Supereroi Le Leggende Marvel 7 – Iron Man – I Cinque Incubi

Pubblicato il 14 Luglio 2011 alle 00:00

Supereroi Le Leggende Marvel
Iron Man – I Cinque Incubi

Autori: Matt Fraction (testi), Salvador Larroca (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 9,99, 18 x 28, pp. 192, col.

Recensione

Ho scritto in altre occasioni che Iron Man non è il mio supereroe preferito e che, anzi, molte caratteristiche del personaggio me lo rendono antipatico. E, malgrado riconosca l’importanza storica sia del character sia del serial a lui dedicato, in genere il comic-book di Testa di Ferro non mi è mai parso troppo valido. Il tono reazionario e da guerra fredda delle storie degli anni sessanta è, a mio parere, irritante e ciò che mi spinge a salvare quegli episodi sono i disegni dei mitici Don Heck prima e Gene Colan poi e l’introduzione di Marvel heroes fondamentali come la Vedova Nera e Occhio di Falco e di villain storici come il Mandarino.

Per ciò che concerne gli anni settanta, il discorso non è differente e non sono nemmeno un fan della produzione eighties di Mark Bright e Bob Layton. Tuttavia, Iron Man, all’interno dei Vendicatori, lo considero piacevole e non si può negare che, negli ultimi anni, Tony Stark ha assunto un ruolo rilevante nel Marvel Universe, a cominciare da Civil War che, da questo punto di vista, ha diviso i lettori: alcuni hanno adorato l’eroe; altri l’hanno disprezzato.

Va, comunque, puntualizzato che, nei periodi successivi a Civil War, le storie di Testa di Ferro non sono state male e, a ridosso delle pellicole cinematografiche dell’Uomo di Ferro, la Marvel ha deciso di varare un mensile all’altezza di tali eventi mediatici. Operazione in sé non facile, se si considera che Iron Man, nelle capaci mani di Warren Ellis, aveva raggiunto un carisma non indifferente.

La Casa delle Idee, però, si è rivolta a uno sceneggiatore che, al pari di Ed Brubaker, è oggi uno degli autori di punta dell’etichetta statunitense: Matt Fraction. Messosi in luce in ambito indie con opere dirompenti e originali (per esempio, Casanova), Fraction aveva già dato buona prova delle sue capacità narrative in Iron Fist e in altri serial, e si potrà notare il suo talento leggendo il settimo volume della collana Supereroi Le Leggende Marvel che include i primi sette numeri di The Invincible Iron Man.

Fraction ci presenta un Tony Stark sicuro di sé, a tratti supponente e arrogante; insomma, con i consueti aspetti che lo rendono, a volte, poco simpatico. Ma la situazione è cambiata. A causa dell’esito della guerra civile tra super-eroi, Iron Man è il leader della comunità eroica (o, perlomeno, di quella parte di comunità eroica che riconosce la sua autorità; basti vedere il modo sprezzante con cui lo tratta Thor in uno dei capitoli del presente volume). Per giunta, è il direttore esecutivo dello Shield, al posto di Maria Hill (e il rapporto tra i due non è idilliaco) ed è impegnato ad occuparsi delle sue aziende nonché della difesa del mondo, costantemente minacciato da organizzazioni terroristiche.

E il passato, come se non bastasse, non mancherà di farsi sentire: Fraction introduce, infatti, Ezekiel Stane, figlio del defunto Obadiah, classico avversario di Stark, che si rivelerà non meno pericoloso del padre. Dotato di indiscutibile genio scientifico, Ezekiel architetterà un piano terribile ai danni di Iron Man e anticipo che i morti e le tragedie si sprecheranno.

Fraction costruisce un’ottima story-line, ricca di suspense e azione, con elementi sci-fi, cyberpunk e spionistici. Si rivela bravo nella delineazione psicologica dei personaggi e non mi riferisco solo a Tony o ad Ezekiel; ma anche a Maria Hill, o alla fedele Pepper; o persino all’Uomo Ragno (guest star di un episodio). Il vero punto di forza di Fraction è costituito dai dialoghi: veloci, serrati, mai banali e appropriati per i contesti descritti.

Lo sceneggiatore è inventivo e alcune sue trovate (per esempio, gli eroi delle Filippine che fanno una brutta fine; un gruppo di dissidenti dell’A.I.M. denominato Avanzate Idee di Genocidio; una nuova versione di Modok chiamata Modog; e così via) sono intriganti e hanno il pregio di avvincere il lettore. Peccato che ci siano troppi luoghi comuni sul terrorismo e una semplicistica maniera di vedere la realtà contemporanea (l’occidente, e l’America, che è il bene, contrapposto al resto del mondo, soprattutto non occidentale, popolato solo da assassini e fanatici); ma, per fortuna, Fraction riscatta il tutto con l’ironia (onnipresente nella trama) che alleggerisce l’opera, rendendola ciò che di fatto vuole essere: un fumetto di intrattenimento senza tanti fronzoli.

La parte grafica è splendida e non potrebbe essere altrimenti, considerando che alle matite c’è l’eccezionale Salvador Larroca. Il penciler spagnolo riesce a rappresentare degnamente ogni personaggio, rivelandosi abile sia nelle sequenze d’azione che in quelle più riflessive. Larroca, inoltre, ricorre a uno stile che mixa matite, fotografie ed effetti computerizzati, in un connubio di grande raffinatezza e bellezza formale. Come sapete, non amo molto la Marvel odierna, con qualche eccezione, ma Invincible Iron Man di Fraction è un fumetto di qualità e questa sequenza iniziale può essere un buon punto di partenza per coloro che ancora non lo conoscessero.

Voto: 8


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