Batman: Realm Of Shadows – Recensione

Pubblicato il 9 Agosto 2016 alle 20:00

Numerose sono le sfumature con cui è stata dipinta nel corso degli anni la città di Gotham, uno dei topoi più ricorrenti ed amati del panorama fumettistico moderno.

Dalla coppia O’Neill/Adams, passando per Frank Miller e fino alle recenti trasposizioni cinematografiche e videoludiche con Christopher Nolan ed i ragazzi di Rocksteady, le avventure di Batman sono state ideate, scritte e ripensate in molteplici modi, ognuno dei quali possiede le proprie originali caratteristiche e i propri pregi.

Forte di una licenza così importante, soprattutto visto il sempre alto interesse dei videogiocatori, Telltale ha deciso di creare una nuova serie incentrandola su un giovane Bruce Wayne, alle prese con il crimine e la corruzione della sua sempre più oscura città natale. Vediamo quindi se la prospettiva scelta dalla software house di San Rafael ha tutte le carte in regola per diventare una delle storie più amate dai fan dell’uomo pipistrello.

Batman 1

NON SI PUO’ UCCIDERE UNA LEGGENDA

La Gotham di Realm Of Shadows è un po’ la Gotham di Nolan, un po’ l’esempio di come la criminalità e la corruzione possono distruggere una società. Non è ancora la buia e deserta metropoli vista nell’ultimo Arkham Knight curato da Rocksteady, ma il fantasma di future disgrazie si aggira mal celato tra i grigi grattacieli che ne compongono la skyline. Quella che sta vivendo la città è una continua lotta tra innumerevoli fazioni, di cui alcune agiscono alla luce del sole certe della propria impunibilità, mentre altre, più subdole, richiedono notevoli sforzi per essere smascherate.

È questo il contesto in cui agisce Batman, o meglio il suo alter ego Bruce Wayne, del quale ricopriremo i panni per la maggior parte della durata dell’episodio. Ad aspettarci infatti non ci sono semplici minacce e nemici da consegnare alla giustizia vestendo la tuta scura del vigilante, quanto piuttosto una lunga serie di intrighi, squallide mosse politiche ed inganni. Situazioni in cui il nostro protagonista si trova ancor più a disagio, incapace per passato e personalità a relazionarsi con un mondo così marcio e corrotto.

Un mondo che si riflette anche in molti dei personaggi, dall’arroganza del mafioso Falcone, all’opportunismo dei giornalisti, fino all’ipocrisia che alberga nei festini dell’alta società. È l’immagine di una società decadente, bisognosa di una guida che la protegga e la traghetti verso tempi migliori.

L’incrollabile missione dell’uomo pipistrello non è però priva di costi e sacrifici, sia fisici che psicologici. E se un mito non si può uccidere, come ricorda il maggiordomo Alfred, ben diversa è la situazione per la sua controparte reale, vittima continua di attacchi capaci di incrinare e mettere in ginocchio anche le più forti personalità.

Batman 4

L’opera dei ragazzi di Telltale riesce però nel suo obiettivo solamente a metà. La decisione di ambientare le vicende agli albori della sua storia, e la conseguente necessità di introdurre con efficacia ogni personaggio rilevante ai fini della narrazione costituiscono un evidente ostacolo al fluire dell’episodio, con lunghe parentesi troppo discorsive e rilassate. Consci di ciò, gli sviluppatori hanno inserito in questo primo capitolo alcune scene ricche d’azione, riuscendo a alternarle con efficacia a sezioni ben più riflessive.

I primi minuti dell’avventura ne sono la prova lampante, grazie ad un inizio ben diretto ed emozionante che ci fa interagire fin da subito con alcune delle misteriose minacce che attanagliano la città di Gotham e ci permette di approcciarci per la prima volta con Catwoman, iconica protagonista di molte delle avventure vissute da Bruce Wayne.

Non manca neanche qualche sorpresa in questa nuova serie targata Telltale, soprattutto per quanto riguarda alcune novità che faranno storcere il naso ai fan storici della saga. A partire dal personaggio del Pinguino, ripensato completamente e ben distante dalle canoniche caratteristiche che abbiamo imparato a conoscere con gli anni.

Nonostante ciò, l’appeal di questo primo episodio risulta piuttosto solido e terminate le introduzioni di rito ed i dialoghi di circostanza ciò che resta è una narrativa complessa ed interessante, che come da tradizione ci lascia alla fine di queste due ore circa con molte domande e ben poche risposte.

Batman 2

TANTI DIALOGHI, UN PO’ D’AZIONE

La struttura generale dei titoli Telltale è oramai conosciuta ai più, così come la decisione (condivisibile o meno) di concentrarsi quasi esclusivamente sul contesto narrativo piuttosto che su delle vere e proprie meccaniche di gioco. In Realm of Shadows vi sono però anche alcune riuscite sequenze di gameplay, che intervallano con successo le lunghe parentesi discorsive. Notevoli sono per esempi le fasi dedicate al combattimento, grazie a dei quick-time event ben diretti dal punto di vista registico e sapientemente coordinati con ciò che avviene a schermo.

Ulteriore addizione alla formula di gioco è costituita dalle sezioni investigative, particolari momenti in cui è richiesta l’analisi di indizi e scene del crimine, in modo da formulare ipotesi e teorie sugli intrighi narrati in questo episodio. Si tratta tuttavia di attività non esattamente complicate o impegnative, in cui una manciata di minuti è più che sufficiente per collegare tra loro le varie tracce necessarie ad una ricostruzione fedele agli eventi accaduti.

Ci si poteva aspettare maggiori sforzi in tal senso, con enigmi e puzzle meno semplici da risolvere e maggiormente soddisfacenti. La speranza è che si tratti di una semplice introduzione della meccanica, implementata poi in modo più sostanziale nei successivi episodi.

Ciò che rimane sono poi le classiche sezioni di esplorazione, utili ad analizzare con maggior precisione il contesto in cui sono inserite le vicende che ci ritroviamo ad affrontare in questo Batman targato Telltale. Libertà di scoperta comunque minima vista l’esigua ampiezza delle ambientazioni.

Non sono molte in definitiva le novità apportate rispetto alla formula tradizionale, elemento che può sì da un lato costituire una sicurezza per gli aficionados ma al tempo stesso sul lungo periodo (e dopo innumerevoli serie) corre il rischio di lasciare solamente un gran senso di déjà-vu.

Batman 3

NUOVA TECNOLOGIA, VECCHI RISULTATI

Il tanto annunciato passaggio ad un nuovo motore grafico, sponsorizzato come uno dei migliori sintomi del progresso in opera nella software house californiana, appare in questo primo episodio della saga come un’eterea promessa piuttosto che un vero e proprio miglioramento dal punto di vista tecnico.

Lo stile artistico adottato è quello a cui siamo abituati dopo i vari The Walking Dead, The Wolf Among Us e Game Of Thrones, caratterizzato da un ampio uso del cel shading e da tratti fortemente fumettistici.

Caratteristiche che allievano l’impatto che comportano i numerosi difetti grafici, a partire da alcuni scenari poveramente realizzati e passando per espressioni facciali che pur presentando alcune migliorie rimangono ancora fuori luogo per un titolo che fa della narrazione e dei dialoghi il suo focus principale.

Per fortuna una patch correttiva è riuscita a porre rimedio alla gran parte dei problemi riscontrati soprattutto nell’ecosistema PC, con crash improvvisi e pesanti cali di frame. E’ purtroppo una situazione non unica nelle produzioni Telltale, che negli ultimi tempi non hanno fatto tesoro delle continue critiche rivolte da pubblico e stampa specializzata.

Una buona prova attoriale, nonostante un Troy Baker meno incisivo rispetto alle prestazioni cui ormai siamo abituati, riesce comunque a trascinare con efficacia i botta e risposta non sempre ben scritti che occupano la maggior parte di questo episodio.

Spiccano infatti le recitazioni di Laura Bailey nei panni di Catwoman e Richard McGonagle (conosciuto ai più come la voce di Victor Sullivan nella serie Uncharted) nei panni di Carmine Falcone. E poco male per quanto riguarda la mancanza di un doppiaggio italiano, visto l’alto livello raggiunto dal cast scelto dagli sviluppatori.

Batman 5

Batman: Realm Of Shadows fa presagire un roseo futuro per la più recente serie sviluppata da Telltale Games. Al netto di importanti difetti tecnici e di un ritmo non esattamente incalzante, i ragazzi di San Rafael sono riusciti a centrare l’obiettivo principale che può garantire il successo ad un progetto di questo genere, ossia la capacità di dipingere con maestria l’atmosfera cupa e decadente che ha da sempre contraddistinto le strade di Gotham.

Resta ora da vedere se l’interessante intreccio di misteri ed intrighi tessuto dagli sviluppatori riuscirà a raggiungere una coerente completezza nei prossimi episodi.

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