Caravaggio secondo Milo Manara, una biografia a fumetti che lascia il segno [Recensione]
Pubblicato il 7 Settembre 2016 alle 11:25
Dal 30 aprile è disponibile nelle fumetterie e librerie d’Italia l’ultima fatica di Milo Manara, Caravaggio – La tavolozza e la spada, un viaggio nell’arte attraverso l’occhio di due eccellenze.
Il re dell’eros italiano si cimenta in un’impresa ardua, quella di raccontare la vita di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, dal suo arrivo a Roma nel 1592, fino alla sua rocambolesca fuga nel 1606.
Nel farlo non si dilunga in lunghe e tediose introduzioni agli eventi, ma s’immerge immediatamente nei trascorsi romani dell’artista, passando agilmente attraverso i momenti salienti della sua permanenza nella città: dalla gavetta presso la bottega del Cavalier D’Arpino, all’ingaggio da parte del cardinale Del Monte, senza trascurare la rivalità con Ranuccio Tommasoni.
Particolare attenzione è data al rapporto di Caravaggio con le prostitute, sue modelle e muse ispiratrici che danno a Manara il pretesto per raffigurare ciò che gli riesce meglio: corpi femminili connotati dalla forte sensualità.
I disegni dell’autore sono mozzafiato e riescono a ricreare con credibilità e rispetto per gli originali i capolavori del pittore, concentrandosi sui giochi di luce che hanno reso celebre il genio milanese. Fondamentale in questo senso è l’apporto della colorista Simona Manara che ha coadiuvato Milo in un processo così determinante ai fini della buona riuscita del lavoro.
Una considerazione va fatta anche sul linguaggio dei personaggi, un linguaggio improntato come i disegni al forte realismo. Differentemente da altre opere ambientate nello stesso periodo, Manara non cerca la magniloquenza, ma la semplicità. Non è raro, infatti, vedere i protagonisti della sua storia abbandonarsi a improperi o espressioni gergali.
In un’opera dove nulla è lasciato al caso, anche il sottotitolo che campeggia in copertina, La tavolozza e la spada, assolve degnamente il suo ruolo, sintetizzando i due lati del protagonista, geniale artista, ma anche figura rissosa e suscettibile.
Nota di merito va alla Panini che per accontentare tutti i palati ha realizzato tre differenti versioni di questo primo volume: la regular edition, un cartonato con 64 pagine a colori in formato 23,5X32 cm; la artist edition comunque cartonata, ma con 80 pagine in formato 29X38 cm, arricchita da inserti e effetti rilievo in edizione limitata di 1000 copie; la artist limited, prodotta in edizione ultralimitata di sole 200 copie e impreziosita da una stampa autografata dall’artista.
Il maestro Manara omaggia l’inarrivabile Caravaggio con un’opera appassionata e meticolosa. Lo dimostra la ricca bibliografia, che segue al termine del volume e che ha costituito la fonte cui ha attinto l’autore, e lo rimarca ancor di più lo storico dell’arte Claudio Strinati nell’introduzione al fumetto.
Pur non essendoci ancora una data per l’uscita del secondo e conclusivo tomo e alla luce delle considerazioni appena fatte, non si può che attendere con trepidazione il capitolo finale che chiuderà il racconto della vita di quel genio assoluto che è stato e continua essere, grazie anche al contributo di Manara, Caravaggio.