Recensione Nazione Fuorilegge – Edizioni BD
Pubblicato il 7 Maggio 2010 alle 12:44
Autori Jamie Delano (testi), Goran Sudzuka, Goran Parlov (disegni)
Casa Editrice Edizioni BD
Provenienza USA
Prezzo € 22,00
A cura di Sergio L. Duma
Quando la DC Comics decise di dedicare una serie mensile a John Constantine, il celebre detective dell’occulto creato da Alan Moore in Swamp Thing, l’allora sconosciuto (almeno al pubblico americano) Jamie Delano fu incaricato di scriverne le avventure nel celebrato serial Hellblazer. Delano, comunque, non era un novellino e aveva al suo attivo diversi fumetti realizzati in Gran Bretagna. Peraltro, era stato sempre lui a succedere ad Alan Moore quando gli fu offerto dalla Marvel UK di scrivere le vicende di Capitan Bretagna.
Il resto, come si suol dire, è storia: ancora oggi, nel bene e nel male, la run iniziale di Delano sul mensile di John è considerata imprescindibile sia dai fans sia dalla critica. Ciò che colpì dello scrittore furono i testi intensi e visionari, anche se, magari, a tratti un po’ verbosi; i continui riferimenti ad artisti e scrittori di vario tipo; e un’attitudine politicizzata, acida e arrabbiata, che indubbiamente fa parte dell’ispirazione di Delano.
E ciò è evidente in Nazione Fuorilegge, serial creato per la Vertigo, della durata di diciannove numeri, che le Edizioni BD hanno raccolto in un bel volume. Bisogna dire che, anche per gli standard Vertigo, la serie in questione è decisamente particolare. Intanto, se avete amato il Delano di Hellblazer, non aspettatevi situazioni e atmosfere horror, malgrado non manchino molti momenti inquietanti e violenti.
Nazione Fuorilegge è, infatti, la prova della versatilità di Delano che, con il pretesto di un labile sfondo fantascientifico, presenta la sua visione degli Stati Uniti, dei poteri che la dominano e controllano e della società americana in generale. E lo fa ispirandosi a uno dei suoi modelli, il grande William Burroughs. Lo scrittore di St. Louis, infatti, aveva sempre fatto riferimento, sia nei suoi libri che in saggi e in interviste, ai cosiddetti ‘Johnson’.
I Johnson, secondo Burroughs, sono persone che non accettano il conformismo della maggioranza silenziosa imperante in America e che vivono seguendo proprie regole, anche a costo di diventare criminali o emarginati o disadattati. In un’America scossa da diversi contrasti, spesso a causa di gruppi denominatisi ‘milizie’, quindi, Delano immagina che il clan dei Johnson esista realmente. Uno di essi, Story Johnson, è uno scrittore ufficialmente disperso in Vietnam. In verità, è ancora vivo e oltretutto ha circa cento anni.
Il resto della famiglia Johnson è sparsa in varie zone d’America. Alcuni si nascondono in un luogo chiamato Il Posto, di fatto una Nazione Fuorilegge. Altri odiano Story per motivi che verranno chiariti nel corso della storia. E non sono personaggi qualsiasi: il lettore, infatti, avrà a che fare con anziani sceriffi delle praterie; con il figlio di Story, potenzialmente psicopatico; con il padre pluricentenario (che è la chiave di tutto), un uomo perfido e immobilizzato in un letto, ma potente e pericoloso; il fratellastro di Story, un omosessuale sadico e perverso.
E non mancheranno donne che lavorano nelle hot line telefoniche per sbarcare il lunario; adolescenti sulla lista nera di fanatici bigotti per aver scritto un racconto considerato immorale; ragazze punk schizzate, ossessionate dall’arte e dalla morte; ingenue vietnamite incinte; infermiere sexy con un corpo da sballo e molto infide; sacerdoti in carcere per aver commesso crimini efferati.
Delano ha realizzato un fumetto che è una splendida metafora sulla scrittura e i pericoli che il virus della parola (altro concetto burroughsiano) può provocare negli scrittori. E l’opera, una delle migliori di Delano, è piena di suggestioni che spaziano dal western al noir, dal pulp alla fiction basata su tematiche cospiratorie. I testi sono incisivi e veloci, così come i dialoghi, e i disegni dei bravi Goran Sudzuka e Goran Parlov sono efficaci come non mai.
La serie non ha avuto grande successo in America, forse perché troppo polemica e anti-americana ma, a mio avviso, vale la pena leggerla e bene hanno fatto i tipi delle Edizioni BD (permettetemi di affermare che, secondo me, è la casa editrice migliore attualmente operante in Italia!) a proporla al pubblico italiano con un volume di oltre quattrocento pagine. Da provare.
VOTO 8