Daredevil: Il Secondo Segreto, in questo volume alcuni degli episodi più riusciti [Recensione]

Pubblicato il 13 Dicembre 2016 alle 10:00

Arriva un nuovo volume di Daredevil Collection illustrato dal grande David Mazzucchelli! Non perdete alcune storie del Diavolo Rosso caratterizzate da atmosfere cupe e inquietanti nonché un episodio speciale scritto dal leggendario Frank Miller!

Quando Frank Miller concluse la sua seminale run di Daredevil, la Marvel ebbe qualche difficoltà. Era infatti difficile trovare un degno sostituto, dal momento che l’autore del Maryland aveva delineato story-line innovative, mutando radicalmente le atmosfere narrative della collana.

Tornare al passato era impossibile e la Casa delle Idee scelse Dennis O’Neill. Lo sceneggiatore aveva lavorato come editor proprio nel periodo milleriano e in precedenza si era messo in luce alla DC per alcune storie di Green Lantern/Green Arrow dai toni adulti e niente affatto edulcorati. Sembrò quindi l’opzione perfetta.

A dire il vero, già in quei primi anni ottanta O’Neill aveva firmato parecchie storie dell’Uomo Ragno senza distinguersi più di tanto. In ogni caso, cercò di conservare i toni noir e hard-boiled introdotti da Miller. Nel complesso, la sua run non fu paragonabile a quella di Frank ma diversi episodi furono senz’altro riusciti. Inoltre, a un certo punto giunse il penciler David Mazzucchelli che realizzò disegni di indubbio livello qualitativo.

Alcuni di questi episodi sono inclusi nel presente volume di Daredevil Collection. Il libro si apre con i nn.215/217 della testata originale e O’Neill concepisce storie piuttosto godibili. Innanzitutto, ripesca un glorioso personaggio western della Marvel, Two-Gun Kid, ben noto pure ai fan dei supereroi, considerando che il pistolero ha a più riprese collaborato con i Vendicatori.

E’ il protagonista di un sogno di Foggy Nelson e O’Neill si diverte a ideare un noir filtrato dalle convenzioni delle storie di frontiera con risultati piacevoli. Nelle avventure seguenti si concentra su Glorianna, ragazza irlandese all’epoca fidanzata di Matt, e affronta il tema del terrorismo dell’IRA. Fa poi apparire la Vedova Nera.

Il n. 219 è significativo poiché firmato da Frank Miller che tornò su Daredevil per rendere un omaggio all’immaginario di Bruce Springsteen. La storia non si inserisce in una continuity precisa, è leggibile a sé stante e ambientata nel New Jersey, sfondo di molte canzoni del Boss. Miller gioca con personaggi che sembrano appunto nati dalla fantasia springsteeniana e Matt non indossa il suo costume.

Si aggira in un contesto urbano, vestito di pelle, e ha a che fare con una gang di criminali. Le matite sono di un nome storico della Marvel, il compianto John Buscema, che qui anticipa lo stile più evanescente della fase finale della sua carriera. I disegni però sono purtroppo compromessi dalle chine non eccelse di Gerry Talaoc che ne smorzano la potenza espressiva.

Si procede poi con storie pubblicate nei nn. 220/222. Qui O’Neill insiste con atmosfere cupe e opprimenti, in particolare nell’intenso n. 220 in cui Heather Glenn, ex fidanzata di Matt, sconvolta dalla disperazione, si suicida. E’ un momento cruciale della vita tormentata di Devil, narrato con maestria, grazie a testi introspettivi e profondi (qui però collaborò anche Miller).

Negli altri episodi, il Diavolo Rosso deve vedersela con un loggia massonica di stanza a Venezia e con un gruppo di criminali che ha preso di mira la Vedova Nera.

Si finisce poi con il n. 225 e qui O’Neill contrappone Devil a un classico avversario dell’Uomo Ragno, l’Avvoltoio, presentato in una versione più inquietante del consueto. I testi di O’Neill, sebbene, come ho già scritto, non paragonabili a quelli di Miller, sono curati ma il vero punto di forza è rappresentato dagli ottimi disegni di David Mazzucchelli.

In questo periodo il penciler era ancora in parte legato all’impostazione classica di Gene Colan (il suo Devil, infatti, si richiama all’amatissima versione del Decano) e si concede giochi d’ombra appropriati per le vicende noir concepite da O’Neill. Quindi, non si rileva ancora il segno più stilizzato che userà in Born Again e nei lavori successivi.

Tuttavia, Mazzucchelli è impeccabile e raggiunge vertici visivi indiscutibili specialmente nell’episodio del suicidio di Heather, caratterizzato da un elegante tratteggio (non per nulla la storia si svolge durante una notte di nebbia). Le tavole con Devil, inguainato nella sua fiammante divisa rossa che si staglia su una New York lambita dalla foschia, sono da incorniciare.

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