DC Rebirth Week 13: parte Cyborg e nuovo #1 per Supergirl

Pubblicato il 15 Settembre 2016 alle 12:00

Recensioni di due albi usciti negli USA.

La Week 13 del Rebirth vede la solida conferma di Supergirl ed il debutto assolutamente da rivedere di Cyborg.

CYBORG REBIRTH #1 di JOHN SEMPER Jr. & PAUL PELLETIER

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La DC, in primis nella persona dell’onnipresente Geoff Johns, aveva fatto un lavoro discreto con Cyborg dapprima rendendolo membro fondatore della JL ed utilizzandolo parsimoniosamente tanto da far richiedere ai fans una serie regolare a lui dedicata che puntualmente era arrivata con il DC YOU, serie che partita ottimamente si era nel corso dei mesi assestata su discreti livelli.

Il Rebirth quindi sembra una occasione ghiotta per rilanciare il personaggio sfruttando questa volta l’inerzia della esposizione cinematografica – breve ma la cui macchina ha già iniziato a muoversi – ed affidando la serie a John Semper Jr., sceneggiatore di Spider-man: The Animated Series, e a Paul Pelletier che bene aveva fatto su Aquaman.

Semper spende grossa parte dell’albo a ricapitolare le origini di Victor Stone/Cyborg, operazione legittima tenendo conto che l’albo dovrebbe catturare principalmente l’attenzione dei nuovi lettori, con sullo sfondo un’attacco agli STAR Labs da parte del più classico dei virus/costrutti tecno-organici senzienti. Il tutto culmina con un cliffhanger finale che vuole scavare a fondo non tanto delle origini in sé per sé di Victor quanto piuttosto quelle della tecnologia che ne costituisce la metà robotica.

L’idea dello scrittore sarebbe quindi valida se il taglio del plot e il ritmo della narrazione non fossero stucchevolmente old-school, Semper Jr. infatti manca clamorosamente il bersaglio: la conflittualità che costituisce il nucleo di Cyborg non è assolutamente la mancanza di espressione dei sentimenti, come invece alla fine di questo albo sembra trasparire, ma al contrario l’accettare la propria diversità così come magistralmente concepito da Marv Wolfman e sviluppato da Johns. Anche il villain parte del cliffhanger finale sembra quasi una idea reciclata e lontana da qualsiasi possibilità di sviluppo interessante.

Anche la parte grafica manca il bersaglio: i layout troppo classici così come la pulizia e l’attenzione di Pelletier rendono l’albo troppo asettico dando ancora una volta l’impressione di una serie anni ’80 mancando alla fine dei conti di quella personalità che si manifesta in un pessimo restyling di Cyborg tornato ad un look più massiccio e squadrato che fa rimpiangere quello più elegante di Ivan Reis targato DC YOU.

Speriamo che questo albo sia solo un colpo a salve e che già dal #1 ci sia un netto miglioramento altrimenti per la DC è già ora di correggere il tiro per questa serie.

VOTO: 4

SUPERGIRL #1 di STEVE ORLANDO & BRIAN CHING

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Con il #1 Steve Orlando sembra avere le idee chiare sulla direzione che la sua Supergirl vuole prendere.

Se con il one shot d’apertura infatti lo scrittore aveva costruito un solido ponte con la serie New 52 in questo #1 l’attenzione si concentra sul legittimare il nuovo background “civile” in cui Kara dovrà muoversi. Orlando con personalità miscela alcune istanze che rimandano alla seminale versione del personaggio targata Peter David con un piglio tipicamente a-là DC YOU – soprattutto la i panels ambientati a scuola ed i flashbacks – scomodando poi Jeph Loeb ed i New 52 ma senza rinunciare agli aspetti sci-fi che sfociano nell’ottimo cliffhanger finale.

Scomodando poi Jeph Loeb e tenendo sempre bene a mente i New 52 permangono in primissimo piano gli aspetti sci-fi della Ragazza d’Acciaio con un ottimo cliffhanger finale.

Quello che colpisce maggiormente di questo #1 è quindi la capacità di far convivere vari registri creando un mix fresco ed intrigante non necessariamente originalissimo ma non per questo meno godibile in cui riescono addirittura a trovare spazio, in maniera sempre organica, anche gli elementi della serie TV nella persona di Cat Grant che qui viene (re)introdotta prendendo in parte ispirazione partendo proprio dalla interpretazione di Calista Flockhart.

Alle matite troviamo Brian Ching che dona un tocco maggiormente indipendente alla serie; il penciller già nel corso dell’albo prende confidenza sia nel tocco che nei layout, i margini di miglioramento quindi sembrano alti.

Con solo due albi alle spalle Supergirl è una serie scritta col cuore e sinceramente da Steve Orlando e così come detto Batgirl spetta al lettore capire se investire il proprio tempo ed il proprio denaro in questa serie che riesce a far convivere lo spirito del Rebirth con la freschezza del DC YOU.

VOTO: 7,5

VERDETTO

  • In casella: Supergirl
  • Da valutare:
  • Da lasciare sugli scaffali: Cyborg

 

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