Animali Fantastici e dove trovarli – Recensione
Pubblicato il 21 Novembre 2016 alle 22:57
1926. Newt Scamander, eccentrico magizoologo inglese, giunge a New York dove scopre che la comunità dei maghi americani si nasconde dai Babbani ed è minacciata da Mary Lou Barebone, leader del movimento estremista dei Secondi Salemiani, che mira a scovare ed uccidere tutti i maghi e le streghe. In seguito ad un accidentale scambio di valigie con il Babbano Jacob, le creature fantastiche trasportate da Newt fuggono e i due cercheranno di recuperarle con l’aiuto dell’ex-Auror Tina Goldstein e di sua sorella, la legilimens Queenie.
Solo il più ingenuo dei Babbani poteva pensare che il mondo magico e remunerativo creato dalla Rowling avesse terminato il suo percorso sul grande schermo nel 2011 con l’ultimo episodio di Harry Potter. Se i fan di Tolkien sono rimasti sorpresi quando Peter Jackson ha tirato fuori una trilogia da un romanzo breve come Lo Hobbit, è ancor più spiazzante l’idea di trarre ben cinque film dal compendio magizoologico della scrittrice inglese, uno dei libri di testo di Hogwarts.
La nuova serie spin-off sarà interamente diretta da David Yates, già regista degli ultimi quattro Harry Potter (e del recente The Legend of Tarzan), e si prepone di rileggere l’ultimo secolo di storia americana e mondiale in chiave fantasy. In tal senso, i 180 milioni di dollari di budget sono qui utilizzati per la sontuosa ricostruzione scenografica della New York pre-depressione nella quale vengono intessuti gli elementi fantastici digitali in un’avvolgente confezione 3D che coccola il sense of wonder dei più piccoli.
E’ qui che giunge Newt Scamander, interpretato dal trasformista Eddie Redmayne (premio Oscar per La Teoria del Tutto e nominato per The Danish Girl), con la versione veterinaria della borsa di Mary Poppins e il fratello piccolo di Baby Groot nel taschino del cappotto. La caccia del tutto ecologica agli immaginifici e spassosi Animali Fantastici è la componente più ludica e leggera della storia.
I comprimari corrispondono ai canoni del genere. C’è Jacob (Dan Fogler, lo ricorderete in Fanboys), il Babbano aspirante pasticcere col quale il pubblico si identifica nella sua estraneità agli elementi magici che devono essergli costantemente spiegati. La coraggiosa Portentina (Katherine Waterstone, Alien: Covenant) è l’immancabile inno al girl power, irrobustito dal controcanto di Carmen Ejogo nel ruolo di Presidente del Congresso Magico USA. L’eterea Alison Sudol dà un tocco di leggerezza al gruppo anche se il suo ruolo è poco funzionale.
Più ruvida la linea narrativa incentrata sul grande complotto con rimandi inevitabili alla saga degli X-Men che pure viene sviluppata come parabola fantastorica nelle attuali trasposizioni cinematografiche. Anche qui abbiamo una scissione nella comunità dei maghi tra chi preferisce nascondersi alla persecuzione e chi vuole uscire allo scoperto. C’è pure una sorta di Fenice Nera nell’entità dell’Obscurus. Il mistero alla base dell’intrigo è di facile risoluzione.
Tutto ruota intorno a Colin Farrell, direttore della Sicurezza Magica che dà la caccia al protagonista. La scena dell’interrogatorio sembra ormai immancabile in ogni film d’intrattenimento. I temi della violenza domestica, del fanatismo e della pulizia etnica, con tanto di metaforico riferimento alle persecuzioni in Europa, sono sviluppati attraverso una malvagia Samantha Morton (già insieme a Farrell in Minority Report) e ad Ezra Miller (il Flash cinematografico), spaventato figlio adottivo della salemiana. C’è pure spazio per la scena niente affatto leggera della pena di morte.
I fan saranno felici di ritrovare le sonorità del mitico tema di Harry Potter, realizzato da John Williams, nella nuova colonna sonora di James Newton Howard che accompagna le puerili gag slapstick e l’innocuo catastrofismo finale risolto senza troppi affanni prima di un quarto d’ora d’epilogo che sarà abbastanza estenuante per il pubblico generalista. I giovani appassionati, invece, ne vorranno ancora.