Seconds: il what-if? raccontato da Bryan O’Malley [Recensione]

Pubblicato il 14 Novembre 2016 alle 11:25

Cosa faresti, se avessi la possibilità di correggere tutti gli errori della tua vita? Katie, la protagonista dell’ultima graphic novel di O’Malley, non ha dubbi… Ma cancellare ogni singolo sbaglio potrebbe non essere la soluzione a tutti i suoi problemi. Anzi.

Dopo quel successo internazionale che è stata la serie di Scott Pilgrim, il canadese Bryan Lee O’Malley continua a raccontare l’esistenza di una generazione tardo-adolescente che non vuole crescere, mischiando elementi molto attuali con altri fantastici e onirici.

Questa volta la protagonista della graphic novel, Seconds, è una ragazza: Katie Clay, anche se forse la si dovrebbe definire “giovane donna”, dato che è più vicina ai “trenta” che ai “venti. E i trenta sono anni famelici: più ci si avvicina al terzo decennio della propria esistenza, e maggiormente si rende a fare un bilancio sulla propria esistenza.

Katie ha i suoi progetti, le sue ambizioni, le sue speranze: il suo sogno è aprire un ristorante tutto suo, il “Katie’s”. Seconds – che è anche il nome del primo locale da lei aperto, del quale era capo chef – racconta le sue giornate tra lavoro e vita privata, sogni e delusioni: a tutto questo, però, va aggiunto anche un pizzico di magia. Magia della quale, poi, Katie finirà con l’abusare.

Tutto inizia una notte, quando Katie vede per la prima volta una ragazza dall’aspetto bizzarro sul suo comò. Non immagina di certo che quest’insolita presenza, un po’ inquietante, sia lo Spirito della Casa: una creatura il cui scopo è quello di mantenere l’equilibrio e l’armonia all’interno della dimora da lei abitata.

Katie inizia a capire di non stare sognando quando, dopo una giornata particolarmente stressante, trova all’interno del cassettone un fungo con un bloc-notes intitolato I miei errori, più una lista di istruzioni da seguire:

1. Scrivi l’errore commesso
2. Ingerisci un fungo
3. Va’ a dormire
4. Risvegliati come nuovo
Sono previste conseguenze

Solo un titolo enigmatico indica a cosa potrebbero servire quelle indicazioni: “Una seconda occasione”. E Katie sente il bisogno di avere tante, tantissime “seconde occasioni”, anche se lo Spirito della Casa le ha donato solamente un fungo.

Più per seguire un impulso, la ragazza segue le istruzioni del bloc-notes: e, come per magia, quella giornata si ripete e lei ha la possibilità di rimediare ai suoi piccoli grandi errori. Peccato che, in seguito, Katie troverà altri funghi e le cose inizieranno a sfuggirle di mano… E l’aiuto dello Spirito della Casa forse non sarà sufficiente.

Con l’umorismo che lo contraddistingue sia nei dialoghi che nei disegni super-deformed, O’Malley racconta una storia che si basa su una domanda che, spesso, ossessiona molti di noi: “Cosa sarebbe successo, se mi fossi comportato in quest’altro modo?” Nel caso di Katie, si tratta quasi di una maledizione che, come in un video game, la spinge a rivivere la stessa giornata ancora e ancora, cercando di correggere l’inevitabile game over.

Ormai sull’orlo dell’era adulta “matura”, Katie è una protagonista studiata a 360°, capace di catturare contemporaneamente le simpatie e le antipatie del lettore. È un personaggio coraggioso, che continua a trovare la forza per veder realizzate le proprie ambizioni, ma allo stesso tempo non riesce ad accettare i propri errori e nemmeno le conseguenze delle proprie azioni.

Quella che cerca Katie, in realtà, non è una seconda occasione, ma una soluzione facile. E, quando si vuole inseguire un sogno, la soluzione facile non esiste mai, così come non esiste una vita realizzata senza errori lungo il cammino. E non solamente perché, banalmente, “sbagliando si impara”, ma anche perché quando si cancellano i propri sbagli si rinuncia anche ad una parte di se stessi.

Con Seconds, O’Malley ha dimostrato di essere un autore più consapevole per quanto riguarda i propri mezzi espressivi, maturando soprattutto per quanto riguarda la struttura delle tavole.

Anche il suo modo di raccontare si è fatto più “colto”, tanto da essere riuscito a ideare una storia che può essere interpretata secondo più livelli di lettura, spaziando dalla vita personale di Katie all’equilibrio dell’intero cosmo.

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