Il Multiverso DC Comics e la scuola #1- Wonder Woman, il nuovo volto della donna

Pubblicato il 25 Agosto 2016 alle 13:00

La principessa amazzone di Themyscira, Diana, rappresenta appieno le qualità della donna moderna: forte, audace e indipendente.

La principessa di Themyscira Diana, meglio conosciuta come Wonder Woman è, insieme a Batman e Superman, uno dei personaggi più iconici dell’universo DC Comics. Letale combattente e donna semi-divina, Wonder Woman appartiene a un gruppo di amazzoni (ritenuto il primo movimento femminista della storia) e protetta dalle divinità dell’olimpo, dalle quali ha ricevuto saggezza e forza.

La sua figura è strettamente legata al clima storico nella quale è nata, dove erano sempre più comuni i movimenti di donne intente a combattere per i loro diritti, cercando di appropriarsi  una libertà personale e un controllo su loro stesse sia emotivo che personale,  fino ad allora cosa impensabile.

Non è un caso che il suo creatore, William Moulton Marston, noto inventore e psicologo, sia stato un teorico e grande sostenitore del femminismo tanto che, prima di morire, volle lasciare un simbolo che potesse portare avanti con forza e audacia le idee delle donne.

E’ da qui che nasce Wonder Woman: un’eroina forte, indipendente, capace di proteggere se stessa e gli altri, senza dover aspettare l’aiuto di un uomo.  Un personaggio  capace di valorizzare a pieno tutte le qualità delle donne, “ con tutta la forza di Superman ed in più il fascino di una donna brava e bella.” citando il suo creatore.

Simbolismo accentuato dal costume dell’eroina che presenta i colori della bandiera americana, per innalzare Wonder Woman, caricata delle idee femministe, simbolo della nazione.

wonder woman

Marston, per la creazione del personaggio, si è ispirato a una figura importante della lotta per i diritti delle donne: Margaret Sanger, appartenente proprio alla famiglia dell’autore. La Sanger, esperta in ginecologia, fu una delle prime a battersi per incoraggiare le donne alla maternità scelta e responsabile, diffondendo inoltre negli anni ‘20 informazioni su metodi contraccettivi raccolte nel Phamplet Family, che infrangendo le leggi contro le oscenità, creò un enorme scandalo.

Il femminismo  però non fu l’unico elemento personale che Marston impiantò in Diana: da scienziato, inventò infatti la cosiddetta “macchina della verità”, basata sul controllo della pressione sanguinia , fattore che in Wonder Woman ritroviamo nel lazo magico col quale colpisce gli avversari che, imprigionati, non possono assolutamente mentire.

La storia editoriale di Wonder Woman non  è stata ovviamente esente da critiche:  dal ’41 (anno di esordio) a oggi, sono state molte le critiche ricevute tanto che, nel ’42, si arrivo persino a una censura dalla National Organization for Decent Litterature. Il progetto di Marston era quello di creare una donna forte simbolo degli ideali femministi e sicuramente, lo stesso si sarebbe aspettato un maggior avanzamento della condizione femminile.

Wonder Woman, seppur recentemente collegata a pratiche sadomase e perverse, resta comunque un personaggio rivoluzionario, una figura diversa che porta con sé dei valori che forse, anche in una società apparentemente evoluta come la nostra, vengono rigettati.

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