Recensione: Tex n. 609 – Sei divise nella polvere
Pubblicato il 1 Agosto 2011 alle 10:00
Tex n. 609
Sei divise nella polvere
Autori: Gianfranco Manfredi (testo) e Giovanni Ticci (disegni).
Casa editrice: Sergio Bonelli Editore.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 2,70 Euro.
Disertori, banditi messicani, polvere, sangue e tante, tante pallottole. Ingredienti ideali per una storia western, è semplice da capire. E se nella storia ci mettiamo anche un ranger acuto e veloce, coraggioso e comprensivo, intuiamo facilmente che stiamo parlando di Tex. Questa volta il pistolero di casa Bonelli arriva a Fort Concho, dove un gruppo di disertori guidati dal tenente Bigelow ha compiuto, senza però spargimento di sangue, una rapina al treno che portava le paghe ai soldati del forte.
Tex e Kit Carson vengono così mandati a chiamare dal maggiore Newman, preoccupato di non far diffondere la notizia della diserzione e della rapina: una strategia non troppo efficace secondo i primi, che ad ogni modo partono alla caccia degli ex-soldati. Lungo la via, salvano uno scout indiano che rischiava l’impiccagione a seguito di un ingiusto processo, ma vengono anche a sapere di una terribile banda di banditi, quella di Pardo, che sta mettendo a ferro e fuoco le zone che i due ranger si trovano ad attraversare.
Insomma, la situazione è tutt’altro che semplice, con i disertori che invece di passare la frontiera rapinano anche una banca – portando ad un milione di dollari il loro bottino totale – e con i banditi di Pardo che fanno a pezzi un manipolo di soldati mandati da Tex a controllare la situazione. Ma tra i due pericoli, Tex vorrebbe dar maggior attenzione a quest’ultimo. In fondo, come ben intuisce Kit, Bigelow sta simpatico a Tex: è un disertore, ma non si è mostrato affatto spietato o cinico, e si comporta in maniera assennata e paternalistica con i suoi uomini, il che può esser constato dal lettore facilmente.
Per ora Pardo e Bigelow sembrano muoversi verso la stessa direzione, ma giungerà il momento in cui il ranger in camicia gialla dovrà compiere una scelta. Una scelta che sarà quella giusta, c’è da scommetterci.