[ESCLUSIVA] Mangaforever intervista Eleonora Carlini la nuova disegnatrice di Green Arrow

Pubblicato il 22 Dicembre 2016 alle 12:40

La disegnatrice debutterà a marzo negli USA sulla testata dell’Arciere di Smeraldo.

La notizia dell’approdo di un’altra matita italiana alla DC Comics non può che fare piacere se poi approda alla corte di Green Arrow – una delle migliori testate del Rebirth a detta di chi vi scrive – ci siamo sentiti in dovere di interpellare la diretta interessata ovvero Eleonora Carlini uno dei talenti in rapida fase ascendete del panorama italiano con cui abbiamo parlato del suo lavoro in DC Comics, di Green Arrow ma anche della sua esperienza alla corte del Decimo Dottore avendone disegnato le avventure per Titan Comics.

eleonora_carlini

Ciao Eleonora benvenuta su MF, presentati ai nostri lettori e a chi magari non ha familiarità con i tuoi lavori…

Sono Eleonora Carlini, ma per chi mi segue su web dagli albori probabilmente mi conosce con lo pseudonimo EloElo. Lavoro da qualche anno come fumettista prima per Zenescope, poi per la Titan Comics sulle avventure del Decimo Dottore.
A cavallo tra il 2015 e il 2016 ho iniziato a lavorare per la Dc Comics su Batgirl per poi approdare sulla testata di Green Arrow.

Entriamo subito nel vivo: a marzo disegnerai i numeri 18 e 19 di Green Arrow. Come sei arrivata a questo incarico? e cosa si prova a disegnare un personaggio iconico e che sta vivendo un periodo fortunato grazie all’esposizione televisiva…

Euforica, terrorizzata, ma assolutamente onorata di far parte di questa serie.
Tutto è cominciato quest’estate mentre lavoravo su uno degli ultimi numeri di Batgirl, vengo contattata da un’altro editor della DC per realizzare qualche pagina di Green Arrow per il 2016. Da qualche pagina, a fine novembre sono poi arrivata sul numero 14 del Rebirth (di prossima uscita) e ora su questa nuova mini serie.

Prima di Green Arrow, sempre per la DC Comics, hai disegnato una manciata di episodi di Batgirl, anzi della Batgirl di Burnside serie che ha letteralmente scosso il mercato e aperto le porte ad un pubblico diverso dai soliti lettori di supereroi…

Ci tengo a precisare che io amo Batgirl of Burnside da quando vidi il design del personaggio di Cameron Stewart e quindi nasco in principio come fan della serie, ti lascio immaginare l’emozione (e anche qui di nuovo il parziale terrore) che ho avuto quando mi hanno contattata per lavorarci.
Penso che il successo di questa serie sia tutto meritato, ha portato una ventata d’aria fresca, una chiave di lettura nuova per i supereroi orientata anche ad un pubblico non prettamente maschile.

Con Batgirl tiriamo in ballo il tuo stile: sicuramente moderno ed influenzato tanto dai manga quanto dalla scuola disneyana pensi che ci sia posto nel fumetto supereroistico per questo tipo di stile che si contrappone all’ideale ipertrofico del fumetto USA?

Assolutamente si, ed era anche ora, allo stesso tempo mi auguro non si arrivi ad una saturazione così come è successo in precedenza con altri stili. Se si riuscisse a mantenere il giusto equilibrio il mercato sarebbe in grado di soddisfare i palati di tutti costantemente, senza il rischio di “educare forzatamente” il lettore ad un determinato codice visivo su come devono essere disegnati i fumetti supereroistici. Esempio lampante per me è il Giappone, che sicuramente a livello di stile grafico è abbastanza statico, a parte rare eccezioni, ma assolutamente da ammirare per quanto riguarda la versatilità dei generi – dal fumetto per la casalinga frustrata a quello per il pendolare che viaggia ogni giorno in metro.

Hai anche disegnato la serie del Decimo Dottore per la Titan Comics, in arrivo anche in Italia, quanto è stato difficile riportare su carta un mondo complesso e folle come quello del Doctor Who?

Ho studiato. Nel vero senso della parola. Ho dovuto recuperare i cofanetti con tutti gli episodi e mentre lavoravo sulle mie prime 6 pagine per il Free Comic Book Day con cui ho esordito alla Titan, mi sono vista tutta la serie del Decimo, studiandomi la recitazione di Tennant; come si muoveva, le espressioni e gli atteggiamenti in determinate situazioni.
La stessa cosa anche per gli ambienti e i mondi del Dottore, che anche se in parte o del tutto differenti rispetto a quelli della serie tv, una volta appreso il loro stile riesci a capire come disegnarne di nuovi.

Parliamo della tua carriera italiana: sei partita come colorista di Winx Club, quanto ti ha aiutato quell’esperienza?

Mi ha aiutata molto perché è stato un modo per approcciare al lavoro e alle sue tempistiche ferree. Con una mano studiavo come una pazza per diventare disegnatrice e con l’altra coloravo le tavole per le Winx ed altri progetti americani, come un paio di numeri di Infestation della IDW da assistente. E’ stato davvero massacrante, ma utile e lo rifarei se dovessi tornare indietro.

Poi nel 2012 la menzione speciale al Lucca Project Contest per Meraviglia, progetto scritto con Gabriele Luzi…

Hehehe è stata una bellissima soddisfazione, soprattutto quando la menzione riguarda qualcosa di tuo. Con Gabriele eravamo molto motivati su questo progetto al tempo ma che poi per questioni di lavoro esterno abbiamo dovuto bloccare. Chissà in futuro…

Disegnerai solo i numeri 18 e 19 di Green Arrow?

Al momento non posso dire molto. Ma insomma, intanto beccatevi questi due numeri heheheheh

Oltre il tavolo da disegno quali sono i tuoi hobby ed interessi?

Amo il mare ed è la mia valvola di sfogo, appena posso vado a farmi una passeggiata lungo riva e che sia agosto o febbraio non importa, si và piedi nudi! Poi le mostre, tengo sempre sott’occhio le esposizioni nella mia città ed infine i videogiochi…e più nella specifico al momento, Fallout 4, chi mi segue sui social sa che sono entrata in questo tunnel post apocalittico.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Continuare a disegnare sempre e comunque, perché più vado avanti e più amo questo lavoro, con i suoi pro ed i suoi contro.

Spazio libero per te…

Ringrazio MangaForever per l’intervista e un saluto a tutti i lettori.

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