Chrononauts: Mark Millar e Ritorno al Futuro [Recensione]

Pubblicato il 17 Ottobre 2016 alle 11:25

Cosa succede quando due scienziati scoprono di poter viaggiare nel tempo? Di tutto, specialmente se a scrivere le loro avventure è Mark Millar! Arriva Chrononauts, nuova opera della linea Millarworld tradotta da Panini Comics!

Il viaggio nel tempo è un cliché della fantascienza e lo dimostra l’enorme quantità di romanzi, film e fumetti incentrati su tale tematica. Mark Millar, trasgressivo autore di Ultimates e altre opere intriganti, ha deciso di occuparsene con Chrononauts, comic-book inserito nella linea Millarworld proposta in America dall’Image.

Come è facile intuire dal titolo, quindi, i protagonisti sono due crononauti, in pratica individui in grado di viaggiare nel tempo.

Corbin Quinn e Danny Reilly sono riusciti a creare speciali tute che permettono a coloro che le indossano di raggiungere qualunque epoca passata. Non vanno però considerati scienziati convenzionali. Non hanno atteggiamenti sussiegosi e scostanti e non passano tutto il tempo in laboratorio.

Al contrario, sono sexy, amano le donne, si comportano da sbruffoni e si atteggiano a rockstar. Anche i mezzi di comunicazione contribuiscono a renderli attraenti agli occhi dell’opinione pubblica, specialmente quando rendono nota la loro invenzione.

Tuttavia, c’è un problema e non di poco conto. Viaggiare nel passato è pericoloso perché c’è il rischio di interferire con gli eventi, modificando di conseguenza il presente; e non è detto che tali modifiche siano positive.

Quando poi qualcosa non va per il verso giusto, la situazione diventa preoccupante. A causa di un imprevisto, infatti, Corbin rimane intrappolato in una linea temporale e tocca a Danny andargli dietro, nel disperato tentativo di salvarlo.

Come però scoprirà, le cose hanno preso una piega imprevista. A Corbin, infatti, piace vivere fuori dal suo tempo e, grazie al suo genio scientifico, ha appunto trasformato il passato. E cosa succede quando convince Danny a restare con lui e andarsene in giro per le linee temporali allo scopo di divertirsi?

Benché scienziati di valore, restano comunque egocentrici e irresponsabili e agiscono da star viziate, spinti dal capriccio e dall’edonismo.

Chrononauts
Chrononauts

Del resto, se si può assistere alla nascita di Gesù, visitare l’antica Roma, incontrare personaggi storici, avere una relazione con Marilyn Monroe o far parte degli Smiths al posto di Morrissey, perché tirarsi indietro? La struttura temporale si farà perciò incasinata e i guai non mancheranno.

Chrononauts è interessante ma forse non può essere messa sullo stesso piano delle opere migliori di Millar. L’autore scozzese ha semplicemente delineato una story-line veloce, di intrattenimento ma piuttosto esile.

Sebbene le psicologie dei personaggi siano approfondite, soprattutto per ciò che concerne i loro rapporti affettivi e famigliari, Chrononauts è di fatto commerciale e superficiale. Va bene come lettura scacciapensieri ma niente di più.

I disegni di Sean Murphy sono però spettacolari e costituiscono l’elemento più valido della serie. Il penciler di The Wake e Punk Rock Jesus realizza senza ombra di dubbio uno dei suoi lavori migliori.

Il tratto ruvido, sporco ma espressivo è di notevole impatto sia nelle tavole basate sulla velocità e sull’azione adrenalinica, composte da vignette dettagliate e di ampie dimensioni, sia in quelle più tranquille, impreziosite da primi piani di impostazione cinematografica.

Chrononauts
Chrononauts

Le matite sono inoltre valorizzate dai colori tenui di Matt Hollingswoth che conferisce loro un tocco quasi onirico e psichedelico, particolare più che appropriato per una storia di viaggi nel tempo. Nel complesso, Chrononauts non è un fumetto pienamente riuscito ma piacerà di sicuro ai fan di Millar e agli estimatori della fantascienza.

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