Don Camillo a fumetti – Il capobanda piovuto dal cielo
Pubblicato il 5 Luglio 2011 alle 08:00
Don Camillo a fumetti
Autore: Davide Barzi, Silvia Lombardi, Alessandro Mainardi (testi); Werner Maresta, Elena Pianta, Federico Nardo, Italo Mattone, Ennio Bufi (disegni)
Editore: Renoir Comics
Provenienza: Italia
Formato: 17×24, 128 pag., brossurato con alette, b/n
Prezzo: € 14,00
Recensione
“Però, non c’è niente da dire: siamo in gamba tutt’e due. Peccato che lei non sia dei nostri, Don Camillo.” “E’ quello che penso anch’io: peccato che tu non sia dei nostri, Peppone”.
Anche se senza dubbio appartenevano a due schieramenti opposti è altrettanto vero che sia Don Camillo che Peppone appartengono a tutti noi, simboli dell’Italia del dopoguerra, divisa da una dura lotta politica, ma comunque capace di grandi sentimenti.
Renoir Comics presenta così al pubblico italiano una nuova veste per gli indimenticabili personaggi creati da Giovannino Guareschi, regalando a tutti gli appassionati la versione a fumetti di quel Mondo Piccolo così vicino al vero eppure allo stesso tempo così delicato da sembrare una favola: “Don Camillo – Il capobanda piovuto dal cielo”.
Con l’appoggio degli eredi, quindi, diversi autori si sono avvicendati alle matite per realizzare il tanto atteso incontro tra Don Camillo e la nona arte, dando vita a una serie che ripercorre in ordine cronologico le vicende del robusto parroco che parla con il Cristo dell’altare maggiore e l’agguerrito comunista Giuseppe Bottazzi.
Unica eccezione a questa accurata ricostruzione della trama è costituita dai primi due capitoli, scritti in realtà successivamente al racconto n. 1, ma che in virtù del loro contenuto che svela i retroscena del passato dei due protagonisti, sono stati volutamente posti come apertura di volume.
Sulla sceneggiatura di Davide Barzi (“G&G”, “Diabolik – Le origini del mito”), che ha firmato i nove episodi della saga di Don Camillo e Peppone, prendono vita i disegni di Werner Maresta (“La derniére nuit”, “Caravan”), che oltre ad aver curato lo studio di tutti gli ambienti, ha realizzato ben sei storie, per poi essere sostituito negli ultimi tre capitoli di questo primo volume da Elena Pianta (“L’isola del Paradiso”).
Alle vicende che si svolgono nel borgo di Ponteratto (nella versione cinematografica era Brescello), si aggiungono inoltre due racconti del Mondo Piccolo, “Il compagno Gesù” e “Il vittorioso”, adattati rispettivamente da Silvia Lombardi, per le matite di Federico Nardo (“Nando & Caruso”), e Alessandro Mainardi (“Pan-optikon”), con i disegni di Italo Mattone (“Lancio Story”, “Julia”) e i grigi di Manuela Nerolini.
Il character design è stato affidato a Sergio Gerasi, che ha studiato il personaggio di Peppone, mentre quello di Don Camillo è stato curato da Elena Pianta e da Ennio Bufi, che ha anche firmato le copertine, colorate poi da Marika Andolfo.
La genuinità dell’amicizia che lega i due avversari politici rimane inalterata anche nella versione a fumetti, delicata ed equilibrata, che non indugia mai sulla ricostruzione storica, ma che riesce a trasmettere in modo assolutamente efficace e impressionistico le atmosfere create da Guareschi e già immortalate al cinema dalla grande interpretazione di Gino Cervi e Fernandel, cui la caratterizzazione grafica guarda apertamente.
Un’edizione davvero ben curata, che si preoccupa di rendere giusto merito a una delle serie più popolari di sempre. Il volume si compone di undici episodi, ciascuno dei quali anticipato da un editoriale che ne permette la collocazione storica all’interno dell’opera di Guareschi. Ad arricchire il tutto l’introduzione di Mario Palmaro, alcuni schizzi di Guareschi stesso, e il dossier finale che illustra in modo più approfondito i luoghi della storia. Il rapporto qualità-prezzo è quindi proporzionato.
In conclusione, il Mondo Piccolo continua ad esercitare un grande fascino, che finalmente trova modo di esprimersi anche attraverso il fumetto, permettendo così di arricchire con nuove sfumature la memoria di un’Italia che è stata e che Don Camillo e Peppone hanno saputo rappresentare in tutti i suoi vizi e le sue innegabili virtù.