Gli Straordinari X-Men n. 3 [Recensione]
Pubblicato il 7 Agosto 2016 alle 11:25
Chi è il peggiore X-Man di sempre? Scopritelo nel terzo numero degli Straordinari X-Men! Fate la conoscenza del giovane e imbranato Bailey, protagonista di una miniserie dai toni indie, e non perdete le sempre più tormentate vicissitudini di Tempesta e soci!
Panini Comics sta continuando a proporre le varie serie e miniserie inserite nell’operazione All-New All-Different Marvel. Come sanno i fan della Casa delle Idee, dopo gli eventi di Secret Wars il Multiverso è ritornato più o meno alla normalità. Alcune cose sono cambiate e le storie si svolgono a otto mesi di distanza dalla conclusione delle Guerre Segrete. In questo lasso di tempo sono accadute molte cose e non tutte piacevoli.
Vale certamente per i mutanti che forse stanno affrontando uno dei loro momenti peggiori. Le nebbie Terrigene, capaci di dotare gli Inumani di incredibili poteri, si sono diffuse sulla terra e stanno facendo morire gli homo superior. Gli individui con un fattore x sono quindi destinati all’estinzione. Sono queste le premesse dei comic-book mutanti, a cominciare da Extraordinary X-Men, scritto da Jeff Lemire e disegnato da Humberto Ramos.
In questo nuovo episodio, l’autore di Sweet Tooth e altri gioielli rende ancora più cupa l’esistenza del team guidato da Tempesta. La squadra è rimasta implicata nelle macchinazioni del terribile Sinistro e chiunque conosca Nathan Essex sa bene che quando c’è lui in circolazione non possono mancare i cloni. Stavolta il villain ne ha creato uno del defunto Ciclope. Costui è però uno sconcertante mix di geni mutanti e inumani ed è privo di controllo. Gli X-Men dovranno quindi vedersela con lui e la lotta, come è facile intuire, sarà devastante.
Lemire continua a impostare la serie cercando di avvicinarsi alle classiche atmosfere tragiche e luttuose di Claremont, quelle del periodo ‘morte e disperazione’, tanto per capirci. C’è infatti una sensibilità cupa e pessimista che risulta però coinvolgente.
Lemire gioca inoltre con i misteri relativi alla scomparsa di Scott Summers, non del tutto chiariti, e mette in primo piano personaggi carismatici come Magik, Nightcrawler, Colosso, Jean Grey e soprattutto il Wolverine invecchiato proveniente da un futuro alternativo e protagonista di un’altra splendida serie, sempre firmata da Lemire, Old Man Logan.
Il tratto aggressivo e contorto di Humberto Ramos rende giustizia allo script di Lemire e nel complesso Extraordinary X-Men si conferma come uno dei prodotti più riusciti della Marvel attuale. Si procede poi con il primo capitolo di una strana miniserie, X-Men: Worst X-Man Ever, dedicata a un personaggio al suo esordio assoluto, il giovane Bailey. L’opera è firmata da Max Bemis, membro della rock band indie Say Anything, e ha in effetti un taglio indipendente che la differenzia notevolmente dai fumetti contrassegnati con una x.
La vicenda peraltro si svolge in una realtà alternativa in cui compaiono tanti mutanti ben noti ai fan come la Bestia, Jubilee, Forge e così via, ma non ha diretti collegamenti con le saghe mutanti. Chi è Bailey? E’ un adolescente che frequenta le superiori ed è attratto dalle ragazze.
Non ha particolari problemi relazionali ma non è nemmeno popolarissimo. Lui stesso vorrebbe essere speciale, in modo da attirare più facilmente l’attenzione del gentil sesso. E il destino, almeno in apparenza, sembra volerlo accontentare.
I suoi genitori, infatti, gli rivelano una sconvolgente verità: sono mutanti e con tutta probabilità anche lui è un homo superior. A differenza di ciò che si potrebbe pensare, Bailey è entusiasta e già si immagina come un supereroe dai poteri eccezionali. Bemis evita il cliché dell’adolescente mutante tormentato e angosciato e presenta la ‘diversità’ come qualcosa di esaltante.
Tuttavia, le cose prendono presto una brutta spiega. Bailey scopre di essere effettivamente un mutante ma il suo potere… be’, lo rende proprio uno dei peggiori X-Man di sempre e coloro che leggeranno questo primo, delizioso capitolo della mini scopriranno il motivo.
Bemis delinea un bel mix di commedia, ironia e dramma, con testi e dialoghi citazionisti, perfetti per un teen drama o una sit-com, coadiuvato dai disegni di Michael Walsh, anch’egli lontano dai canoni supereroici. Di tanto in tanto le figure umane sono poco definite ma tutto sommato svolge un lavoro accattivante. L’albo si conclude con il quarto episodio di Uncanny X-Men, serie incentrata sul team guidato da Magneto.
Dopo un inizio interlocutorio, Cullen Bunn sta iniziando a impostare le premesse di una story-line che si preannuncia avvincente. Il Signore del Magnetismo deve affrontare i Cavalieri Oscuri che hanno preso di mira alcuni guaritori. Ciò fornisce a Bunn il pretesto per recuperare personaggi che non si vedevano da tempo come Triage e alcune creazioni di Morrison, vale a dire l’enigmatico Xorn e il pestifero Fantomex.
I disegni sono di Greg Land che ha il consueto stile plastico che manda in visibilio alcuni e lascia indifferenti altri. Da questo punto di vista, non è cambiato ma si mantiene su livelli accettabili, dimostrandosi funzionale. Per concludere, questa testata Panini Comics continua ad essere interessante.