Valentine 2 – Pioggia Rossa
Pubblicato il 17 Giugno 2011 alle 09:30
Valentine 2 – Pioggia Rossa
Autore: Daniel Cooney (testi e disegni)
Casa Editrice: Free Books
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,00, 17 x 16, pp. 120, b/n e col.
Recensione
Giunge al secondo volume la saga di Valentine, letale killer professionista inventata da Daniel Cooney, proposta in America dall’etichetta indipendente Red Eye Comics e tradotta in Italia da Free Books. Il tp in questione comprende un nuovo story-arc dal titolo ‘Pioggia Rossa’ (in originale ‘Red Rain’, omaggio a una celebre canzone di Peter Gabriel, peraltro citata dalla protagonista).
Come nel caso del volume precedente, anche in questa occasione Cooney realizza una storia basata sull’azione e sui tipici elementi di una vicenda di spionaggio degna di questo nome. In seguito agli avvenimenti del primo volume, Valentine ha deciso di abbandonare un’esistenza fatta di omicidi e violenza, nel tentativo di vivere in maniera normale.
E, almeno in principio, sembra esserci riuscita. Ha trovato lavoro come cameriera in una tavola calda di San Francisco e gli unici rischi che potrebbe affrontare sono, al massimo, le avances e i complimenti del proprietario, un tormentato italiano avanti con gli anni, e del giovane figlio, palesemente attratti dalla donna.
Ma le apparenze ingannano. Il datore di lavoro di Valentine un tempo è stato un mafioso e, benché abbia ormai rotto i ponti con il mondo malavitoso delle origini, il passato sembra minacciarlo. E Valentine scoprirà a sue spese che il pericolo è in agguato e che, volente o nolente, dovrà riprendere le vecchie abitudini se vuole rimanere in vita.
Tuttavia, Cooney, abilmente, modifica le premesse della trama e ci si accorgerà che la mafia sarà sì fondamentale nella story-line; ma si tratterà della mafia russa, pienamente inserita nell’assetto politico, economico e finanziario di San Francisco, e Valentine si troverà costretta a fronteggiare sicari sovietici decisamente spietati. Saranno della partita pure i suoi ex colleghi dei servizi segreti e, malgrado la prima parte dello story-arc sia piuttosto lenta e macchinosa, successivamente la narrazione assume ritmi frenetici e serrati, con sparatorie, inseguimenti, aggressioni e attentati.
I testi di Cooney hanno un’impostazione hard-boiled e i dialoghi sono ricchi di stilemi cinematografici; e, per giunta, l’autore ha tentato di svolgere un’analisi psicologica più approfondita dei personaggi (mentre nel primo volume i character erano schematici e poco complessi). Lo stile del disegno non si discosta molto da quello che il lettore aveva già avuto modo di vedere nell’uscita iniziale della serie. Cooney dimostra di essere abile nel lay-out della pagina e, in generale, nello story-telling; ma le sue figure sono spesso poco rifinite e piuttosto grezze, pur risultando efficaci.
L’uso del bianco e nero, o meglio, dell’incontro/scontro tra le due sfumature cromatiche, permette comunque a Cooney di ottenere effetti visivi interessanti, non privi, in determinate sequenze, di valenze suggestive. In appendice c’è una breve storia, intitolata ‘Piano B Come Bionda’, sempre scritta e disegnata da Cooney, ma a colori. E in effetti bisogna ammettere che il colore è forse poco appropriato per il suo stile.
Come avevo già scritto recensendo l’altro volume di Valentine, non c’è da gridare al miracolo. Non si tratta di un capolavoro. Però il comic-book in questione è un esempio piacevole di fumetto da intrattenimento e mantiene ciò che promette: un po’ di sana distrazione con vicende spionistiche stile Modesty Blaise o Nikita. E che, comunque, è migliore di tanti prodotti nostrani presenti nelle edicole.