Recensione: Robocop\Terminator – Kill human n. 1 – Anteprima
Pubblicato il 29 Luglio 2011 alle 04:27
Autori: Rob Williams (testi). P. J. Holden (disegni). Rainer Petter (colori). Walter Simonson, Jonathan Lau, Tom Feister (copertine).
Casa editrice: Dynamite
Provenienza: USA
Prezzo: $ 3,99
Sono i due cyborg che hanno dominato il cinema di fantascienza degli anni ’80. Creato da James Cameron ed interpretato da Arnold Schwarzenegger, Terminator arriva dal 2029 per uccidere Sarah Connor, madre del futuro capo della resistenza contro Skynet, un network ribelle che darà guerra agli umani con le sue macchine da combattimento. Nei capitoli successivi della saga, il Terminator in questione viene riprogrammato per proteggere i Connor da nuove minacce.
Robocop è invece una creatura di Edward Neumeier e Michael Miner per il film di Paul Verhoeven. In un futuro prossimo, nella degradata Detroit, l’agente Alex Murphy viene ucciso da un gruppo di criminali e trasformato in un robo-poliziotto dalla multinazionale OCP che intende riqualificare la città nell’utopistica Delta City. In una saga ultraviolenta dalle venature satiriche e ciniche, Robocop deve fare i conti con la sua parte umana ancora viva da qualche parte dentro di lui.
Oltre alle rispettive saghe cinematografiche, i due personaggi sono stati protagonisti di serie tv, cartoni animati, videogiochi e fumetti e sono stati protagonisti, nel ’92, di un cross-over in quattro numeri pubblicato da Dark Horse e scritto da Frank Miller, soggettista e sceneggiatore di Robocop 2 e 3. Nella miniserie si ipotizzava di come la tecnologia con cui è stato costruito Robocop avrebbe gettato le basi per quella di Skynet che avrebbe portato alla creazione dei Terminator.
In questa nuova mini di tre numeri, edita da Dynamite, la palla passa al britannico Rob Williams, autore di importanti saghe per la Marvel, Star Wars e Judge Dredd. La storia si apre in quelle che sembrano le ultime fasi della guerra tra i ribelli e le macchine. La coraggiosa Lauren è forse l’ultimo essere umano rimasto sulla Terra e cerca scampo dai Terminator rifugiandosi nel museo di Skynet.
Tra gli svariati cimeli tecnologici conservati giace Robocop che, naturalmente, si attiva e difende la ragazza dalle macchine che la inseguono. Fin qui la storia sembra abbastanza convenzionale e pretestuosa per le immancabili scene action ultraspettacolari. Nelle ultime due tavole però arriva il colpo di scena. Un pugno nello stomaco violento e spiazzante di cui si possono intuire le cause ma non i risvolti.
In questo modo l’albo, di rapidissima lettura, fa il suo dovere commerciale invogliando il lettore all’acquisto del prossimo numero ma getta anche le basi per qualche interrogativo più alto. In un mondo ormai dominato dalle macchine, quale sarà il ruolo di Robocop? Riuscirà la sua parte umana a prevalere?
I disegni di P. J. Holden, esperto di fantacienza ed anche lui all’opera su Judge Dredd, sono efficaci, affusolati, spigolosi, asimmetrici quel tanto che basta per dare dinamismo alla scena con un uso marcato delle chine ad incupire la colorazione luminosa di Rainer Petter garantendo l’atmosfera dark. Tra le splash-page, suggestiva la presentazione di Robocop e lo scontro tra ED-209 e i terminator. Delle tre copertine alternative, occhio a quella di Walter Simonson (che potete vedere in testa alla recensione), disegnatore della miniserie originale di Frank Miller.