Lanterna Verde – Origini segrete [Recensione]

Pubblicato il 2 Novembre 2016 alle 11:25

metteria grazie a Lion.

Dc Best, la collana della Lion comics nata per riproporre al pubblico serie di grande successo, con la sua uscita numero 4 punta i riflettori su uno dei personaggi più “brillanti” e riusciti dell’ultimo decennio: Lanterna Verde.

La storia, come suggerisce il titolo, nasce con lo scopo di rinarrare le origini di Hal Jordan, ma è sfruttata anche per imbastire trame per gli eventi futuri pensati dall’autore.

Come insegnano le tante “rinascite” operate dallo scrittore sulle icone DC, Johns è abile nel catturare i tratti fondamentali che caratterizzano un personaggio e a riutilizzarli per costruire qualcosa di familiare e nel contempo fresco. Per farlo non si affida solo alla imponente legacy Dc, ma anche a elementi pop di assoluto richiamo.

difficile, infatti, non notare delle somiglianze tra il suo Hal Jordan, pilota scavezzacollo dell’aeronautica, e il Maverick di Top Gun. Oltre a condividerne l’indole e il mestiere intreccerà come quest’ultimo una relazione amorosa con il suo superiore, Carol Ferris, sua amica d’infanzia e proprietaria della Ferris Industries.

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I giovani Hal Jordan e Carol Ferris.

Ciò che rende affascinante, però, il mondo delle lanterne non è tanto la vita terrestre di Hal Jordan, comunque ben resa, quanto lo sconfinato universo che da futuro membro del corpo dovrà esplorare.

Raccontata la tragedia che colpisce ogni eroe che si rispetti nella sua infanzia, la storia entra nel vivo quando precipita sulla terra il morente Abin Sur, un alieno appartenente ad un corpo di polizia intergalattica, il corpo delle lanterne verdi. Con sé l’alieno porterà non solo l’arma in dotazione ad ogni lanterna, l’anello del potere, ma anche una serie di minacce con cui Hal dovrà fare i conti.

È proprio in questo punto della narrazione che Johns fa un cambio di marcia, iniziando a disseminare nel racconto tutti quegli elementi che renderanno grande la testata: il rabbioso Atrocitus, futuro leader delle lanterne rosse che giunge sulla terra, sfuggendo alla prigionia di Abin Sur, per dare attuazione alle profezie delle quattro inversioni; Il severo e implacabile Sinestro, mentore di Hal e suo futuro rivale; il folle William Hand, prima lanterna nera e responsabile in primis della notte più profonda.

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Nel giorno più splendente, nella notte più profonda…

Tutti questi personaggi e le loro trame danno un significato ulteriore al titolo della storia. Le origini segrete, infatti, non sono solo quelle raccontate di Jordan, ma anche quelle non dette, o accennate dei molti personaggi introdotti. Pur essendo una run per certi versi preparatoria agli eventi che verranno, riesce a intrattenere il lettore con i tanti misteri che porta avanti: il ruolo di William Hand, i piani di Sinestro, il passato di Atrocitus.

I disegni di Ivan Reis sono poi la ciliegina sulla torta. Pur ancora lontano dai livelli raggiunti su Aquaman, il penciler svolge un lavoro eccellente, donando alle tavole una morbidezza e plasticità che mancava ad un altro disegnatore che ha legato il proprio nome alle Lanterne Verdi, Ethan Van Sciver.

Un volume, dunque, quello della Lion da non lasciarsi sfuggire per rivivere una storia che ha fatto epoca, ispirando il discusso film con Ryan Reynolds, un fillm animato e gettando le basi di una delle saghe più avvincenti del DC Universe.

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