Il nuovissimo Ghost Rider: un volume che ben sintetizza il rinnovamento della Marvel [Recensione]
Pubblicato il 4 Ottobre 2016 alle 11:25
C’è un nuovo Ghost Rider in circolazione ma stavolta non è alla guida di una moto! Scoprite una delle serie Marvel più spiazzanti degli ultimi tempi, scritta da Felipe Smith e valorizzata dal tratto contorto di Tradd Moore e Damion Scott!
Come sanno i fan della Casa delle Idee, la Marvel sta facendo discutere per i cambiamenti apportati alle sue icone supereroiche. Il discorso include pure Ghost Rider, il celeberrimo Spirito della Vendetta. In realtà, ci sono stati nel corso del tempo vari character con questo nome.
Il primo fu un eroe western dai poteri sovrannaturali, creato nei tardi anni sessanta da Roy Thomas, Syd Shores e Gardner F. Fox. Poi venne il turno di Johnny Blaze, il Ghost Rider più famoso, lo spettrale motociclista ideato da Roy Thomas e Dick Ayers, le cui prime memorabili avventure furono illustrate dal grande Mike Ploog.
Gli anni novanta videro la nascita del terzo Ghost Rider, Danny Ketch, protagonista di un comic-book di successo concepito da Howard Mackie e Javier Saltares. E ora arriva una collana imperniata su un’ulteriore versione del personaggio. All-New Ghost Rider risulterà certamente spiazzante e coloro che si aspettano una riproposizione delle atmosfere narrative del passato faranno bene a dimenticarsele.
Chi è l’attuale Ghost Rider? Si chiama Robbie Reyes, ha un aspetto ispirato a uno dei One Direction, vive a Los Angeles, frequenta le superiori e lavora part-time in un’officina. La sua vita, tuttavia, non è idilliaca.
E’ stato infatti abbandonato dai genitori (e il motivo è uno dei misteri fondamentali della story-line) ed è costretto a occuparsi del fratellino che, per giunta, è di salute cagionevole e necessita di cure costose. Come se non bastasse, Robbie deve subire le prepotenze di un gruppo di bulli e vive in un ambiente degradato, in cui il crimine la fa da padrone.
La sua vita peggiora quando, in seguito a un incidente, viene posseduto da uno spirito che lo trasforma in una creatura dal teschio fiammeggiante che però se ne va in giro guidando una macchina e non una moto, come nel caso dei predecessori. Ottiene dunque incredibili poteri ma la situazione non è positiva.
Chi è lo spirito che ha fatto di Robbie il nuovo Ghost Rider? Qual è la sua vera natura e quali sono le sue reali intenzioni? Man mano che la storia procede, arrivano le risposte e saranno agghiaccianti. Se poi si aggiunge il fatto che Ghost Rider dovrà vedersela con le macchinazioni di un classico villain del Marvel Universe, il mostruoso Mr. Hyde, che sta distribuendo una droga in grado di donare superpoteri a coloro che la assumono, con teppisti di strada, con mafiosi russi e persino con Johnny Blaze, anche lui un Ghost Rider, la catastrofe è assicurata.
All-New Ghost Rider è scritto da Felipe Smith che si concentra sul ritmo e sull’azione adrenalinica, a scapito degli elementi horror che, pur presenti, non sono preponderanti. Nella serie c’è un’attitudine ‘urban’, dialoghi secchi e hard-boiled e la trama è degna di un telefilm.
Anche se Smith propone episodi che fondamentalmente si basano su inseguimenti, scazzottate e sparatorie, evidenzia una realtà di degrado sociale che pare uscita da un notiziario di Fox News. La sua Los Angeles, quella del ‘barrio’, popolata dai latinos, è un mondo allucinante di spacciatori, sicari, teppisti pronti a uccidere chiunque per una manciata di dollari e che si esprimono con un linguaggio da gangsta rapper.
Questo microcosmo è manipolato dai capibanda che usano le droghe e le intimidazioni per controllare il territorio. In pratica, è lo sfondo realistico e credibile di un fumetto che realistico non intende essere. E’ tale curiosa contraddizione a fare di All-New Ghost Rider una lettura intrigante. Se il personaggio potrà, come ho scritto all’inizio, spiazzare qualcuno, si può affermare lo stesso per i disegni.
I primi episodi sono illustrati da Tradd Moore che concepisce figure contorte, non esenti da influssi manga e suggestioni da street art, molto dinamiche e cinetiche. Gli altri sono firmati da Damion Scott, il penciler che ha inserito gli stilemi della grafica hip-hop nei comics. Le loro tavole possono a volte risultare confusionarie ma l’effetto complessivo è entusiasmante, grazie pure ai colori intensi e psichedelici di Val Staples.
Gli ultimi due episodi del volume sono invece disegnati dallo stesso Felipe Smith, coadiuvato da Kris Anka, meno efficace di Moore e Scott ma comunque funzionale.
Come giudicare quindi questa serie del nuovo Ghost Rider? E’ semplicemente diversa e va letta senza paragonarla alle testate precedenti. Se perciò volete concedere una chance a una proposta editoriale che ben rappresenta la Marvel attuale, ecco il libro che fa per voi.