Alpha Flight di John Byrne è ancora oggi una pietra miliare del fumetto americano [Recensione]
Pubblicato il 25 Ottobre 2016 alle 11:25
Qual è la squadra di supereroi più anticonvenzionale dell’Universo Marvel? La risposta è semplice: il team di supereroi canadesi chiamato Alpha Flight! Non perdete questo strepitoso Omnibus scritto e disegnato dal grande John Byrne!
Negli anni ottanta John Byrne era forse l’autore più amato e celebrato dai fan dei supereroi. Fu lui infatti a disegnare gli episodi di Uncanny X-Men che si rivelarono fondamentali per la storia dei comics americani; e fu sempre lui a rendersi responsabile di una lunga e acclamata run di Fantastic Four ancora oggi reputata tra le migliori in assoluto.
In quel meraviglioso periodo di inventiva e creatività, Byrne tenne a battesimo una testata incentrata su un gruppo di supereroi canadesi, gli Alpha Flight. Il mensile si rivelò presto come uno dei più anticonvenzionali mai pubblicati dalla Casa delle Idee.
Vale, tuttavia, solo per i primi ventinove episodi scritti e disegnati da Byrne, poiché in seguito Alpha Flight, nelle mani di altri cartoonist, si trasformò in una serie di supereroi come tante altre. Panini Comics ha deciso di riproporre la run byrniana con un Omnibus e coloro che non hanno mai avuto modo di leggere le vicissitudini di Guardian, Northstar, Puck e altri personaggi si accorgeranno che si tratta di un volume imperdibile.
Gli Alpha Flight furono ideati da Byrne e Chris Claremont su Uncanny X-Men. La squadra lavorava per il governo canadese ed era guidata da James McDonald Hudson, alias Guardian, amico dell’artigliato Wolverine e suo ex compagno di squadra.
Il team veniva inviato in America per costringere Logan a lavorare nuovamente per il Canada e in seguito apparve in qualche altro episodio, interagendo e collaborando con i mutanti del Professor Xavier. Tuttavia, i character erano poco più che abbozzati.
Quando Byrne decise di occuparsene, conferì loro precise caratteristiche psicologiche.
Fedele alla tradizione Marvel dei ‘supereroi con super problemi’, imperfetti e lontani anni luce dai DC heroes, li descrisse come un manipolo di individui disturbati e disfunzionali: Guardian è volitivo e freddo, spesso rigido; Puck è un nano; Sasquatch è un tipo razionale che quando si trasforma in mostro riesce a stento a reprimere il suo lato animalesco; Northstar è gay (questo in un periodo in cui la Marvel non era gay friendly per partito preso come oggi e modificava i testi di Byrne allo scopo di non far capire quale fosse l’orientamento sessuale dell’eroe); Aurora è schizofrenica e da borghese è una bigotta repressa, da supereroina ha l’istinto di una puttana; Snowbird non è umana e nemmeno lei riesce a comprendere la sua natura; Sciamano è un mago insicuro che ha un rapporto difficile con la figlia Talisman, anch’essa dotata di poteri occulti, e l’anfibia Marrina, a sua volta, ha problemi emotivi non di poco conto.
Con questi eroi così strani, Byrne inizia a costruire le sue trame e nei primi tre episodi sembra concentrarsi su classiche vicende supereroiche, relative alla minaccia di Tundra, un’entità ancestrale canadese, e del Signore del Mondo.
L’ambientazione è però diversa da quella degli altri comic-book Marvel, dato che le storie si svolgono in territorio canadese. Byrne aveva vissuto per molti anni in Canada e lo conosceva bene. Rappresenta quindi in materia credibile le varie aree del paese.
Con il quarto episodio però tutto cambia e Alpha Flight diviene una serie fuori dagli schemi. La squadra, infatti, almeno in principio, non ha una vera e propria coesione. Malgrado l’impegno di Guardian, i membri di Alpha Flight non vogliono frequentarsi, preferendo agire da soli. Si tratta, quindi, di una squadra che non intende essere tale.
Ciò dà a Byrne l’opportunità di scrivere episodi in cui appaiono solo uno o due personaggi, non rinunciando a sperimentare. E’ il caso del n. 6, dedicato a Snowbird in lotta con la divinità Kolomar. La battaglia si svolge durante una tempesta di neve e quasi tutte le pagine sono bianche.
Nel n. 7 cerca di approfondire, riuscendoci parzialmente, i trascorsi gay di Northstar e introduce il Letale Ernest, criminale che può uccidere chiunque semplicemente toccandolo.
I villain da lui immaginati sono bizzarri: la terribile Nemesis, per esempio; l’inquietante Giglio Dorato, ex compagna dell’alchimista Diablo; la farsesca Perla Rosa e gli Omega Flight, versione malvagia degli Alpha. Nei loro ranghi ci sono personaggi che in seguito risulteranno essenziali come il disabile Box, che si unirà agli Alpha, la giunonica Diamond Lil e l’aggressivo Wild Child.
E vanno citate le Grandi Bestie, esseri semidivini che da secoli dominano il Canada e che costituiranno forse la più grande minaccia affrontata dal team.
C’è però un elemento cruciale: la moglie di James, Heather. Non ha superpoteri ma sarà lei, a conti fatti, il nucleo portante del gruppo, la persona che, lentamente, riuscirà a creare un clima di amicizia e cameratismo tra i vari membri, sebbene diverso da quello presente in squadre più convenzionali come i Fantastici Quattro o i Vendicatori.
Byrne delinea trame avvincenti, scrivendo testi e dialoghi efficaci. Non rinuncia alla voga ‘morte e disperazione’ tipica degli anni ottanta (ci sarà una perdita scioccante tra i ranghi del gruppo) e opta per atmosfere fantascientifiche, come nel n. 9, basato su una lotta tra Sasquatch e il Super Skrull in una stazione polare, omaggio al film La Cosa di John Carpenter; e si collega alle vicende del Marvel Universe.
La Donna Invisibile appare in un crossover con Fantastic Four; Sub-Mariner sarà coinvolto nei problemi di Marrina, all’epoca sua compagna; non manca Wolverine, presente nel n. 13 e nel 17 viene ristampato l’episodio di Uncanny X-Men in cui avvenne il primo storico scontro tra Logan e Guardian, in quel frangente denominato Arma Alpha.
Verso la fine della sua gestione, Byrne si fa coinvolgere da Secret Wars, utilizzando l’Arcano nei nn.28 e 29 e il gruppo dovrà vedersela pure con il collerico Hulk. Queste storie rappresentarono il passaggio di testimone tra Byrne e Bill Mantlo che all’epoca scriveva la collana del Golia Verde.
I due autori si scambiarono di posto. John non ebbe dunque modo di concludere la sequenza e si dedicò, per breve tempo, a Bruce Banner, finché i dissapori con Jim Shooter non lo spinsero a lasciare la Casa delle Idee e a realizzare la versione moderna di Superman per la DC. Mantlo, dal canto suo, iniziò a scrivere Alpha Flight, snaturando nel giro di poco tempo l’intera collana.
I disegni di Byrne sono magnifici e ogni personaggio è caratterizzato in maniera egregia. Il suo stile è, come al solito, plastico, fluido e dinamico, e la rappresentazione non solo degli eroi ma degli incredibili e suggestivi paesaggi canadesi è eccezionale. Alpha Flight di Byrne è tuttora una pietra miliare della Marvel e del fumetto americano.
Se volete perciò leggere storie di supereroi legate alla tradizione e nello stesso tempo innovative e sperimentali non potete lasciarvi sfuggire questo volume.