In silenzio: il viaggio come rinascita [Recensione]
Pubblicato il 19 Gennaio 2017 alle 10:00
Pubblicato in Italia per la Diabolo Edizioni, il fumetto “In silenzio” della giovane fumettista Audrey Spiry getta luce sui temi del viaggio e della natura alla ricerca di una rivincita personale.
Il viaggio è nella testa, ma anche nel cuore e nel corpo. Partire per scoprirsi e ri-scoprirsi, scacciando quelle ombre che spesso celano il nostro vero io; in linea di massima uno dei tanti temi chiavi del libro di Jon Krakauer “Nelle terre selvagge” era proprio questo.
Il giovane Supertramp era alla ricerca di sé stesso in quel suo peregrinare verso i contorni innevati dell’Alaska.
E il viaggio è tutto quello che racchiude la graphic novel In silenzio dove si racconta la storia di un’estate passata nella natura incontaminata; è la storia di Juliette e del suo “pellegrinaggio” insieme al compagno Luis e a un gruppo di sconosciuti.
Il racconto della rinascita interna di Juliette passa necessariamente dall’idea che l’autrice ha voluto immettere nel lettore, ossia quello del ritorno al “vero”.
Questa concezione di riprendere quello che per anni abbiamo dimenticato si materializza nel viaggio. Il viaggio come metafora della rinascita, come mezzo per riuscire a superare i propri limiti personali. L’idea di andare avanti, seguire un nuovo sentiero e lasciarsi alle spalle il vecchio io e i vecchi problemi sono quei temi che ne “Il silenzio” vengono fuori a grappoli. La giovane autrice Audrey Spiry è riuscita a condensare in circa 170 pagine il tema della rinascita personale rapportandola alla voglia di ritornare alla natura; una sorta d’istinto primordiale che si fa vivo in tutti i personaggi del fumetto: dai semplici bambini pieni di curiosità, fino agli adulti che bramano la propria rivincita.
Altro punto sul quale spendere qualche riga è sicuramente il già citato ritorno alla natura. In una sorta di “Richiamo della foresta” la Spiry ha voluto evidenziare la voglia insita in ogni essere umano di abbandonare (anche se solo per poco) la vita piatta e senza stimoli creata dalla società e abbandonarsi a tutto ciò che è vero e reale: i grandi laghi, le acque gelide, le pareti di roccia e le fitte foreste sono i contorni che rendono tangibile la felicità provata dai protagonisti nel vivere il proprio benessere.
Potremmo definire “In silenzio” come un fumetto “liquido” (passatemi il breve accostamento a Bauman), ma nel senso più materiale del termine. Elemento chiave di tutto il lavoro della fumettista è l’acqua.
La paura dell’acqua si trasforma in una sfida per la protagonista, che proprio da quella sua fobia ripartirà per esorcizzare i suoi demoni. Lo stesso stile di disegno (fatto per la prima volta dalla Spiry interamente in digitale) richiama quei non-contorni, quelle non-forme che rimandano alla liquidità.
Un libro profondo sia nello stile che nei temi affrontati; un fumetto grafico di formazione che sottolinea in maniera marcata le potenzialità della giovane autrice.