Guerra Bianca e la guerra secondo Charlie Adlard [Recensione]

Pubblicato il 3 Gennaio 2017 alle 10:30

Saldapress mette da parte per un po’ zombie, fantascienza e supereroi per portare in Italia la nuova graphic novel di Charlie Adlard e Robbie Morrison: Guerra Bianca.

La guerra è stata da sempre oggetto di rappresentazioni letterarie e cinematografiche. Che il motivo sia da rinvenire nel pathos e nelle questioni morali che si porta dietro, o nella mera spettacolarità truculenta che la caratterizza, poco importa.

L’interesse per opere di tale genere, nel tempo, non è mai scemato e la proliferazione di esse negli anni lo dimostra. Non è facile quindi portare qualcosa di nuovo sul mercato senza dare l’idea del già visto.

Ci riescono Charlie Adlard e Robbie Morrison, rispettivamente disegnatore e scrittore della storia, con il loro, Guerra bianca, che racconta il primo conflitto mondiale, focalizzandosi sullo scontro ad alta quota, sulle montagne del Trentino, tra forze italiane e austro-ungariche.

Protagonista della vicenda è il soldato austriaco Pietro Acquasanta che, catturato dalle milizie italiane, decide di cambiare fronte. Sua sarà l’idea di sfruttare la potenza distruttiva delle valanghe per travolgere e abbattere il nemico.

Il titolo dell’opera, Guerra Bianca (White Death in originale) si riferisce proprio all’ingegnoso strumento di morte ideato dall’uomo per avere la meglio sullo schieramento rivale. Ma quando l’uomo pensa di avere il controllo sulla natura, è allora che questa gli impartisce una severa lezione, rammentandogli di non avere padroni.

Le valanghe scatenate, infatti, mieteranno vittime sia da un lato che dall’altro degli eserciti, diventando metafora stessa della guerra che colpisce indistintamente tutte le parti in gioco, non portando mai a veri vincitori.

A rappresentare meravigliosamente la “furia bianca” è Charlie – The Walking Dead”- Adlard, che qui si cimenta con una tecnica inedita: carboncino e gesso su carta rigida.

L’ausilio di tali strumenti gli permettono di realizzare un mondo reale e reso indefinito dalla predominanza del bianco dove è possibile riconoscere i vari personaggi e commilitoni solo dalle casacche e dai dialoghi che questi pronunceranno.

Impreziosiscono il volume Saldapress le note di Morrisson che spiegano come le sue sceneggiature si siano poi trasformate in tavole.

Un titolo da leggere sotto le feste, per scaldare il cuore con il freddo della neve.

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