Lone Ranger: una versione moderna del giustiziere [Recensione]

Pubblicato il 30 Agosto 2016 alle 11:25

Editoriale Cosmo ripropone il primo numero di una delle più intriganti serie Dynamite: Lone Ranger! Non perdete la versione contemporanea di un classico eroe western, ideata da Brett Matthews e impreziosita dai disegni del bravissimo Sergio Cariello!

L’Editoriale Cosmo ormai non propone solo fumetti di area bd in formato bonellide e in bianco nero. Da diversi mesi si sta infatti occupando anche di materiale italiano e internazionale e non mancano produzioni di area statunitense. Sta altresì pubblicando molti albi a colori ed è il caso di Lone Ranger, comic-book che manderà in visibilio gli estimatori del western.

In realtà questo primo albo è uscito nell’ottobre del 2015 ma Editoriale Cosmo ha deciso di ridistribuirlo nelle edicole e si tratta di una scelta encomiabile, dal momento che Lone Ranger è una serie eccellente che è stata nominata agli Eisner Awards.

Lone Ranger è della Dynamite, casa editrice indipendente messasi in luce negli ultimi anni per la qualità delle sue testate, quasi tutte incentrate su personaggi entrati da tempo nell’immaginario collettivo a stelle e strisce (Buck Rogers, Dracula, e così via).

Lone Ranger è collocabile in questo ambito. Fu creato negli anni trenta per un programma radiofonico di successo. In seguito fu realizzata una serie televisiva amata da intere generazioni e, come è facile intuire, non mancarono versioni a fumetti.

Il personaggio è un giovane che, dopo aver subito la perdita della famiglia a causa di alcuni criminali, assume l’identità del Ranger Solitario e, coadiuvato dall’indiano Tonto, cerca di combattere il male nel contesto drammatico del selvaggio West.

La serie Dynamite è scritta da Brett Matthews che ha avuto il non facile compito di proporre un personaggio di culto con l’obiettivo di renderlo al passo con i tempi senza stravolgerlo o snaturarlo. E’ riuscito nel suo intento poiché Lone Ranger è un fumetto tipicamente western ma ha il ritmo adrenalinico e sincopato di tante serie supereroiche odierne. Il West descritto da Matthews è meno solare ed edulcorato di quello del passato.

E’ un mondo popolato da individui senza scrupoli, da uomini spietati che uccidono come respirano, pronti a tutto pur di raggiungere un obiettivo. Sembra mutuato da certe pellicole di Sergio Leone o di Sam Pekinpah piuttosto che da quelle classiche di John Ford.

In questo West, quindi, ci sono però i ranger che tentano comunque di mantenere l’ordine e una parvenza di legalità. Come, per esempio, il padre e il fratello di John, il futuro Lone Ranger. Sono uomini duri, poco avvezzi alle smancerie ma onesti.

La prima parte della story-line ideata da Matthews è basata su una continua alternanza di flashback e flashforward. Si capisce subito che è accaduto qualcosa di terribile in passato che ha spinto John, una volta adulto, a divenire il Ranger Solitario. I famigliari e gli amici sono infatti stati uccisi da alcuni malviventi per ragioni che saranno spiegate nel corso della trama.

Queste informazioni non vengono però fornite in maniera lineare e consequenziale ma tramite, appunto, i flashback. Man mano che la story-line procede, il ritmo si fa sempre più serrato e avvincente. Ciò è dato dal fatto che Matthews scrive testi e dialoghi secchi, senza fronzoli, privi di verbosità e retorica, più assimilabili al pulp e all’hard-boiled che a un’avventura convenzionale ambientata nelle prateria. Il risultato è entusiasmante e coinvolgente.

Naturalmente, i fan del western avranno pane per i loro denti e non mancheranno inseguimenti, sparatorie e tutti gli elementi tipici di questo specifico genere narrativo.

La delineazione psicologica di John e del suo fido amico Tonto è ben delineata e lo stesso vale per gli altri personaggi, a cominciare da uno spettrale e inquietante pistolero di colore (da brivido il suo discorso nelle pagine conclusive dell’albo) e da un politicante infido che intende fare loschi affari in Texas. Il tema della corruzione politica è infatti presente e costituisce uno dei dettagli essenziali della vicenda concepita da Matthews.

Lone Ranger è da segnalare pure per gli ottimi disegni del bravissimo Sergio Cariello. Spetta a lui rappresentare l’universo cupo di Matthews e lo fa con uno stile naturalistico e di grande impatto espressivo. I personaggi, a cominciare dal protagonista, hanno un’aura carismatica e intimidente e il taglio cinematografico delle vignette conferisce dinamismo alle tavole, persino a quelle non basate sull’azione.

Cariello presta attenzione agli sguardi che evocano le emozioni violente che animano uomini spinti dalle loro pulsioni, siano esse di vendetta, di giustizia o di cupidigia. I raffinati chiaroscuri che abbelliscono molte pagine sono infine l’ulteriore tocco di classe, al pari dei colori crepuscolari del bravo Dean White. Insomma, se Lone Ranger vi era sfuggito, fareste bene a colmare la lacuna.

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