Aiuto!, un’aspra denuncia della violenza sugli animali [RECENSIONE]
Pubblicato il 22 Agosto 2016 alle 11:25
Arriva una spiazzante graphic novel incentrata su un gruppo di spietati cacciatori e alcuni teneri animali in difficoltà! Non perdete Aiuto!, scritta da Isaak Friedl e disegnata e colorata dalla bravissima Yi Yang! Non perdete questo volume targato Bao Publishing!
La Bao Publishing propone un catalogo variegato in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipologia di lettore. Gli estimatori delle graphic novel e coloro che apprezzano fumetti capaci di far riflettere avranno pane per i loro denti con Aiuto!
Si tratta di un’opera anticonvenzionale e inclassificabile, nel senso positivo delle definizioni. Sebbene buona parte della storia sia incentrata su una comunità di animali, non è rubricabile nell’ambito delle tipiche avventure dei ‘funny animals’.
Aiuto! innanzitutto denuncia la violenza dell’uomo nei confronti degli animali e, in generale, della natura. Isaak Friedl, l’autore del volume, sceglie di simboleggiarla tramite un gruppo di spietati cacciatori che si aggirano nei boschi in cerca di prede. E raggiungono il loro obiettivo. La storia si apre infatti con l’immagine struggente di un orsetto che piange di fronte al cadavere della madre. Questo è però solo l’inizio di un incubo che coinvolgerà lui e altri animali.
I cacciatori non intendono fermarsi e, spinti dalle loro pulsioni sadiche e violente, si abbandonano a una serie incredibile di uccisioni. In principio gli animali fuggono, nel disperato tentativo di nascondersi. Poi però la situazione si modifica e accade qualcosa. La violenza dell’uomo, infatti, sembra contagiarli e allora sono gli animali stessi a passare al contrattacco e a farne le spese saranno proprio i cacciatori.
Friedl delinea una story-line basata sulle contrapposizioni. Non c’è solo quella tra uomini e animali; ma anche quella tra il mondo naturale, concepito in maniera serena e idilliaca, e quello umano basato invece su orribili devianze. C’è inoltre una contrapposizione espressiva: le pagine incentrate sugli animali sono prive di testo; quelle sui cacciatori sono invece caratterizzate da dialoghi crudi che fanno emergere la loro anima malvagia.
A conferire forma visiva a tali riflessioni c’è la bravissima Yi Yang che usa pastelli e matite per evocare un mondo in parte fiabesco, quasi filtrato da una percezione infantile, compromesso però dal sangue e dalla prevaricazione. I suoi animaletti sono teneri e la Yang raffigura le loro paure e la loro sofferenza tramite gli sguardi.
Dimostra poi perizia nell’uso del colore. Opta per sfumature a volte tenui ed evanescenti, a volte decisamente vivaci. Il suo stile non è naturalistico ma non scade neanche in eccessi cartoon e il risultato complessivo è di grande qualità.
Se c’è magari un appunto da fare riguarda la concezione forse troppo convenzionale dei personaggi. Friedl descrive i cacciatori in maniera stereotipata. Sono i classici trogloditi, ignoranti e buzzurri che, con la scusa della caccia, danno libero sfogo ai loro istinti malati.
Aiuto! potrebbe essere interpretato come una netta condanna dell’arte venatoria ma sembra strizzare l’occhio non tanto agli animalisti ragionevoli ma a quella categoria di fanatici che nei siti e nei blog augurano la morte di chiunque la pensi diversamente da loro e considerano i cacciatori o i mangiatori di carne alla stregua di criminali della peggior specie.
E’ forse quindi più giusto interpretare Aiuto! come una denuncia, più che della caccia in sé, della violenza che può contaminare chiunque, l’uomo quanto l’animale. Sono infatti gli animali, in definitiva, a essere contagiati dalle aberrazioni umane e, nel momento in cui reagiscono, si mettono al loro livello.
E sono l’odio e la violenza, a conti fatti, purtroppo a prevalere nella pagina conclusiva. Aiuto! presuppone comunque un seguito e vedremo quindi come si evolverà la trama.
In ogni caso, si tratta di una proposta editoriale di valore e si rivolge a coloro che con un fumetto vogliono non solo distrarsi ma pure pensare e cercano qualcosa di diverso dai soliti giustizieri in calzamaglia.