bats svolge la sua attività di combattente del crimine ma avrà a che fare con un caso che lo condurrà a confrontarsi con qualcosa che potrebbe essere definito paranormale. Qualcuno, infatti, è giunto a Gotham City, proveniente da un paese remoto dell’Europa, e all’insaputa di tutti ha fondato una misteriosa e inquietante confraternita. Niccolai, questo il nome dell’individuo, tramite una sua adepta, è riuscito a plagiare numerosi giovani per scopi che, ovviamente, non fanno presagire nulla di buono.
Bruce Wayne, quindi, si confronta con Niccolai e comprende subito che l’uomo ha strane capacità. E se non si trattasse di una persona qualsiasi? E se fosse un vampiro? O, peggio ancora, il vampiro per eccellenza e cioè la leggendaria figura resa celebre da Bram Stoker nel suo romanzo ‘Dracula’? Wagner, utilizzando i tipici stilemi delle storie di Batman e i suoi consueti comprimari (c’è pure una breve e divertente apparizione di Catwoman), scrive una storia che è un piacevole mix di hard-boiled e horror, giocando con i cliché della narrativa vampiresca e rivelando, a tratti, l’influsso dell’estetica gothic e post-punk.
Come nella precedente miniserie, i testi di Wagner sono ben impostati, con dialoghi serrati e incisivi, che si adattano al ritmo adrenalinico della trama. Per quanto concerne i disegni, non ci sono grandi differenze rispetto a Batman e Gli Uomini Mostro: il lay-out delle tavole è sostanzialmente tradizionale ma efficace e il tratto di Wagner rimanda vagamente a determinati esiti milleriani, filtrati da un allure retrò che rende appassionante il volume. Di conseguenza, coloro che hanno avuto modo di apprezzare il primo capitolo, non dovrebbero trascurarne il seguito. In tal modo, potranno ammirare due opere che possono certamente essere classificate tra le più valide della complessa e lunga vita editoriale dell’Uomo Pipistrello.