Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali: la conf. stampa con Tim Burton
Pubblicato il 16 Dicembre 2016 alle 18:05
Il film è disponibile nelle sale italiane.
“Io ero un bambino strano”, dice il visionario regista Tim Burton, intervenuto a Roma per presentare il suo nuovo film, Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali. “Sono cresciuto in una cultura che tende ad etichettare la gente ma ho avuto una nonna e un’insegnante d’arte che mi incoraggiavano ad essere me stesso. Sono stato fortunato.”
Il film è l’adattamento del romanzo La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, scritto da Ransom Riggs e pubblicato nel 2011: “Mi sono subito riconosciuto nei bambini speciali del libro. L’autore ha creato la storia a partire dalle foto. Io colleziono vecchie foto, se le guardi ti raccontano una storia senza svelarti tutto. Sono misteriose, poetiche e spettrali e comunicano qualcosa di potente ed efficace. Mi sono identificato con il personaggio di Jake, un giovane goffo e silenzioso.”
La splendida Eva Green torna a lavorare con Burton, dopo Dark Shadows, nel ruolo di Miss Peregrine: “Credo che Eva incarnasse tutte le caratteristiche di Miss Peregrine: è forte, emotiva, divertente, strana e hai la sensazione che possa davvero trasformarsi in un uccello. Ricorda le attrici del cinema muto. Alle elementari avevo un’insegnante bella e divertente ed era l’unica a cui i bambini prestavano ascolto, anche quelli più pestiferi.”
Il film è diretto ad un pubblico di tutte le età: “Ho parlato con Ransom Riggs, l’autore del romanzo originale, e mi ha detto che è piaciuto sia ai ragazzi che agli adulti ma l’aveva scritto per se stesso. Non mi pongo mai il problema del pubblico. Sweeney Todd piace alle bambine di dieci anni che non potrebbero neanche vederlo. Alcuni miei film piacciono ai cuccioli di casa. Non faccio film per cani o bambine, cerco di fare film diretti a tutti.”
Oltre agli effetti in CGI, il regista è tornato all’uso della stop motion: “E’ la mia arte preferita, è una cosa concreta che puoi toccare e vedere. I pupazzi sono un’opera d’arte tangibile ma anche la cgi è fantastica. Il combattimento tra bambole è fatto con la stop motion ma è un procedimento costoso, ci vuole tempo che spesso non abbiamo.”
Il regista appare in un cameo: “Le riprese erano finite ma avevo bisogno di un altro paio d’inquadrature. Avevamo finito i soldi ed abbiamo girato di nascosto sull’ottovolante. Avrei preferito mandare qualcun altro. Detesto vedermi sullo schermo.”
La colonna sonora è di Michael Higham e Matthew Margeson. Si tratta del terzo film di Tim Burton senza le musiche di Danny Elfman: “Sweeney Todd era un musical di Stephen Sondheim, quindi non poteva farla Danny. Quando ho fatto Ed Wood, lui aveva da fare o forse avevamo litigato. Siamo come una vecchia coppia che litiga e poi torna sempre insieme. Tornerò sicuramente a lavorare con lui, è uno dei miei amici e collaboratori preferiti. Si è preso una vacanza da me. I musicisti hanno un temperamento drammatico.”
Il romanzo ha avuto due sequel mentre il film è autoconclusivo: “Queste storie sembrano una premessa per qualcosa che accade dopo. Per me, il miglior modo per farlo è tornare al libro e le foto conservano un po’ di mistero. Il film cerca di conservare quello spirito. E’ stata una decisione più emotiva che intellettuale.”
Recentemente si è parlato di un sequel per Beetlejuice e il regista dovrebbe dirigere la trasposizione live-action di Dumbo per la Disney: “Non parlo mai dei miei film futuri. L’ho fatto un paio di volte e sono stati cancellati. Adoro Beetlejuice, era un film strano e ancora oggi non capisco perché abbia avuto successo.”
I ragazzi speciali del film ricordano i supereroi, in particolar modo gli X-Men. Tim Burton ha già realizzato Batman e stava per fare Superman con Nicolas Cage: “Batman fu innovativo all’epoca ma oggi i film di supereroi sono all’ordine del giorno. Superman è il miglior film che non abbia mai fatto. Lo avreste adorato.”