Omega Men n. 2, ultimo volume [Recensione]
Pubblicato il 3 Dicembre 2016 alle 11:25
Si conclude una delle serie DC più spiazzanti e anti-convenzionali degli ultimi tempi: Omega Men! Cosa succederà alla Lanterna Kyle Rayner e al gruppo di ribelli intergalattici del DCU? Scopritelo in questo incredibile volume firmato dalla rivelazione Tom Taylor e disegnato da Barnaby Bagenda!
Come ho avuto modo di scrivere in precedenza, Omega Men, recente serie DC dedicata a un gruppo di anti-eroi intergalattici da tempo presenti nel DCU, è stata una sorpresa inaspettata, per l’anticonvenzionalità dell’impostazione narrativa e per le situazioni crude e drammatiche della trama. Non per niente a scriverla è Tom King, una delle rivelazioni del comicdom, conosciuto per alcuni incisivi episodi di Grayson e la scioccante The Vision della Marvel.
King ha ripreso la squadra denominata Omega Men, composta da Tigorr, Doc, Primus, Scrapps e Kalista. A essi ha aggiunto Kyle Rayner, una delle Lanterne Verdi, e con questi personaggi ha ideato una vicenda sconcertante, caratterizzata da atmosfere fantascientifiche. La story-line, tuttavia, è basata sulle teorie del filosofo William James, costantemente citato nei vari episodi, e sui concetti di Alfa e Omega. Per giunta, la scansione narrativa, perlomeno nei primi capitoli, non era semplice, dal momento che lo scrittore non ha subito spiegato tutto e ha fornito informazioni ai lettori nel corso della storia, tramite un uso insistito di flashback.
E’ ormai evidente che gli Omega Men non sono assimilabili a supereroi convenzionali e i loro metodi sono a dir poco discutibili. Kyle, suo malgrado, è rimasto coinvolto nelle macchinazioni della splendida Kalista e in questo volume che include gli episodi conclusivi della testata finalmente comprenderemo le motivazioni dei character. Va specificato che la tradizionale dicotomia buono/cattivo è assente, nessuno è ciò che sembra e può essere indistintamente considerato un eroe o un villain.
Ciò avviene perché gli eventi e le azioni possono essere visti da differenti prospettive, in un clima di ambiguità morale. Tuttavia, King chiarisce una cosa: gli Omega Men, pur con metodi discutibili, intendono salvare l’universo da una terribile minaccia che ha provocato la morte di miliardi di esseri. Kyle sarà costretto a confrontarsi con un orrore indicibile e ad agire di conseguenza ma cercherà pure di convincere Kalista e compagni che non tutto è bianco e nero, non tutto è concepibile nella classica contrapposizione tra bene e male, ma che esiste un’alternativa. La natura di questa alternativa non lascerà indifferente nessuno.
King concepisce una space opera avvincente, con un ritmo molto più veloce e adrenalinico di quello del tp precedente, e coloro che da un fumetto cosmico si aspettano battaglie spaziali, inseguimenti, lotte senza esclusione di colpi, universi immaginifici e pianeti alieni saranno accontentati. King, però, affronta al contempo tematiche importanti come quella della violenza insita in ogni essere vivente, della tradizione, della guerra e non mancano accenni ad argomenti religiosi e spirituali. Va da sé che anche stavolta i concetti di Alfa e Omega avranno rilevanza. E nell’ultima, spiazzante pagina King si concede vezzi meta-narrativi, con alcune riflessioni sui fumetti che possono quasi essere ritenute la chiave di lettura dell’intera serie.
Omega Men è davvero un ottimo lavoro, un’autentica sorpresa se si pensa che è stato proposto nell’ambito più generalista della DC Comics. A rendere ulteriormente valida l’opera sono i disegni del bravissimo Barnaby Bagenda. Il penciler indonesiano realizza tavole spettacolari con un incredibile mix di stile realistico ed elementi cartoon che però non scadono mai nel grottesco. In diversi momenti opta per un lay-out alla Watchmen, con una griglia composta da nove vignette; in altri invece si concede inquadrature di maggiori dimensioni. Ciò contribuisce a rendere imprevedibile la lettura.
Lo ribadisco. Omega Men è stata una sorpresa inaspettata. Se qualcuno ha ritenuto di dover trascurare questa serie ha commesso un grave errore e farebbe bene a concedere una chance a un vero e proprio gioiello.