Recensione: Gothic Lolita – Valentina Testa

Pubblicato il 1 Agosto 2011 alle 12:17

Gothic Lolita

Autore: Valentina Testa
Editore:
Tunuè – collana Frizzz
Formato:
18×16,5, cop. plast. opaca, 112 pag.. b/n e col. su carta lucida
Provenienza:
Italia
Prezzo:
€ 9,70

Lolita si nasce. E Valentina Testa, laureata in Grafica d’arte e collaboratrice per l’editrice J-Pop, in questo suo nuovo piccolo saggio, dal titolo “Gothic Lolita – La nuova moda delle ragazze giapponesi conquista il mondo”, conduce il lettore alla scoperta di quella che all’apparenza è poco più di un’ennesima moda eccentrica del Sol Levante, ma che in realtà riflette una precisa esigenza espressiva delle ragazze che avrebbero voluto nascere in Francia ai tempi del Rococò.

In un’analisi ben articolata vengono dunque chiariti termini, significati e stili di questa particolare subcultura nipponica che ha progressivamente contagiato anche l’Occidente, affascinandolo con la sua costante ricerca del grazioso e dell’elegante, a volte leziosa, ma decisamente lontana da certe forme di feticismo con cui potrebbe essere confusa.

Con un’esposizione piuttosto organica e precisa l’autrice analizza in modo compiuto le origini del fenomeno Lolita, declinandolo poi nelle varie sottocategorie, ciascuna dalle caratteristiche specifiche, puntualizzando gli elementi tipici che rendono unico quello che per molti versi è un vero e proprio fenomeno socio-culturale, che valica i confini della semplice moda, per rispecchiarsi in altre forme d’arte.

Vestiti e accessori, seppur combinati secondo il gusto personale, seguono comunque alcune linee di fondo comuni, che permettono di identificare quella del Gothic Lolita come una tendenza dall’identità ben definita.  Un simbolo di una rivoluzione del costume che vuole mettere in discussione la figura tradizionale della donna giapponese, e che contamina anche il linguaggio artistico, dalla moda alla musica, passando per gli shojo manga.

Con una trattazione ben esposta, il fenomeno del Gothic Lolita in tutte le sue sfaccettature è analizzato con passione e immedesimazione, soprattutto nella parte che guarda al recepimento in Occidente e al modo di viverlo per chi è nato e cresciuto in un contesto differente da quello in cui si è originato.

Ciò che rende questo saggio un piccolo manuale dai toni personali, vicini al lettore, corredato da indicazioni puntuali, utile sia alle principianti di questo stile, sia ai curiosi che intendano approfondire la conoscenza di questa particolare manifestazione dell’estetica giapponese.

“Gothic Lolita” si presenta pertanto come una lettura più organica rispetto al precedente lavoro dedicato alla “Kawaii Art”, con riferimenti più pertinenti, che permettono anzi di esplicitare meglio alcune considerazioni svolte in quella sede, e che lì rischiavano di confondere. Nel complesso pertanto il saggio appare come una stesura più sentita, grazie alla decisa difesa del mondo delle Lolita, ben delineato in tutte le sue premesse.

A modesto avviso di chi scrive, sarebbe stato interessante un ampliamento del campo d’indagine con l’inclusione di alcune riflessioni sull’influenza esercitata dall’immaginario gothloli anche nel panorama dei titoli shonen, evitando poi una certa tendenza alla generalizzazione indiscriminata, con l’assolutizzazione di alcuni atteggiamenti, quale risulta la scelta di utilizzare espressioni riduttive che definiscono il Giappone come “il Paese del kawaii”.

L’edizione Tunuè è ben confezionata, anche in questo caso con un inserto di pagine a colori su carta lucida. Peccato solo per i numerosi refusi che costellano i testi. Il rapporto qualità-prezzo è in ogni caso accettabile.

In conclusione, “Gothic Lolita” è un’opera leggera e interessante, che permette di addentrarsi in una delle tante “stranezze” giapponesi, che meriterebbe invece un approfondimento per imparare a vedere le cose nel loro complesso e mai totalmente slegate le une dalle altre.

VOTO: 7

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