Giappone: i 10 luoghi più belli in cui scattare una foto

Pubblicato il 14 Novembre 2016 alle 12:40

Scattare fotografie ormai è un’abitudine che ognuno di noi si porta dietro. La diffusione di cellulari con fotocamera, di macchine fotografiche digitali che stanno in tasca,  e il grande sviluppo della tecnologia a portata di tutti ci permettono di immortalare letteralmente ogni attimo della nostra vita. Certo, ci sono luoghi e momenti che restano per sempre dentro di noi, anche senza l’ausilio di una fotocamera.

Quando viaggiamo, ormai è diventato uno strumento imperativo da portare sempre nello zaino o nella borsa, per immergersi nelle atmosfere che ci hanno rapito e affascinato, anche quando saremo tornati alla vita di tutti i giorni.

Ci sono luoghi, tuttavia, così spettacolari, che sembrano fatti apposta per essere impressi in uno scatto fotografico, come la più fotogenica delle modelle.

Ecco dunque i dieci luoghi e attrazioni giapponesi che un turista non può davvero fare a meno di imprimere per sempre nel suo album e nei suoi ricordi!

1 – Tempio Nezu (Tokyo)

Ci troviamo a Tokyo, nei pressi del famoso Parco Ueno, e quello di Nezu è uno dei templi più antichi di tutto il territorio.

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La leggenda vuole che sia stato fondato in origine a Sendagi, più a nord rispetto a Tokyo, dal principe Osu, vissuto nel Primo Secolo avanti Cristo. A metà del Diciassettesimo Secolo, tuttavia, è stato ricollocato a Nezu, dove risiede tutt’ora, per volontà del Quinto Shogun Tsunayoshi che si era trasferito per commemorare il suo successore: il Sesto Shogun Tokugawa Ienobu.

Lo stile di costruzione del tempio è simile a quello del Tempio Toshogu, che si trova a Nikko, e viene chiamato Ishinoma-Zukuri, facente parte della tipica architettura scintoista.

Ovviamente non può mancare il tradizionale tunnel di torii: gli archi rossi vero simbolo di questi templi religiosi. Attraversando il tunnel si arriverà davanti a una delle attrazioni più particolari e caratteristiche di questo luogo sacro: un grosso mucchio di rocce chiamato Enazuka, che contiene i resti della placenta del Sesto Shogun Ienobu.

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La Enakuza non è l’unico luogo sacro a cui si può accedere con una visita al Tempio Nezu. La Bungo No Ishi è una singola pietra dove grandi maestri della letteratura giapponese, filosofi, monaci e famosi pensatori si sedevano per ricevere l’illuminazione mentale.

Il Tempio Nezu è un luogo maestoso da ammirare in ogni stagione, con ogni sua sfumatura diversa, ma la primavera è sicuramente da preferire, poiché offre l’opportunità di immergersi in panorami rigogliosi di verde, abbelliti da azalee che creano una vera e propria esplosione rosa nel periodo della fioritura. Ogni aprile è poi celebrata la “Nezu Shrine Bunkyo Azalea Festival” per celebrare le più di cento specie di azalee presenti al tempio.

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Stagni, laghetti, piccole aree di riposo in mezzo alla foresta arricchiscono l’atmosfera mistica, ben isolata da quella della città di Tokyo. Proprio per la sua fine bellezza, il Tempio Nezu è inoltre uno dei luoghi più gettonati per la celebrazione dei matrimoni.

2 – Lago Motosu (Prefettura di Yamanashi)

Nei pressi del celebre Monte Fuji, il Lago Motosu si trova proprio sul confine del parco nazionale “Fuji-Hakone-Izu”, ed è uno dei cinque laghi che si affacciano sulla montagna più famosa del Giappone.

È il terzo per estensione e il primo per profondità, e il panorama che si può ammirare sulle sue sponde è così spettacolare da essere addirittura diventato un simbolo nazionale.

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Il Lago Motsu, infatti, è raffigurato sul retro della banconota da 5000 yen.

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Il lago è meraviglioso in ogni stagione. Di primavera la temperatura è mite, ottima per godersi attività all’aria aperta come campeggio, pesca, ciclismo, ed è uno dei luoghi più favoriti quando si cerca un posto tranquillo, lontano dal caos della città, infatti le viste migliori sono abbastanza anguste da raggiungere anche tramite i mezzi pubblici.

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L’autunno non è da meno, esplorato in queste zone del lago. Aceri rossi, faggi e alberi di Rowan contribuiscono a colorare le atmosfere tipicamente autunnali.

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D’estate, invece, è possibile partecipare ai numerosi festival che vengono celebrati proprio nei pressi del lago, e trascorrere notti indimenticabili alla luce dei fuochi d’artificio che si specchiano sulla superficie dell’acqua e che brillano sulle sponde del Monte Fuji.

3 – Shirakawa-go (Prefettura di Gifu)

Esplorare e trascorrere una notte nel piccolo villaggio di Shirakawa-go è sicuramente una di quelle esperienze che non si scordano per tutta la vita.

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Più che un tipico villaggio giapponese, Shirakawa somiglia a una di quelle cartoline di montagna, con casette di marzapane illuminate e innevate che brillano nella notte, completamente immerse nel bianco.

Shiarakawa è un villaggio costruito fra i campi di riso, dove un tempo i suoi abitanti vivevano di agricoltura e, soprattutto, di allevamento di bachi da seta.

Le case sono costruite con lo stile Gassho-Zukuri, con il tipico tetto spiovente che ricorda la postura delle mani di un monaco in preghiera, e sono composte da quattro piani, di cui l’ultimo veniva utilizzato appunto per l’allevamento dei bachi, e sono costruite senza usare nemmeno un chiodo.

Hanno più di duecentocinquanta anni, e la più grande si chiama Wada House. Un tempo ce n’erano ben milleottocento, mentre oggi se ne contano circa centocinquanta, una diminuzione dovuta alla migrazione delle famiglie contadine nelle città.

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Per evitare che questo pittoresco villaggio venga completamente dimenticato e abbandonato, e assieme a lui vada persa anche una fetta importante della storia giapponese, nel 1995 Shirakawa-go è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco.

Ovviamente gli abitanti non mancano, ma il villaggio è diventato soprattutto una meta attrattiva per i turisti che vogliono fermarsi per una notte e vivere come facevano secoli fa, pernottando in una di queste deliziose casette.

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L’inverno è sicuramente la stagione preferita da tutti i visitatori, date le precipitazioni di neve che imbiancano il paesaggio e i numerosi spettacoli di luci, ma anche la primavera è un periodo meraviglioso per visitare il villaggio: i ciliegi in fiore lo rendono decisamente più colorato e allegro.

4 – Pista ciclabile di Okutama (Tokyo)

Per i turisti più avventurosi e sportivi non può mancare un viaggio attraverso la pista ciclabile di Okutama che si stende proprio ai confini di Tokyo e a est di Ome. La pista provvede proprio a fare da collegamento fra queste due città.

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Il viaggio lungo la pista offre paesaggi da sogno, soprattutto nella stagione autunnale, quando gli aceri rossi si mostrano in tutta la loro maestosità. Durante il viaggio, è possibile sostare presso luoghi turistici, punti di attrazione, e praticare anche altre attività come la pesca o il canottaggio.

Giardini rigogliosi, il panorama del Monte Mitake con il suo santuario, oppure anche il lago Okutama e le miniere di calce, sono fra le mete più apprezzate e visitate.

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Proprio perché le attività sono così tante, percorrere il tragitto di strada in bicicletta godendosi il paesaggio è una delle scelte che offre più svaghi, relax, e anche tante occasioni per scattare meravigliose fotografie!

Le tipiche stazioni termali (onsen) che troverete lungo la strada sapranno offrirvi un adeguato riposo dopo la pedalata.

5 – Tempio Tanzan (Prefettura di Nara)

Costruito nel lontano 678, nasce come tempio buddista e con il nome di Tempio Tonomine, come la montagna su cui risiede. Il tempio è originariamente dedicato a Fujiwara Kamatari (614-669 d.C.), fondatore del Clan Fujiwara. Solo nel 1869, con l’entrata nell’era Meiji, diventa un vero e proprio tempio scintoista.

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Come tradizione vuole, all’entrata ci accoglie la classica scalinata che si immerge nel tunnel di torii che portano fino al tempio vero e proprio circondato da tremila aceri giapponesi.

La pagoda (la torre che compone il tempio) è stata costruita solo nel 1532, è alta diciassette metri ed è composta da ben tredici ripiani. È l’unica al mondo a possedere questa caratteristica, dato che i ripiani di una pagoda sono sempre relativamente pochi, al massimo cinque.

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In passato era un luogo spesso utilizzato per ospitare molte riunioni o colloqui fra politici. Oggi, il tempio ospita numerosi festival, soprattutto durante la stagione autunnale, il periodo in cui diventa più affollato data l’affluenza di mercatini, bancarelle di cibo tipico.

Il 3 novembre si celebra il festival di Kemari, uno dei più famosi e che richiamano più turisti.

6 – Le fabbriche notturne della Kawasaki (Prefettura di Kanagawa)

Credeteci o meno, ma le visite notturne alle fabbriche della città di Kawasaki sono un’esperienza molto amata sia dai turisti locali che da quelli che vengono dall’estero.

Quello all’interno degli stabilimenti notturni può rivelarsi un tour così suggestivo, originale e magico da farvi credere di essere immersi in uno dei vostri videogiochi a stampo futuristico preferiti.

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Ovviamente le fabbriche sono aperte da molto più tempo, ma i veri e propri tour organizzati sono stati lanciati ufficialmente solo dal 2010.

Grazie al supporto di una guida, è possibile visitare la zona sia dall’esterno che all’interno, quindi scoprire tutto il funzionamento delle catene di montaggio ed esplorare il duro lavoro degli instancabili operai giapponesi.

Le fabbriche si trovano nei pressi della Baia di Tokyo, e la vista è particolarmente suggestiva, grazie sia alle luci colorate provenienti dagli impianti e anche alla vicinanza con il mare.

Gli stabilimenti sono abbastanza bassi ma molto estesi, e questo permette di avere un’ampia vista del panorama, del cielo notturno, e dello specchio di mare che si colora di tutti i riflessi colorati.

Esistono più tour, organizzati in base alle esigenze dei visitatori, ma il più scelto è il “Night Cruise” che dura all’incirca due ore e mezza.

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Forse le fabbriche di Kawasaki non sono il luogo più poetico e romantico dove trascorrere una pacifica e rilassante serata, ma sono sicuramente un’attrazione che vale la pena di visitare, soprattutto per scattare foto che parranno di tutt’altro mondo!

7 – Gunkanjima o Isola di Hashima (Prefettura di Nagasaki)

Se con le fabbriche di Kawasaki sembrava di essere immersi in un videogioco dai toni futuristici e iper tecnologici, con la famosissima Isola di Hashima si entra in quella che potrebbe essere considerato un’ottima ambientazione per un film post apocalittico.

Hashima è un’isola abbandonata relativamente piccola che misura circa sedici acri, e una volta costituiva un’importantissima risorsa economica, in quanto ricca di miniere di carbone in cui i giapponesi iniziarono a lavorare nel 1887, quando il boom economico ebbe il suo picco.

Tuttavia, nei primi Anni Sessanta, il petrolio ha rapidamente sostituito l’uso del carbone, e di conseguenza molte miniere chiusero, tra cui anche l’Isola di Hashima: una vera e propria miniera galleggiante.

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La popolazione dell’isola, costituita prevalentemente dagli operai e dalle loro famiglie, ovviamente abbandonarono Hashima in cerca di altro lavoro. Nel 1974 l’isola fu dichiarata ufficialmente inabitata, ma non del tutto dimenticata.

Hashima rimane infatti uno dei simboli del boom economico del Giappone, forse troppo rapido e improvviso.

Ora l’isola è aperta al pubblico, ed è anche molto utilizzata come scenografia per girare documentari, film e quant’altro.

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Dal 2013, inoltre, è addirittura possibile visitarla tramite un tour virtuale, grazie alle riprese a tuttotondo di Street View che immergono completamente nelle strade e nelle macerie che ancora oggi ricoprono l’isola.

Un panorama certamente da brivido, ma ottimo per divertirsi a scattare foto altrettanto inquietanti.

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8 – Ferrovia di Seibu Ahina (Prefettura di Saitama)

Un’altra attrazione abbandonata, ma certamente meno inquietante rispetto all’isola di Hashima.

Seibu Ahina è una ferrovia ormai in rovina che collega la stazione di Minami Otsuka (Kawagoe), e la Ahima Station, ormai chiusa e di conseguenza inagibile.

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Il risultato della chiusura della stazione è che le rotaie ormai non sono più in funzione, il treno non scorre più, ma è ancora possibile ripercorrere il tragitto a piedi, seguendo appunto la scia del vecchio passaggio.

Il tragitto è decisamente più godibile e affascinante a piedi che in treno. Completamente immersi nella natura, nel panorama mistico e tipico delle rigogliose foreste giapponesi.

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La presenza della ferrovia ormai avvolta da erba, terra e radici, rende proprio la sensazione di una natura che è tornata a prevalere sulle costruzioni dell’uomo, e tutto questo panorama ha infatti ispirato animatori e registi del calibro di Miyazaki.

9 – Stagno di Monet (Prefettura di Gifu)

Vi siete mai trovati davanti a un quadro così dettagliato, realistico e affascinante da farvi pronunciare la frase: “Potrei quasi immergermi dentro”? Ora potete farlo davvero, o quasi, grazie a una iper realistica ricostruzione di uno dei quadri più famosi dell’altrettanto celebre pittore impressionista Monet: “Lo Stagno delle Ninfee”.

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Lo stagno si trova in uno dei tanti templi scintoisti costruiti sui pendii delle montagne che circondano la città di Seki. Non ha un vero e proprio nome, così viene semplicemente indicato come “Lo stagno di Monet”, grazie alla somiglianza incredibile con uno dei suoi quadri.

Le acque sono così chiare, pulite e limpide da apparire di un blu brillante, elettrico, dalle sfumature verdi che appartengono alle montagne e alla vegetazione circostante.

Carpe, alghe, fiori galleggianti e ninfee arricchiscono e abbelliscono questo panorama da cartolina, dove le fotografie stesse potranno apparire come quadri in miniatura.

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Il laghetto riesce a sprigionare la sua bellezza in qualsiasi stagione e con qualsiasi tempo meteorologico, arricchendosi dei colori più miti dell’autunno o di quelli sgargianti della primavera.

Durante le giornate soleggiate, tuttavia, la sua brillantezza da acquerello vi saprà davvero trascinare in un panorama da quadro impressionista.

10 – Nakano-dori (Tokyo)

A prima vista, Nakano-dori può sembrare una città come un’altra ma, come accade spesso in Giappone, durante la primavera, quando i ciliegi esplodono nella loro fioritura rosa, anche le sue strade si trasformano, diventando veri e propri corridoi di petali che inondano gli edifici, i marciapiedi, e i passanti.

Gli alberi di ciliegio sono un vero e proprio simbolo giapponese, della primavera, di una rigogliosa rinascita dopo il clima rigido dell’inverno.

La città di Nakano-dori è un perfetto esempio di come questi alberi rosa possano trasformare completamente un’atmosfera grigia e monotona, che molto spesso accompagna le faticose e dure vite dei nipponici, e renderla più allegra, calda e festosa, con la sua incantevole pioggia di petali rosa.

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Fonte: RocketNews24

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